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CYBERPUNK by www.decoder.it
Cyberpunk Culture
http://www.decoder.it/archivio/cybcult/index.htm


Che cos'è il Cyberpunk

Questa è una domanda a cui è difficile dare una risposta univoca, giacché il termine oramai denota sia un aspetto letterario che un ambito più propriamente politico. All'inizio questa definizione è stata coniata per indicare un variegato movimento di fantascienza, essenzialmente ma non solo americano. Composto da persone per lo più giovani di età, la media di ognuno di essi è sui trent'anni, esso ha attraversato in maniera partecipe gli anni Ottanta, vivendone completamente le intime contraddizioni. Sono scrittori quindi, come ci segnala Sterling nella sua prefazione a Mirrorshades, che hanno vissuto, dentro e persino sotto la propria pelle, un rapporto intimo con la tecnologia, diversamente da quanto successe negli anni Sessanta, tutta lavatrici e lavastoviglie. I micidiali anni Ottanta fatti di walkman, stereo portatili, videoregistratori, batterie elettroniche, videocamere portatili, televisioni ad alta definizione, telex, fax, laser-disc, antenne paraboliche per captare i segnali dei satelliti, cavi a fibre ottiche, personal computer, chirurgia plastica, la rete semiotica onnicomprensiva, il tendenziale superamento del sistema-mondo in "un globale sistema nervoso che pensa per se stesso". Tutto l'intero sistema delle merci fonda in maniera sotterranea, ma decisiva, la costituzione di senso nella produzione letteraria del cyberpunk.
Per la prima volta nella storia della letteratura tale rapporto con la macchina non viene visto quasi fosse una dimensione negativa, ineluttabile, da scansare non appena possibile. Orwell è dietro l'angolo, Frankeinstein un lontano ricordo dell'epoca del moderno. Il cyber presuppone un nuovo rapporto organico con la tecnologia. Essa permette, difatti, l'estensione delle capacità dell'uomo e finalmente il superamento dei suoi limiti. Nessuna ferita altrimenti mortale spaventa più l'uomo del futuro prossimo, la neurochirurgia saprà implantare nuove membra artificiali in corpi, oggi, al più buoni per il solo cimitero del rottame. Viene risolto con un colpo di spugna il problema della morte, un tema questo che, per altra via, anche lo stesso Leary (uno dei capofila della tendenza cyber-psichedelica) considera risolvibile tramite automanipolazioni psichiche del proprio DNA.
Si potrebbe suggerire a questo punto che nulla di nuovo in effetti è apparso sotto il sole. Il tema dell'immortalità è un sogno da sempre ricorrente nella letteratura, soprattutto in quella dove più forte è il tributo all'ispirazione religiosa. Allora in cosa consiste la novità?

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Alla ricerca del cyberpunk

Ancora una volta lo scritto, in precedenza citato, di Sterling può permetterci di intuire la strada più fertile per un approccio esaustivo al problema. Egli difatti richiama con dovizia di particolari il debito che tutti questi scrittori nutrono da una parte, come è logico che sia, verso il tradizionale filone della fantascienza, ma dall'altra anche verso tutti quei movimenti giovanili di resistenza che hanno contrassegnato la storia, dagli anni Sessanta in avanti. Movimenti questi che hanno sempre avuto un rapporto intenso con le tecnologie, con gli strumenti elettrici, con la produzione di musica e degli effetti speciali. Analogamente all'hard rock, ad esempio, lo stile letterario del cyberpunk vuole coscientemente essere un muro del suono, un tutto pieno, dettagliato, analitico, dove venga a mancare il tempo per tirare il fiato e quindi adagiarsi nella riflessione. Questo stile ha un che di assolutamente nervoso, alcune volte difficile da seguire nelle sue circonlocuzioni, spesse volte derivate dallo slang di strada. Esso difatti pone al centro delle proprie trame dei personaggi che sono completamente "altro" rispetto alla tradizione letteraria. Come ci segnala acutamente Saucin nel suo saggio contenuto in Cyberpunk Antologia, essi sono puttane, biscazzieri, punk, trafficanti, ladri, hackers, pirati informatici, balordi di strada, con poca o nessuna voglia di lavorare, immersi solamente in ciò che produce gioia. E' un filone letterario che recupera organicamente alcune delle tensioni sociali esistenti. Giustamente Downham, postsituazionista londinese, ha definito il genere "una scrittura tecno-urbana, fantascienza sociale, postsituazionista, tecno-surrealista". Ma cyberpunk è anche "strategia operazionale di resistenza, estetica da dura garage-band, cultura pop(olare)". Quindi descrive un ambito sociale che sempre è stato tagliato fuori dalla scrittura ufficiale, ignorato, vilipeso o, molto peggio, dichiarato come assolutamente non esistente.
Viene assunto il mondo dei reietti da Dio come protagonista ufficiale di uno scenario assolutamente nuovo, di una scrittura assolutamente nuova. Uno stile quindi superrealista. Viene quindi inventato un diverso immaginario sociale, che d'altronde sotterraneamente è già esistente da tempo, che unisce insieme fascinazioni tecno-pop e pratiche esistenziali di resistenza e sopravvivenza quotidiana.
Per la prima volta dai tempi dell'esperienza hippie viene quindi forgiato un immaginario collettivo vincente, che sa collocare in maniera adeguata e accattivante alcune delle aspirazioni che percorrono i senza parola della società post-industriale. Vi è quindi da parte nostra un'adesione d'istinto a ciò che il cyberpunk finora, come scrittura e socialmente, è stato.
Possiamo ipertextare la storia del cyberpunk in 4 livelli:

