OLTRE INTERNET - LA TELEMATICA EQUA E SOLIDALE (C) 1996 CARLO GUBITOSA (C) 1996 PEACELINK COMPUTER NETWORK (C) 1996 FEDERICO CERATTI EDITORE (C) 1996 EDIZIONI MISSIONARIE ITALIANE E' possibile diffondere questo testo esclusivamente in forma elettronica, anche se e' preferibile l'acquisto della versione cartacea per vari motivi: 1) leggere troppo al computer fa male agli occhi 2) i soldi che mi spettano per questo libro andranno in africa 3) il libro costa solo 15000 lire 4) se nessuno compra libri nessuno li scrive 5) il libro resta, l'hard disk si formatta 1 INTRODUZIONE 1.1 Perche' un altro libro sulla telematica 1.2 Prospettive 2 CHE COS'E' LA TELEMATICA 2.1 Cosa si puo' fare con una rete di computer 2.2 La comunicazione molti-a-molti e il ribaltamento dei flussi informativi 3 LE RETI : INTERNET E I BBS 3.1 Il modem e i programmi di comunicazione 3.2 BBS e tecnologie "povere". Telematica Di Base. 3.3 InterNet : strumenti di lavoro. 4 TELEMATICA : STORIA, GEOGRAFIA, POLITICA. 4.1 Storia contemporanea delle comunicazioni via computer 4.2 Geografia : uno sguardo su nuove poverta' 4.3 Politica nel cyberspazio : la rete siamo noi 5 SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE TELECOMUNICAZIONI 5.1 Il valore dell'informazione 5.2 Le "autostrade elettroniche" e il sud del mondo 6 AVVERTENZE E CONTROINDICAZIONI 6.1 L'informazione del III millennio 6.2 Cyberspazio : leggere attentamente le avvertenze 6.3 Gli inganni del mercato 7 IL RUOLO DEI CONSUMATORI 7.1 Cos'e' il consumo etico 7.2 Il commercio equo e solidale 7.3 I marchi di qualita' : Transfair e Max Havelaar 7.4 La Banca Etica 8 VIAGGIO NELLA TELEMATICA SOLIDALE : reti, progetti, iniziative ... 8.1 Premessa 8.2 PeaceLink 8.2.1 La storia 8.3 AfricaNews 8.4 La cooperativa Pangea 8.5 Ctm - Cooperazione Terzo Mondo 8.6 Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo 8.7 Associazione Mosaico 8.8 APC & GreenNet 8.9 RINAF 8.10 Conclusioni 9 AGENDA TELEMATICA 9.1 I BBS PeaceLink 9.2 Associazioni in rete 9.3 Boicottaggi 9.4 Consumo Critico - Commercio Equo 9.5 APC 9.6 Efta-Ifat 9.7 ??? 10 BIBLIOGRAFIA 11 DIZIONARIO 12 RINGRAZIAMENTI 13 COSE DA FARE ... 1 PREFAZIONE 1 INTRODUZIONE 1.1 Perche' un altro libro sulla telematica Signore, la tua Parola ci illumina e ci mostra la realta' profonda delle cose. Signore, la tua Parola e' una lampada sul nostro cammino. Cio' che appare splendente la tua Parola ce lo rivela opaco. Cio' che sembra povero e brutto ce lo rivela stupendo e avventuroso. Signore, in questo mondo che gli uomini creano ogni giorno con Te c'e' genio, fantasia, bellezza, creativita', impegno. Signore, sto pensando ai mass-media : televisione, cinema, radio, computer ... quante doti, quanta capacita', quanto ingegno richiedono ! Pero' questi tuoi doni sono spesso utilizzati per prendere, non per dare; per farsi servire, non per servire; per affannarsi, non per essere fiduciosi; per pochi, non per tutti i tuoi figli. Signore, donaci genio e fantasia, gusto dell'avventura e del bello. Non per avere di piu', ma per essere di piu'. La tecnologia non e' mai neutra, ma porta sempre con se' delle fortissime conseguenze politiche e sociali. Non e' ancora chiaro quali saranno le conseguenze della cosiddetta "rivoluzione telematica", da molti paragonata all'invenzione della macchina da stampa. Io faccio parte di un movimento telematico composto da persone che si augurano che le opportunita' offerte da queste nuove tecnologie siano utilizzate per colmare l'abisso secolare di sfruttamento e colonizzazione che ci separa dai paesi del terzo e quarto mondo. Questo movimento e' composto da pacifisti, ecologi e cooperanti sparsi in ogni parte del mondo che grazie alla telematica stanno cominciando ad incontrarsi, a scoprirsi, e quel che piu' conta a coordinarsi. "Conoscere e' cambiare" mi ripetevano i capi scout dopo ogni nuova esperienza, e le comunicazioni telematiche danno proprio la possibilita' di conoscere realta' ingiuste, spesso nascoste per indifferenza o interesse, e di poterle cambiare in meglio. E' proprio da questa speranza che nasce un nuovo libro che parla di telematica, per dare un contenuto umano e solidale alla forma elettronica delle trasmissioni tra computer. Un libro che si affianca alle decine di volumi gia' pubblicati su questo argomento per parlare non di come, ma del perche' fare telematica, con l'augurio di diventare uno strumento utile per tutti gli operatori di pace che vogliono sfruttare questa nuova opportunita' di gettare un ponte tra noi e il sud del mondo. 