Letture
Come vincere nella lotta con la Bestia. Istruzioni per un uso razionale del
computer di Umberto Eco
Io non sono un esperto di personal computer. Sono solo uno che ha iniziato a usarli verso il 1983,
quando sono entrati in commercio in Italia, e ha avuto la fortuna di imparare a manovrarli quando
erano pochissimo "amichevoli", e dovevano essere programmati e interrogati seguendo la loro logica
interna (e, avendo fatto subito fare dei corsi ai miei studenti, alcuni di loro sono oggi maghi del
settore). Poi sono sopravvenuti i computer amichevoli, i quali non richiedono di ragionare ma solo di
seguire delle istruzioni a colori, e coloro che sono entrati in questa seconda fase sono definitivamente
handicappati, perché non hanno imparato la logica secondo cui la macchina ragiona. La logica della
macchina è quella di un mostro di Frankenstein a cui il padrone dice "fa questo" o "fai quest'altro", e
loro lo fanno senza sapere cosa fanno. Ma se il padrone non sa dare gli ordini giusti, il computer li
esegue in modo sbagliato.
Per lungo tempo sono stato ossessionato da telefonate di amici che mi dicevano di aver commesso un
errore irreparabile in forza del quale avevano perduto tutte le informazioni del loro documento, e non
capivano perché li consigliassi di uscire dal documento e, alla domanda se dovessero salvare tutto
(come il senso comune consiglia), dovessero rispondere di non salvare niente. È ovvio, se chiedi alla
Bestia di non salvare niente, essa, da perfetto idiota, non salva neppure il tuo errore, e ti restituisce il
documento come era prima che tu lo inquinassi - al massimo hai perduto cinque minuti di lavoro.
Recentemente mi sono trovato a dare consigli a una persona, dal temperamento piuttosto razionale,
che non riusciva a venire a capo di molteplici problemi, perché (con questi sistemi troppo
"amichevoli" come Windows 98) cercava di rispondere secondo ragione a tutte le domande che gli
venivano proposte, e si invischiava in un "loop", ovvero un circolo inestricabile in cui il computer
poneva sempre e di nuovo la stessa domanda. Ho cercato di spiegare a questa persona che non
bisogna rispondere a tutte le domande che il computer fa, perché il programma è stato progettato da
un Giapponese Pazzo.
Il Giapponese Pazzo inventa un nuovo programma e, per provare di essere molto bravo, istruisce il
computer a fare una quantità megagalattica di cose. È ovvio che il novanta per cento di queste cose
non servono a un utente non-pazzo, il quale ne ha bisogno solo del dieci per cento. Quindi il suo
compito è sconfiggere il Giapponese Pazzo, su cui prospera l'industria programmi, che cerca di
venderci sempre perfezionamenti che non servono se non a Giapponesi Pazzi i quali, tra l'altro,
sarebbero capacissimi di programmarseli da soli. In questo senso Bill Gates è, dopo Hitler
naturalmente, il peggior nemico dell'umanità.
Ho cercato di spiegare ai miei amici: « Tu non devi rispondere al computer in modo sensato, perché
la logica del programma gli è stata imposta dal Giapponese Pazzo, e non è la tua. Se segui la sua
logica sei perduto. Se non risponde al tuo "Sì" tu devi, contro ogni tua ragionevole propensione alla
ragionevolezza, rispondergli "No". Impressionato dalla tua reazione, esso si calmerà, e avrai tempo
di riflettere. Se il problema è troppo complesso, non devi seguire alcuna logica (tanto non riuscirai a
emulare la logica del Giapponese Pazzo). Tenta tutte le vie, digli una cosa, e poi se non la sa fare
ordinagli di farne un'altra, confondilo. Statisticamente, alla fine del processo, lui (lei, esso) - perso
nel suo labirinto di possibilità - imbroccherà la strada che tu volevi, e ti darà quello che desideravi».
Queste persone di solito reagiscono con stupore. Ma come, debbo dare istruzioni schizofreniche
all'animale (per definizione) più razionale che esista? Certo, il computer è a modo proprio un
animale razionale, con poche idee semplici e precise, ma il programma con cui lavori è stato ideato
da un pazzo, e tu devi adeguarti al suo modo (perverso) di ragionare. Solo così potrai avere ragione
della Bestia. Non procedere in modo logico e lineare, procedi per prova ed errore, all'infinito. Prima
che arrivi la consunzione finale delle galassie, avrai vinto tu. Vince - a questo gioco cosmico - chi ha
maggiore fantasia creativa, e disprezzo delle regole.
Naturalmente devi sapere che cosa siano un "tree" e un diagramma di flusso. A questo punto la

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Istituto Universitario di Architettura di Venezia - Corso di Laurea in Architettura - Corso di Programmazione e Calcolo
documento: dispensa\app-j.doc
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persona, sedotta e abbandonata da computer troppo amichevoli, mi chiede che cosa siano sia un
"tree" che un diagramma di flusso. È triste, ma chi non ha iniziato lavorando in DOS non sa che
cosa siano, ed è perduto.
Perché anche per immaginare, decostruire, provocare, bisogna sapere quale sia la logica profonda
della Bestia, quella che sta sotto il programma. Ma ormai, con programmi sempre più amichevoli,
tutti diventano bestie come il computer, e in una lotta tra bestie non vince il più intelligente, bensì il
più forte. Siccome esso ha più resistenza di voi, siete perduti. Sfortunati coloro che non hanno mai
imparato a programmare.
LA BUSTINA DI MINERVA - Espresso 02 12 99