# Letteratura Cyberpunk
# Cyberpunk Politico
# Cyberpunk Psichedelico
# Immagini Cyber

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Letteratura Cyberpunk
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Intro

L'argomento è assai vasto. Ecco dunque a seguire una storia delle Origini del cyber e poi una storia della Prima Generazione e della Seconda Generazione

Sterling afferma che la letteratura cyber ha un debito nei confronti dell'esperienza del punk, e segnala tre piani differenti della questione. In primo luogo un'istanza di depurazione del mainstream (la fantascienza classica) rispetto agli orpelli costruiti sopra di esso. "Il cyberpunk è un liberare la fantascienza stessa dall'influenza principale, così come il punk svestì il rock and roll dalla sinfonica eleganza del progressive rock degli anni Settanta. Come la musica punk, il cyberpunk è in un certo senso un ritorno alle radici." Un secondo piano di analisi sul rapporto tra cyber e punk viene rintracciato nell'enucleazione della questione tra teoria e prassi: "Nella cultura pop, per prima viene la pratica e la teoria ne segue zoppicando le tracce". Chiunque abbia frequentato la scena punk sa bene che una delle tensioni principali del movimento si condensò nel praticare e quindi nel teorizzare il diritto comunque a esprimersi suonando, indipendentemente dalle capacità teorico musicali possedute. Il caso dei Sex Pistols in questo senso è esemplare.
Sono la pratica del vivere collettivo e dell'autogestire la propria vita e i luoghi di socializzazione a definire gli impegni esterni del movimento, non viceversa. D'altronde lo stesso Sterling si riferisce ancora a questo rapporto tra prassi e teoria, quando indica nella cultura di strada, e nella cultura hip-hop in particolare, il luogo di genesi dell'unione operativa tra tecnologia e pratiche controculturali di resistenza quotidiana. Il terzo piano del debito cyberpunk nei confronti dell'ambito underground viene infine rintracciato proprio allorquando egli evidenzia che "il cyberpunk proviene da quel regno dove il pirata del computer e il rocker si sovrappongono". "Il cyberpunk ne è la letteraria incarnazione", difatti nel frattempo si è costituita "una Non Santa Alleanza del mondo tecnologico e del mondo del dissenso organizzato".

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Cyberpunk Politico
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Cogliere l'occasione