1.2 Prospettive Non ci sara' progresso se non sara' di tutti e per tutti. Olivier Turquet "Autobomba via InterNet - scatta l'allarme per i cyberterroristi" (Repubblica 28/5/95) "Distruggiamo il mondo via computer" (Corsera 6/3/95) "Un brivido via InterNet su una casella elettronica" (Corriere Del Giorno 3/10/95). Questa e' la telematica presentata dai media con tanta disinformazione e sensazionalismo, descritta come un covo di pirati informatici, terroristi e "smanettoni" alla ricerca di programmi. Come sempre, la realta' delle cose e' molto diversa da quella che ci viene presentata da stampa e televisione. Dire che le reti telematiche sono il regno dei pirati e' come dire che il telefono e' il regno delle casalinghe pettegole, ma il fascino esotico e avventuriero che suscita l'articolo a 6 colonne sulle nuove mirabolanti imprese dei sedicenti "cyber-terroristi" e' indubbiamente una buona carta da giocare per i nostri quotidiani cosi' in crisi. Se il danno si limitasse alla disinformazione, si potrebbe anche chiudere un occhio, ma la cosa grave e' che questo atteggiamento culturale nei confronti di chi usa il computer per comunicare e' stato tra le cause della operazione di polizia informatica piu' grande della storia, avvenuta in Italia nel 1994, che ha travolto nella furia dell'ignoranza e del sospetto persone che avrebbero dovuto essere elogiate dallo stato per il loro impegno umanitario, anziche' diventare oggetto di sequestri del tutto inutili (basta fare una copia dei dati contenuti nella memoria del computer per tutti gli accertamenti necessari) a cui fanno puntualmente seguito procedimenti penali interminabili e logoranti. Le reti telematiche sono solo un supporto, cosi' come le linee telefoniche. I contenuti all'interno di questo supporto sono determinati dalle persone che vivono e comunicano sulle reti, ormai utilizzate largamente anche da ambientalisti, missionari, pacifisti, insegnanti, educatori, giornalisti, studenti, e tante altre persone che hanno scoperto un modo nuovo, orizzontale e bidirezionale di scambiare informazioni per essere piu' incisivi nelle loro attivita'. In uno dei miei pirmi "vagabondaggi" all'interno delle reti telematiche alla ricerca di giochi elettronici, mi sono imbattuto in un file di testo dall'apparenza abbastanza umile, intitolato SFRUTPVS.TXT . Ho cominciato a leggere : "... fin dall'inizio della colonizzazione, i padroni del Nord hanno usato il Sud come una terra da saccheggiare ed ancora oggi lo fanno con la complicita' dei governi e delle elites locali. (...) Noi speriamo che altri vorranno unirsi a noi per costruire tutti insieme un'alleanza fra lavoratori del Sud e consumatori del Nord, in modo da permettere a loro di vivere meglio, e a noi di consumare con la coscienza a posto. Il nostro indirizzo E' Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Via della Barra 32, 56019 VECCHIANO (Pisa)." Dopo aver letto questo testo sono rimasto agghiacciato. Ma come, c'e' gente che muore a causa di quello che compro e che mangio e finora nessuno mi aveva detto niente ? Per conoscere la verita' era stato necessario acquistare un modem per incontrare casualmente su una rete telematica questo file arrivato chissa' come dalla toscana alla lombardia. Subito mi e' balzata alla mente tutta la potenza "piratesca" insita in questi strumenti : se una sola persona, utilizzando una banca dati telematica, aveva potuto rendere disponibili a centinaia di persone informazioni "scomode", che non venivano riportate in nessun altro luogo ufficiale dell'informazione, che cosa sarebbero diventati questi strumenti in mano a tutta la societa' civile anziche' essere utilizzati da una ristretta schiera di appassionati ? Per realizzare questa utopia e' pero' necessario uno sforzo da parte di tutti per vivere questa "rivoluzione tecnologica" da