Un virus si aggira per il cyberspazio...il virus del C.I.K. Manifesto di un collettivo militante multimediale @@@@@@ @ @ @ COLLETTIVO @ @ @ @ MILITANTE @@ @@ @@ @ MULTIMEDIALE! @@ @@ @@ @ @@@@@@ @@ @ @ @ PREMESSA: Non è nostra intenzione fermarci qui, questo contributo non vuole essere un punto di arrivo ma una partenza, rappresenta, senza menzogne "dove siamo arrivati" in due mesi di dibattito. Siamo pronti a salpare per il cyberspazio, nessuna pretesa, solo la necessità di arricchire e arricchirci in un percorso di lotta e comunic-azione diretto a combattere una società che si trasforma, tutta da capire e da distruggere. SOGGETTO OGGETTO, IDENTITA' E TERRENO DI SCONTRO: Gli anni '80 che ci lasciamo alle spalle , se da un lato hanno rappresentato un appiattimento sociale e culturale della società, sono stati cioè anni in cui è calata la tensione, in cui si sono lentamente perse miliardi di idee ciclostilate, da un altro ci hanno lasciato lenti e disarticolati cambiamenti, ben diluiti nel tempo, delle forme produttive e di sfruttamento. Abbiamo assistito ad una ristrutturazione della società, cioè la necessità del capitalismo di "rifarsi il trucco", di riprendere il controllo ed il comando in modo sempre più totalizzante, sempre meno evidente, sempre più profondo. Siamo cresciuti in una metropoli dove ogni angolo è una forma di sfruttamento, così come ogni ora della giornata: in scuole come caserme, in quartieri sempre più invivibili, alle prese con una quotidianità aggressiva. In questo sintetico scenario, dove tutto sta per diventare merce, tutto costa, tutto è controllo, un battito collettivo ha scelto di battere più forte e svegliare il palazzo... Si tratta di capire dove si sta muovendo questa società, darci gli strumenti per analizzare le nuove condizioni che lo sconvolgimento dei rapporti politici mondiali e la radicale trasformazione della composizione di classe hanno determinato, e trovare pratiche forti per agire laddove la CONTRADDIZIONE è evidente. Sentiamo la necessità di lottare per i nostri bisogni, che sono uguali a quelli di tanti come noi, ma farlo in maniera nuova, da scoprire in una dimensione comunicativa, laddove la comunic-azione è scambio non solo di parole o informazioni, ma il luogo preferito da questa società attraverso cui costruire il proprio dominio. Pur non conoscendo il punto di arrivo di questa trasformazione ci piace credere che saremo noi a determinarlo, noi insieme a tutti quei "nuovi soggetti sociali" che pur non avendo un rapporto diretto con la politica, esprimono una potenzialità antagonista, ribelle, che saprà muoversi in questo cyberspazio e portare infinite ed essenziali ricchezze ad un movimento che rischia di stagnare aggrappato alla manopola di un ciclostile. Sappiamo bene che l'identità si costruisce nella pratica, a noi toccherà quindi riappropriarci dell'agire comunicativo e dare vita a questa nuova e diversa esperienza di sovversione sociale. TIFIAMO RIVOLTA!!! OBIETTIVI E NECESSITA': Ci proponiamo di costruire un percorso di lotta nuovo verso la distruzione\trasformazione di questa società basata sullo sfruttamento e lo vogliamo fare dandoci degli obiettivi intermedi, delle verifiche all'interno delle quali cresceremo proporzionalmente all'evolversi della situazione. E' necessario svegliare le coscienze, diffondere antagonismo sociale, creare forme di dissenso, immettere cioè una sorta di "virus" C.I.K. che radicalizzi l'inkazzatura e faccia esplodere le potenzialità di quelli che usiamo definire i "nuovi soggetti sociali". I NUOVI SOGGETTI SOCIALI (N.S.S.): "WISE MEN AND STREET KIDS TOGETHER MAKE A GREAT TEAM, BUT CAN THE OLD SYSTEM BE BEAT? NO, NOT WITHOUT YOUR PARTECIPATION! (The Clash) La trasformazione del capitalismo ha dato vita a nuove soggettività sociali che non solo minacciano il dominio del capitale ma disegnano quotidianamente la loro autonomia ed il loro emergere. Nella metropoli, dove la qualità della vita ha fatto posto ad un vasto