LO ZEN E L'ARTE DELLA MANUTENZIONE DELL'HACK LAB... Esistono fondamentalmentalmente due tipi di trappole in cui possiamo cadere mentre mettiamo mano ai tanto cari computer. Quello determinato da circostanze esterne, che definirò "contrattempi", e quello determinato essenzialmente dalla vostra condizione interiore. Per queste non ho un nome specifico: "impedimenti", immagino. Esaminerò per primi i contrattempi. La prima volta che affrontate un lavoro grosso, direi che una delle cose di cui dovreste preoccuparvi e' di montare i pezzi in un ordine giusto. Di solito si assembla una pc e poi si scopre che avendo messo prima di tutto il lettore cd, l'alimentatore non entra oppure che per mettere la ram in alcuni case i cavi ide vanno messi per ultimo oppure ci avanza sempre macabramente qualche vite che di solito era essenziale per un fissaggio ottimale della mb... Spesso non c'e' altro da fare che ricominciare... Per prevenire l'incoveniente di un montaggio e smontaggio ripetuto dei pezzi io utilizzo due tecniche. Le uso soprattutto quando mi accingo a eseguire un lavoro piu' corposo (tipo montare piu' un pc da zero) oppure quando devo fare in generale qualcosa di cui non so niente. Dovrei aggiungere qui, tra parentesi, che c'e' una scuola di pensiero meccanico che dice che a un lavoro complesso e di cui non so nulla non dovrei accingermi affatto. Secondo questa scuola dovrei affidare il lavoro ad uno specialista. E' una scuola elitaria che serve solo a se stessa e che mi piacerebbe veder spazzata via... ...La prima volta potete essere in svantaggio, magari vi puo' capitare di rompere qualcosa e spendere un po di piu'; e ci metterete molto piu' tempo, ma la volta dopo sarete molto piu' avanti dello specialista. Voi, grazie all'enthousiasmos, avete imparato a vostre spese che cos'e' il montaggio e vi ritrovate con un bagaglio di impressioni che diffilmente lo specialista ha. Comunque, il primo metodo per prevenire l'errore di montaggio e' quello di scrivere su un quaderno l'ordine seguito nello smontare i pezzi, annotando poi di volta in volta qualsiasi cosa insolita possa creare problemi. Annotarei anche, per le prime volte, l'orientamento dei vari connettori, vengo dalla vecchia scuola quando montare i 286 era veramente arduo, niente slitte ad incastro, l'alimentazione at si poteva montare in entrambi i versi con il risultato di bruciare la scheda madre e bonanotte... Il secondo metodo e' di mettere su di una superficie chiara tutte le viti e i pezzi che smontiamo o di cui abbiamo bisogno posizionandoli in ordine di montaggio. Comunque nonostante queste precauzioni capita di fare degli errori, in questo caso è meglio tener d'occhio l'enthousiasmos (se vi accingete ad assemblare/riparare un computer, il primo strumento, e il piu' importante e' un'adeguata riserva di enthousiasmos. Se non ce l'avete, potete anche raccattare tutti i cacciaviti, i cd, le lucette, e le pinze e metterli via, perche' non serviranno a niente. Ma se ce l'avete e sapete come continuare ad averlo non c'e' motivo al mondo che vi possa impedire di aggiustare un computer...). Quando qualcosa non funziona cercate di non disperare di una naturale calata di enthousiasmos, altrimenti vi sentirete spinti da una fretta disperata; riguadagnare il tempo perduto vi sembrera' un buon modo per ricostruirlo. Non ne verranno che altri errori. Appena vi accorgerete di dover ricominciare tutto daccapo sara' utile prendersi una lunga e distensiva pausa lontano da quelle macchine infernali, per poi ritornarci piu' rilassati e predisposti. Ci sono anche errori di montaggio e smontaggio dovuti alla mancanza di una determinata informazione. Spesso tutto il processo di rimontaggio diventa un procedimento sperimentale: dopo aver smontato un pc per modificare/sostituire qualcosa, lo rimontate per vedere se funziona. In caso negativo, niente di male, perche' l'informazione acquisita e' un vero e proprio progresso. Se avete fatto un errore di montaggio puro e semplice, un errore vecchio e stupido, potete ancora salvare un po' di enthousiasmos mettendovi in testa che probabilmente la prossima volta farete molto piu' in fretta. Avete incosciamente memorizzato tutta una serie di dati che non dovrete imparare piu'. Parleremo ora del guasto intermittente. Questo è il caso in cui qualcosa che prima non funzionava ricomincia a funzionare all'improvviso proprio quando vi mettete ad aggiustarla. Per questi non resta che cercare di riprodurre e capire le condizioni in cui si verifica il malfunzionamento. La lezione sta nel fatto che quando sistemiamo (apparentemente) qualcosa dobbiamo sempre verificare sulla lunga distanza il suo funzionamento prima di cantare vittoria. Se il guasto si ripropone sempre piu' frequentemente pensate in