protagonisti e non da spettatori passivi. E' urgente appropriarsi delle nuove tecnologie di comunicazione e conoscerle a fondo per poterle valutare, criticare e per smettere di assecondare inconsapevolmente gli interessi delle multinazionali o dei partiti politici iniziando a pensare a noi, agli interessi della gente, che non possono prescindere dai diritti di chi comincia a bussare alla nostra porta a causa del nostro sfruttamento. Inizialmente la telematica e' stata uno spazio di liberta' dove i limiti nei contenuti erano dettati solo dalla fantasia e dall'impegno di chi si preoccupava di inserire informazioni in rete, mentre adesso questa ricchezza corre il rischio di essere fortemente compromessa dalla spinta congiunta del mercato, che ha iniziato a fiutare il business telematico, e della politica, che giudica con apprensione l'attivismo telematico come una "bomba sociale" pronta ad esplodere in qualsiasi momento per scardinare in un attimo equilibri di potere e capacita' di controllo sulle masse conquistati con fatica. Sta a noi maturare, prima che sia troppo tardi, degli anticorpi culturali per far valere appieno il nostro diritto di comunicare e di associarci liberamente anche all'interno di reti telematiche. Senza rincorrere immagini orwelliane, il rischio che corriamo rimanendo a guardare alla finestra e' quello che lo strumento telematico venga addomesticato, reso difficile da usare e che il diritto di trasmettere informazioni venga riconosciuto solo a pochi. pensiamo per un attimo a quello che e' successo al settore del radiantismo. Comunicare e parlare via radio non e' ne' difficile ne' molto costoso, ma di fatto la situazione legislativa e burocratica hanno trasformato i radioamatori in una specie di "setta segreta" alla quale si puo' accedere solo dopo un esame, che non e' alla portata di tutti. L'equivalente automobilistico di queste pastoie burocratiche sarebbe pretendere che tutti quelli che vogliono guidare l'automobile siano in grado di smontare e rimontare da soli il motore della loro macchina. Tecnicamente le comunicazioni radio potrebbero avvenire su un piano paritario, e ogni persona potrebbe parlare oltre che ascoltare, diventando al contempo produttore e consumatore di informazioni, ma di fatto un insieme di situazioni fa si' che ad utilizzare questa possibilita' sia un numero ristretto di persone. Per la telematica il discorso e' molto simile. Un sistema orizzontale di condivisione delle informazioni puo' essere verticalizzato e messo al guinzaglio se non si mettono per tempo dei paletti su alcuni diritti fondamentali, ma per far questo c'e' bisogno della massima consapevolezza, attenzione e informazione da parte di tutti. Siamo dei pionieri di questa nuova era delle comunicazioni globali, e non possiamo permetterci di farci stordire dai gadget multimediali o dai giochini elettronici, dobbiamo agire responsabilmente, per diventare davvero i protagonisti delle telecomunicazioni e non solo degli esemplari d'allevamento da mandare in pasto a chi ha saputo sfruttare questa nuova domanda di risorse telematiche. Dobbiamo diventare dei veri cacciatori di informazioni, autoprodurre i nostri giornali, recuperando qua e la' le informazioni che ci sembrano piu' vere, e muoverci nella giungla del cosidetto "cyberspazio" con la stessa abilita' con la quale Tarzan si muove tra le liane. Un utilizzo responsabile e informato della telematica e' anche un dovere etico verso le generazioni future, per fare in modo che sui loro computer i nostri figli non siano costretti a scartare i pochi messaggi buoni dalle decine di messaggi insulsi e dalle centinaia di messaggi pubblicitari, cosa che siamo costretti a fare noi oggi guardando la televisione. Quando ci troveremo davanti il conto da pagare per il nostro sfruttamento ottuso ed egoista dell'ambiente e delle persone non potremo piu' dire "io non sapevo ...", perche' oggi abbiamo in mano gli strumenti piu' potenti che siano mai stati inventati nel corso della storia per conoscere davvero come stanno le cose. Nell'era dell'informazione elettronica i minculpop e i soviet non hanno piu' modo di arginare i segnali d'allarme provenienti dal sud del mondo che iniziano a invadere i nostri computer. Non possiamo piu' ignorare che conseguenze ha l'acquisto di mobili in legno tropicale, non possiamo piu' disinteressarci della provenienza delle nostre spezie, del nostro caffe', del nostro te', del nostro cioccolato, delle nostre scarpe da ginnastica. Non ci sono piu' scuse. La telematica puo' farci diventare primi attori nell'informazione, nell'azione politica concreta, nel consumo responsabile. Sta a noi non diventare delle semplici comparse. 