La difficoltà più grande che incontra oggi ogni ricercatore, che lavori sulle interzone prodotte dall'avanzare tritatutto del moderno, è quella di non poter esprimere sintesi. Questo non tanto per cautela ocorrettezza scientifica, quanto proprio per la frammentazione accelerata subita dal mondo negli ultimi quindici anni. La sintesi onnicomprensiva in effetti sembra essere completamente inattuale. Nonostante questa cautela metodologica di fondo, sembrano emergere alcuni elementi significativi, riguardanti la mutazione antropologica in atto e anche le dinamiche di resistenza controculturali. Il percorso precedente ci sembra possa darne atto.
Vorremmo perciò qui insistere su un altro elemento, più propriamente politico. Essenziale, difatti, appare oggi il condurre una battaglia per il diritto all'informazione, tramite la costruzione di reti alternative sempre più ramificate. È questa una lotta che può essere vinta, tenuto conto che lo stesso capitale non può arrestare, per ragioni di opportunità politica, un movimento economico intrinseco al suo stesso progredire. Il computer è uno strumento potenzialmente, estremamente democratico, l'importante è acquisirne la consapevolezza a livello collettivo. Per di più la letteratura cyberpunk sembra essere un ottimo cavallo di Troia, buono per interessare quei settore attigui, oggi non ancora coivolti, che gravitano nelle orbite più lontane dal movimento. Oggi tramite il cyberpunk si offre l'opportunità, a tutti gli operatori culturali e di movimento, di aprire un nuovo enorme campo di produzione di immaginario collettivo, capace di scardinare la tenace cappa immaginativa esistente, dalla quale da più tempo si è compressi. I temi ispiratori del cyberpunk, come si è dimostrato, appartengono per storia, evocazioni e fascinazioni future ai movimenti controculturali. Bisogna collettivamente riappropriarsene.
Potrebbe essere questa la risposta da offrire al paradosso comunicativo che caratterizza la fase attuale della società: un mondo che mai èstato così mediatico, ma anche mai così povero quanto a comunicazione reale.
Dalla metà degli anni Ottanta fino ai nostri giorni, il cyberpunk ha fatto molta strada, passando dalle cantine alla ribalta di Hollywood. Ma alle istanze politiche che il cyber ha contribuito a lanciare ben poche risposte sono state ancora date.
Volendo fare una sintesi di ciò che è successo in questi ultimi anni, si può dire che il cyberpunk è servito da collante simbolico per una serie di esperienze prima scollegate fra loro. Gli hacker di tutto il mondo hanno in qualche modo capito che esisteva una percezione sociale più ampia di quella immaginata rispetto ai problemi da loro sollevati come per esempio la libertà d'accesso all'informazione. E così pure una serie di artisti, ricercatori sociali, attivisti di diversa natura sono stati stimolati a ragione in termini moderni e alternativi sulle tematiche relative all'informazione digitale e non. Ma il cyberpunk è stato presago anche di una grande trasformazione del mondo del lavoro, dei diritti e della società nel suo complesso.
In questo senso il nostro percorso si divide ora in:

# Hacking
# Le Riviste
# Cyberfemminismo
# Lavoro Cyber
# La Situazione Italiana

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Cyberpunk Psichedelico
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Intro

Con cyber psichedelico intendiamo un movimento politico-esistenziale, che ha numerose analogie sia col cyberpunk di tipo letterario (il concetto di spazio virtuale) sia con alcuni obiettivi propugnati dalla parte dura degli hacker: l'istanza di democratizzazione dei dati, delle informazioni e dell'uso del territorio sia esso digitale o "reale"(non a caso uno dei punti di riferimenti teorici è l'Hakim Bey di TAZ). Esso ha il proprio principale centro di irradiazione nella California, e particolarmente negli ambienti che più attivamente hanno attraversato da protagonisti gli anni Sessanta.
Il nome di Timothy Leary è uno di questi a cui si è aggiunto colui che può essere considerato il suo successore: Terence McKenna.
A esso si sono collegate altre situazioni, parzialmente disomogenee tra loro, che hanno avuto una certa importanza nel far esplodere a livello di massa fenomeni apparentemente modaioli. È il caso della tendenza musicale neopsichedelica esplosa in Inghilterra che ha avuto in particolare nello staff di Fraser Clarke uno dei principali ispiratori. La tendenza inglese, iniziata verso il 1987 si è poi evoluta nella scena raver e traveller.
Accanto a questa scena bisogna aprire una parentesi anche sulle cosiddette droghe cyber.

# Scena Americana
# Scena Inglese
# Raver
# Droghe Cyber

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Immagini Cyber
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Intro

Scenari e immaginari cyber si ritrovano non solo in letteratura, ma anche in altri campi artistici ed espressivi. Non si tratta di banali ambientazioni simil-BladeRunner, ma di riflessioni su un cambiamento epocale avvertito da sensibilità spesso radicali. Questa mutazione ha agito su:

# Cinema
# Musica
# Teatro-Performance
# Grafica

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