disagio sociale, sono maturati soggetti individuali e\o collettivi che si pongono ormai in primo piano all'interno dello scontro. Siamo dell'idea che esistono moltissime identità più o meno definite, più o meno politicizzate i cui comportamenti autonomi, slegati, insubordinati, ribelli sono una potenziale forma di devianza in seno alla ramificazione dello sfruttamento, il cui valore antagonista spesso supera quello di tanti "militanti- dalla-bocca-larga" ancora fossilizzati sui vecchi schemi. E' opportuno far riconoscere attraverso i bisogni più immediati la necessità di un cambiamento radicale, avvicinando il concetto di rivoluzione all' immaginario collettivo. LA CONNESSIONE COME RAPPORTO LA DIVERSITA' COME RICCHEZZA: Connettere, comunicare, confrontarsi all'interno di un movimento ricco di differenze diventa importante in base ad alcune riflessioni: rivalutare la differenza come ricchezza significa essere in grado di creare un essenziale dinamismo del movimento, significa cioè affermare che solo dall' incontro\scontro tra le diverse anime avviene una crescita comune; altrimenti si rischia di gettare ogni struttura nell'isolamento, nel ghetto del ghetto, il confronto tra legittime differenze è poi condizione insostituibile per affrontare una globalità di terreni di scontro. E' necessario studiare e sperimentare nuove e diversificate forme di comunicazione, nuove forme di autorganizzazione e aprirci a 360ø per andare ad infrangere il dominio del nostro nemico. IL NOSTRO NEMICO: Il capitalismo continua la sua esistenza, densa di contraddizioni, mutando, nascondendosi, passando attraverso continue crisi, fino ad assumere esso stesso la forma di "crisi". La sua tendenza ci sembra attraversare due momenti centrali: a)La totalizzazione, cioè la sua necessità di imporsi non solo mondializzando il mercato capitalista, ma soprattutto prendendosi ogni spazio possibile, utile a produrre, in una società dove le risorse immateriali valgono almeno quanto quelle materiali. Tende a districarsi in ogni momento della giornata, cade la distinzione tra lavoro manuale e lavoro mentale, la fabbrica sociale si diffonde a macchia d'olio. b)L' invisibilità, ovvero la necessità di nascondersi, di sofisticare al massimo le forme di sfruttamento creando forme di rappresentazione del comando invisibili e immateriali. IL PROGETTO DI ATTACCO MULTIMEDIALE (P.A.M.) RIBELLARSI E' GIUSTO! Questa strategia di assalto (P.A.M.) si muove su alcuni concetti essenziali, distinti e paralleli tra loro, che mirano a dotare la forza del bisogno degli strumenti necessari e allo stesso tempo ci proiettano nella dimensione dello scontro. a)il concetto di multimedialità: Abbiamo visto come il capitale si articoli nella realtà, come tenda ad essere sempre ed ovunque presente, pronto a sfruttare, reprimere, controllare, manipolare in ogni momento; si ramifica nel tessuto sociale, entra nelle nostre case, nelle scuole, per le strade, nelle nostre coscienze. Diventa così necessario dotarci di uno strumento in grado di contrapporre alla articolazione del capitale nel territorio una nostra capacità di ramificazione; un qualcosa che dia la possibilità di arrivare a più soggetti possibili, in termini qualitativi e quantitativi. Noi abbiamo identificato nel concetto di multimedialità la possibilità di contrapporre alla dimensione totalizzante del capitale (sussunzione reale), una massima articolazione possibile degli strumenti di comunic-azione. b)la comunic-azione intelligente e la comunic-azione diffusa: Comunicare in maniera intelligente significa essenzialmente avere la capacità di studio e di analisi nel trovare forme di comunic-azione mirate, intelligenti appunto, capaci sempre di provocare, determinare comportamenti, viaggiare libere nel cyberspazio, senza mistificazioni. I n.s.s. sono ormai quasi completamente estranei ai moduli comunicativi tradizionalmente usati dai compagni, per essi un brano rap o un graffito metropolitano, sono sicuramente