2 CHE COS'E' LA TELEMATICA 2.1 Cosa si puo' fare con una rete di computer Il Personal Computer nasce quasi come hobby e giocattolo, ma insieme anche come sogno di liberta' individuale. Franco Carlini Un computer (calcolatore elettronico) e' un apparecchio che permette di inserire al suo interno informazioni di vario genere, che possono essere manipolate e gestite, ad esempio per fare dei conti matematici o per scrivere dei testi. All'apparenza si presenta come una televisione (il monitor) alla quale e' stata attaccata una macchina da scrivere (la tastiera). I modi di inserire le informazioni all'interno del computer sono i piu' vari. I dati che a noi interessano possono essere memorizzati su supporti fatti di materiale magnetico (sono i famosi hard disk e floppy disk), su dischi ottici ( i cd-rom) o possono essere inseriti direttamente da noi attraverso la tastiera. La cosiddetta "memoria" del computer non ha nulla a che fare con la nostra capacita' di ricordare, ma e' una misura della quantita' di informazioni che possono essere contenute all' interno di un dispositivo per immagazzinare dati. Una "rete" telematica e' un sistema che fa uso delle TELEcomunicazioni per mezzo di strumenti dell' inforMATICA, vale a dire un insieme di calcolatori collegati tra loro per mezzo di cavi, linee telefoniche o ponti radio. I calcolatori che fanno parte di questi collegamenti sono detti "nodi" della rete, e vengono messi in grado di condividere delle informazioni tra loro, secondo regole e modalita' prefissate. I computer che possono essere "connessi in rete" possono essere di qualunque tipo : anche un semplice 8088 (un computer molto vecchio e poco potente) puo' essere utilizzato come un nodo di una rete telematica, mentre i grossi centri di ricerca e le universita' utilizzano computer molto grandi, potenti e costosi. I collegamenti possono essere tra i piu' vari : linee telefoniche "dedicate" affittate appositamente per connessioni attive 24 ore su 24, collegamenti radio, collegamenti telefonici "commutati" che mettono in contatto temporaneo tra loro due calcolatori con una telefonata. La scelta della tecnologia utilizzata non e' mai priva di implicazioni. Se decido di basare una rete mondiale su dei collegamenti telefonici dedicati, come e' accaduto per internet, vengono penalizzati tutti i paesi come l'Africa, in cui le infrastrutture telefoniche poco capillari e spesso fatiscenti rendono molto difficile la rincorsa a questo standard. C'e' chi vede in questo una nuova opportunita' di lavoro e di sostentamento per la gente del sud del mondo, ma di fatto all'interno di tutti i grandi progetti per l'arricchimento delle infrastrutture telefoniche nei PVS la manodopera locale corre il rischio di essere impiegata per lavori poco remunerativi e non specializzati, lasciando il resto alle grosse ditte dei paesi industrializzati che sono le sole ad avere le competenze tecniche e i mezzi materiali per la progettazione e la gestione delle reti. In pratica la manodopera locale si limiterebbe alla posa materiale dei cavi, che una volta interrati possono rimanere fermi per molto tempo, mentre anno per anno gli introiti relativi alla gestione operativa delle reti finirebbero in tasca all'impresa appaltatrice della rete telefonica, i cui ingegneri e tecnici sarebbero con buona probabilita' "importati" dalla tecnocrazia dei paesi industrializzati. E' evidente che il problema delle telecomunicazioni nei paesi in via di sviluppo non puo' essere posto in termini di allineamento agli standard e alla capacita' delle reti telefoniche del nord, ma facendo funzionare al meglio quello che c'e' gia' e coinvolgendo le popolazioni locali nell'ampliamento (necessariamente