questi momenti come potrebbe stare peggio colui che lo porta piu' volte in assistenza e ogni volta jelo ridanno con il problema che si ripropone. Voi di vantaggio avete la possibilita' di studiare a lungo i vostri pc, cosa che un tecnico di professione non puo' fare perche' ha a che fare sempre con macchine diverse e con diversi problemi. Quando vi capita il guasto intermittente cercate sempre di collegarlo ad altre cose. (ho lanciato un programma, si verifica mentre sta accedendo al disco etc etc, solo quando fa caldo, solo al primo avvio...) sono tutti dati per formulare ipotesi di rapporti casuali... ...Un'altra trappola frequente è rappresentata dai ricambi. Rimediare un pezzo, correre a casa a montarlo e vedere che non va bene e' un grosso guaio per il proprio morale. La trappola dei ricambi si supera combinando un certo numero di tecniche. Innanzitutto andare in continuo a caccia di pezzi. Rivenditori che hanno molto usato, amici che lavorano nel settore, parenti e secchioni della mondezza sono fonti inesauribili di pezzi di ricambio e spesso vale la pena semplicemente provare. Molta gente butta cose ancora perfettamente funzionanti e provarle non costa nulla. Inoltre risulta utile buttare cose definitivamente non funzionanti senza pero' tralasciare sottopezzi che potrebbero tornarci utili (esempio: in una scheda madre rotta togliere la batteria, il bios, i jumperini e tutte le viti). Se troviamo un negozio che vende usato cerchiamo di stabilire un contatto con il commesso piu' esperto e piu' simpatico. Probabilmente condividiamo con lui una passione e questo essere a nostro vantaggio per reperire informazioni utili. E' venuto il momento di parlare di parlare di alcune delle trappole interne nelle quali si puo' cadere mettendo mano ai computer. Si possono suddividere in tre tipi: quelle che bloccano la comprensione affettiva, dette trappole del valore; quelle che bloccano la comprensione conoscitiva, dette trappole della verita'; e quelle che bloccano il comportamento psicomotorio, dette trappole muscolari. Le trappole del valore costituiscono senz'altro il gruppo piu' ampio e piu' pericoloso. Tra le trappole del valore, la piu' diffusa e perniciosa e' la rigidita', cioe' l'incapacita' di cambiare il valore dei dati per rimanere fedeli a valori prestabiliti. Nella manutenzione dei computer devi riscoprire volta per volta quello che fai. La situazione tipica è quando un pc semplicemente non funziona. I fatti li avete proprio sotto gli occhi, ma non li vedete perche' ancora non hanno abbastanza valore. I fatti non esistono finche' il valore non li ha creati. Se avete valori rigidi non potete imparare fatti nuovi. Quando si fanno diagnosi premature si rimane bloccati spesso. Allora bisogna cercare nuovi indizi, e svuotarsi la testa delle vecchie opinioni. Se vi capita di rimanere presi nella trappola della rigidità dei valori, dovete rallentare il vostro ritmo - tanto dovrete rallentare comunque, vi piaccia o no - e percorrere un terreno che già conoscete per vedere se cio' che giudicavate importante lo era davvero e per... per guardare la macchina. Non c'e' niente di male, in questo. Restate con lei per un po'. E dopo un po' sicuramente qualcosa vi tirera' per la manica, un fatto minuscolo che vi chiede umilmente e timidamente se vi puo' interessare. L'esempio piu' efficace contro la rigidita' dei valori e' quello della vecchia trappola indiana per le scimmie. La trappola consiste in una noce di cocco svuotata e legata ad uno steccato con una catena. La noce contiene del riso che si puo' prendere attraverso un buco. L'apertura e' grande quanto basta perche' entri la mano della scimmia, ma e' troppo piccola perche' ne esca il suo pugno pieno di riso, La scimmia infila la mano e si ritrova intrappolata - esclusivamente a causa della rigidita' dei suoi valori. Non riesce a cambiare il valore del riso. Non riesce a vedere che la liberta' senza riso vale piu' della cattura con... Quella che viene ora e' importante. E' la trappola interiore dell'ego. Un'eccessiva stima in noi stessi indebolisce la capacita' di riconoscere fatti nuovi. Quando i fatti vi dimostrano che avete preso un granchio non siete inclini ad ammetterlo. Quando false informazioni vi fanno sembrare bravo, siete inclini a crederci. In qualsiasi lavoro di riparazione tecnica l'ego e' destinato a subire un trattamento piuttosto duro. Se la modestia non vi viene facile o naturale, un modo per uscire dalla trappola e' quello di simularla. L'ansieta', altra trappola, e' in qualche modo l'opposto dell'ego. Siete talmente sicuri di sbagliare che non osate muovere un dito. E questa trappola vi puo' condurre a qualsiasi errore per eccesso di zelo. Aggiustate cose che non hanno bisogno di essere aggiustate e vi