più comunicativi di qualsiasi volantino "ortodosso". Per questo sentiamo la necessità di coinvolgere questi strati sempre più ampi attraverso strumenti di comunic-azione nuovi, che finalmente riescano a piantare un seme caotico nei solchi delle coscienze. Il concetto di comunic-azione diffusa, consiste nel lanciare dei "micro messaggi", dei piccoli "virus" che si insinuano nelle coscienze, non sempre immediati ma che comunque "infettando le menti" determinano comportamenti, originano una coscienza se non immediatamente politicizzata, quanto meno ribelle, che con la sovrapposizione e la integrazione dei messaggi saprà diventare realmente rivoluzionaria. Con questi fini gli strumenti che andremo ad utilizzare saranno i più disparati, comunicativamente intelligenti e realmente multimediali. c)gli strumenti: Vogliamo chiarire che non è nostra intenzione azzerare il valore degli strumenti "tradizionali" ma arricchire questi con dei mezzi nuovi, che per caratteristiche corrispondono alle nostre esigenze. Non vogliamo cancellare le ricchezze del passato, ma ci interessa guardare ad un futuro che non è assolutamente astratto. Il cyberspazio altro non è che un' aspetto (sempre più importante) della realtà, scendere in questo nuovo campo di battaglia è una scelta radicale, coraggiosa e ragionata. Spieghiamo: ci sentiamo molto più vicini ad una rivolta "tipo Los Angeles" piuttosto che alla rivoluzione russa del '17, e siamo anche abbondantemente fuori i "mitici" e "mitizzati" anni '70, siamo stanchi di sentirci dire "tanto non cambia niente". Gli anni passati sono la nostra storia, le nostre esperienze, ma né la nostra meta nè il nostro bisogno. Vogliamo vivere gli anni '90, che sono il "futuro tangibile", la realtà quotidiana, il luogo del nostro desiderio, diverso da tutto ciò che abbiamo incontrato fino adesso. Non riconoscere questo significa rimanere prigionieri di una "memoria-televisione" (guardar fare è più facile che fare...) che ci renderà talmente inadatti da morire coperti di ragnatele, quando poi abbiamo le potenzialità in questa fase per riuscire allo scoperto. In questo senso acquista importanza la rete telematica, le cui intrinseche potenzialità, tutte da scoprire, sembrano adattarsi perfettamente ai nostri obiettivi. La rete consente di districarsi nella metropoli, e offre, per le sue caratteristiche, la possibilità di creare un dibattito dove tutti hanno le stesse ed "illimitate" possibilità di espressione. Consente una INTERAZIONE, cioè la primordiale natura della comunic-azione, laddove la partecipazione attraversa un canale biunivoco e crea un circolo continuo di informazioni (nel senso più esteso del termine); ritorna insomma l'essenzialità del dare e avere, upload e download, come fosse una assemblea continua e dinamica di soggetti individuali e collettivi. Tutto si svolge in una immensa città in nessun luogo, in nessun essere sociale se non quello della comunic-azione, dove la libertà è data dalla partecipazione e dall'autonomia di chi si connette. La rete permette comunque di venire in contatto con i n.s.s. i quali sicuramente hanno una PRIMARIA necessità di comunicare e tendono a trovare le forme più adatte (il rap in America...) e a volte si incontrano con un computer ed un modem, oggetti ormai quotidiani. La rete si propone anche per il suo aspetto di ramificazione, di elemento della multimedialità, di strumento rivoluzionario, se usato nei giusti termini, che permette di avere capacità globali e mai specifiche di ramificazione e contatto. E così diventa anche una ipotesi organizzativa, tutta da discutere, creare, valutare alla luce del nostro percorso. SENZA RABBIA NON ESSERE FELICE! 1)la controinformazione: La monopolizzazione dell'informazione, la sottocultura televisiva (lo strapotere dei media), l'assorbimento e lo stravolgimento di tematiche "contro" necessitano un livello di controinformazione nuovo ed intelligente, per arrivare a raggiungere un contatto con le potenzialità del nostro terreno. Proviamo a partire da un dato essenziale: la sostanza delle cose, se sviluppata, trova sempre la possibilità di vincere sul qualunquismo e sull'apatia di questi anni. E' necessario dare una nostra verità, sensibilizzare, e soprattutto acquistare una progressiva conoscenza della realtà sociale, nelle contraddizioni e nei bisogni, identificare questi ultimi e riunirli nel bisogno di liberazione, che ha le sue radici in una rabbia quotidiana, continua, forte! Bisogna creare una "banca dati" aggiornata in grado di ANTICIPARE i problemi per poi trovare le connessioni con la pratica, tenendo sempre vive le contraddizioni salienti. Raggiungere un livello reale dell'informazione, che sia innanzitutto accessibile a tutti e che abbia rilevanza nel territorio e non propaganda,(non ci interessano approcci demagogici a fantomatiche masse... la verità rivoluzionaria contro la menzogna reazionaria...), per dare vita ad un circuito che sia più incisivo possibile, che sia capace di determinare e autodeterminarsi e che sia soprattutto specchio della nostra reale soggettività. Diventa importante affiancare la controinformazione a tutte le provocazioni, agli stimoli che lanceremo nel cyberspazio. LIBERATE OUR MINDS 2)agire comunicativo, colpire e comunicare: La nostra pratica da un lato è un ennesimo strumento di comunic-azione, funziona cioè come veicolo di messaggi, contenuti, tensioni, è un elemento della multimedialità a bersaglio in maniera indiretta, ma è anche un' assalto frontale, quando saremo noi a decidere le condizioni, dove e quando sarà opportuno. E' quindi importante diffondere, anche attraverso la pratica, antagonismo sociale, determinare autonomia di comportamenti, ma è anche opportuno porsi il problema di agire per colpire e indebolire il nostro avversario. Affondare nelle sue contraddizioni è il nostro obiettivo, anche l'azione quindi, diretta o indiretta che sia, presuppone in quanto comunic-azione una sua intelligenza, quella di un tracciante che identifica e poi colpisce, segnala e abbatte. 3)il dibattito: Bisogna ottenere la capacità di sviluppare in maniera non assorbibile una nostra conoscenza, alzare il livello del dibattito interno, giovani di età e di rabbia vogliamo studiare e capire i mutamenti del nostro comune nemico e trovare la via migliore per combatterlo, connetterci con il dibattito che vede da qualche anno impegnata una "area" di compagni in tutta Italia sulla comunicazione e la sua centralità. Stiamo cercando di costruire ogni giorno un' identità collettiva sempre più salda, cercando di avere una costante visione della realtà, e una conseguente continua produzione di proposte, alternative, una crescita che affianchi la trasformazione della società verso l'ipotetica "fase Los Angeles", così l'abbiamo voluta chiamare, cioè il momento in cui ci verranno chiesti passaggi organizzativi di cui tutto il movimento si dovrà fare carico. LA CENTRALITA' DELLA COMUNICAZIONE (CONCLUSIONI): Con queste premesse è inevitabile unificare il discorso nella centralità della comunic-azione, un terreno da analizzare, definire, conoscere ma che si presenta da subito essenziale proprio per l'importanza che assume nella società capitalista. E' attraverso la comunicazione che oggi si snoda ogni dinamica produttiva, di informazione, di controllo, di denaro ecc.. Siamo in una fase di nuova possibilità rivoluzionaria e di nuove ed emergenti soggettività; ci sono le condizioni, tutte, per una nuova progettualità, di cui sentiamo il bisogno, anche semplicemente per non sentirci privi di scopo, vaganti alla ricerca di emergenze o scadenze su cui lavorare. E' necessario avventurarsi in questo labirinto, ed è nostro compito conoscere le dinamiche vastissime della comunic-azione per scardinarle, prima di tutto nei nostri comportamenti, nella quotidianità, nei nostri quartieri e nel cyberspazio. Prima Edizione, no copyright----massima diffusione!!!! C.I.K. lidense finito di digitare 27-04-1993