agitate per guai immaginari. Per spezzare questa trappola potete dar sfogo alle vostre ansie leggendo riviste, informandovi, e scrivendo sull'argomento. Una buon articolo di informatica, un sito possono essere alleati e accrescere in voi sapere allentando l'insicurezza. Quando mettete mano su un pc potete scrivere su un foglio le cose che volete fare. Il tempo cosi' impiegato di solito viene ripagato ampiamente dal tempo che risparmiate sul lavoro e dalle idee che vi verranno scrivendo, e vi impedisce di fare cose affrettate. Poi c'e' la trappola della noia. E' il contrario dell'ansieta' e, di solito, e' legata a problemi dell'ego. Quando siete annoiati fermatevi! Andate al cinema, leggete un libro. Decidete che avete lavorato abbastanza. Fate qualsiasi cosa ma non lavorate piu' al computer, il pc corre dei seri rischi... L'impazienza e' simile alla noia ma spesso ha una causa: la sottovalutazione del tempo richiesto da un lavoro. L'impazienza e' la prima reazione contro un intralcio e, se non si sta attenti, puo' trasformarsi presto in rabbia. I modi migliori per tenere l'impazienza sotto controllo sono: concedere al lavoro un tempo indefinito, soprattutto nel caso di operazioni nuove che richiedono procedimenti tecnici poco familiari; raddoppiare il tempo previsto alla prima stima; agevolare con altre attivita' il proprio scopo. Ad esempio mettere in ordine il proprio banco da lavoro. E' un buon esercizio perche' uno dei segni premonitori dell'impazienza e' il senso di frustrazione che si prova quando non si riesce a trovare l'attrezzo o il pezzo che ci serve. Se vi fermate a rimettere in ordine riuscirete a trovare quello che vi serve e ridurrete l'impazienza senza sprecare tempo o fare danni. Tra le trappole della verita' citerei quella della logica binaria si-no. Si o no... questo o quello... uno o zero... L'intera conoscenza umana e' costruita sulla base di questa discriminazione elementare a due termini. Dato che non ci siamo abituati di solito non ci accorgiamo che esiste un terzo termine logico possibile equivalente al si e al no. Si tratta del MU. Nessuna cosa. Ne' si ne' no. Questo terzo termine afferma che il contesto della domanda e' tale per cui la risposta si o la risposta no sarebbero errate. Mu e' appropriato quando nella nostra analisi di un problema il contesto della domanda diviene troppo angusto per la verita' della risposta. Sarebbe un grave errore sbarazzarsi delle situazioni in cui la risposta appropriata ad una domanda che ci poniamo per comprendere un problema e' MU. Riconoscerla e valutarla e' di grande aiuto nell'avvicinare la teoria logica alla pratica sperimentale. Ampliare quindi la domanda e' un modo alternativo di affrontare un problema e ci aiuta ad accrescere la nostra conoscenza e il numero di possibili soluzioni. Quando ripariamo un pc la risposta mu spesso e' una delle principali ragioni di calo di enthousiasmos. Non dovrebbe esserlo! Quando ottenete una risposta indeterminata, delle due l'una: o le procedure sperimentali non fanno quello che voi credete, oppure dovete ampliare il contesto della vostra ricerca. Controllate gli esperimenti e ristudiate le domande. Non gettate via le risposte MU! Sono quelle con cui potete crescere!. Ultima categoria di trappole sono quelle fisiche-motorie. La piu' frustrante in assoluto e' l'attrezzatura inadeguata. Usate/rimediate gli attrezzi migliori che potete. Svitare un case con un cacciavite a stella di burro vi fara' saltare i nervi, affaticare e spanare le viti gettando all'aria la vostra concentrazione e il vostro entusiasmo. Altra trappola e' la scomodita'. Badate di avere un'illuminazione adeguata. E' incredibile il numero di errori che si evitano con un po' di luce. Create condizioni comode nel vostro ambiente. Non troppo freddo (si vorrebbe finire sempre il lavoro in fretta e furia pur di non gelare) e non troppo caldo (la soglia di rabbia scende di parecchio). Poi ci vuole il tocco. Una miscela di forza e delicatezza quando maneggiate un componente. Non ficcate le schede con violenza e non applicate troppo mollemente un processore potrebbe non fissarsi lentamente. Questa capacità si acquista con la conoscenza dei materiali con cui lavoriamo, avendo il giusto tatto a seconda del componente. Quindi occhio ai materiali e cercate di apprenderne avvertendola la loro consistenza. Con questo e' tutto. Mi sono ampiamente rifatto al libro "lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" cercando di trasportarlo nel mondo dei f-hacklab. Spero che queste righe siano state di aiuto o di riflessione rispetto all'attenzione che riponiamo nei nostri spazi e che ogni attivita' dentro un posto occupato si fornisca sempre gli strumenti per accrescere migliorare ampliare la propria qualita'. Sek