graduale) delle infrastrutture telefoniche e nella nascita di reti telematiche "sostenibili", che fanno uso di strumenti economici ed efficienti. Il limite tecnologico dovuto alla precarieta' dei collegamenti telefonici e' stato aggirato in vari modi dalle reti di computer del sud del mondo, ad esempio mettendo in comunicazione i calcolatori via radio e facendo uso di tecniche telematiche che richiedono minori risorse. Ma questo lo vedremo piu' avanti, quando parleremo di come la tecnologia utilizzata dalle reti di "telematica di base" abbia permesso una diffusione capillare di collegamenti tra computer, anche in paesi con grande carenza di mezzi e infrastrutture. Iniziamo a vedere cosa si puo' fare all'interno di una rete di computer. LA POSTA ELETTRONICA La posta elettronica, detta anche e-mail (electronic mail), e' lo strumento telematico che e' stato utilizzato per primo : consiste nell'inserimento, tramite la tastiera di un computer collegato ad una rete telematica, di un testo da inviare ad un'altra persona . Cosi' come per la tradizionale posta cartacea, anche la posta elettronica ha un'intestazione nella quale compaiono i dati relativi al mittente e al destinatario. Il computer che si incarica dell'inoltro della posta elettronica provvede a interpretare correttamente l'indirizzo del destinatario, e fa in modo che la "lettera" venga instradata all'interno della rete attraverso vari computer intermedi, fino a raggiungere la memoria del calcolatore a cui e' stato indirizzato il messaggio, che potra' cosi' essere comodamente visualizzato, stampato, memorizzato e duplicato all'infinito dal ricevente. Ogni rete ha un diverso "formato" per gli indirizzi, cioe' un diverso modo di indicare a chi deve essere inoltrato il messaggio che abbiamo intenzione di spedire. Esistono vari "gateway" (porte di intercomunicazione) che permettono ad utenti di reti diverse di scambiare posta elettronica tra loro convertendo l'indirizzo dell'altra rete in un indirizzo equivalente scritto nel "linguaggio" utilizzato dalla propria rete per gli indirizzi. Ad esempio sulla rete InterNet gli indirizzi sono del tipo nomeutente@computer , dove l'informazione a destra della chiocciolina serve ad individuare il computer a cui inoltrare il messaggio, e poiche' ad un stesso computer presente su internet possono accedere svariati utenti,la parte a sinistra della "chiocciolina sta ad indicare la persona a cui vogliamo indirizzare il nostro messaggio di e-mail. A titolo di esempio, il mio indirizzo InterNet e' c.gubitosa@peacelink.it, dove c.gubitosa e' il mio identificativo di utente, mentre peacelink.it e' il computer della rete PeaceLink che si occupa di ricevere la posta da internet. La rete FidoNet, invece, adotta un modo diverso per indicare gli indirizzi. Per esempio, il mio indirizzo FidoNet e' 2:331/301.53 dove il 2 indica l'europa, 331 l'Italia centro-nord, 301 il computer a cui mi collego telefonicamente per prelevare la mia posta elettronica, e il numero 53 indica me. Se qualcuno vuole mandarmi posta da InterNet attraverso il gateway tra FidoNet e InterNet, deve semplicemente convertire il mio indirizzo FidoNet in un equivalente indirizzo InterNet, che in questo caso e' Carlo.Gubitosa@p53.f301.n331.z2.fidonet.org Ecco un esempio di un messaggio di posta elettronica. Questo messaggio proviene da internet ed e' composto da una intestazione piu' o meno lunga, detta header, e dal testo vero e proprio. To: gubi@bbs2000.sublink.org Cc: denegri@dfki.uni-sb.de Subject: e' arrivata... From: Chiara Denegri Message-ID: <199504181159.NAA00672@ws-212.dfki.uni-sb.de> Date: Tue, 18 Apr 1995 13:59:44 +0200 Organization: Universitaet des Saarlandes Ciao Carlo, la tua e-mail e' arrivata. L'indirizzo giusto e': denegri@dfki.uni-sb.de Comunque se ti trovi meglio me le puoi mandare direttamente a Milano al chiara@kaemart.itia.mi.cnr.it perche' vengono redirette qui automaticamente. Ti ringrazio per aver messo a disposizione il tuo potente mezzo (il 286): sarai prontamente ripagato con una formidabile cena! Per quanto riguarda le tue domande mi dispiace ma non so risponderti. Non ho letto nulla ne' dell'una ne' dell'altra cosa. Provero' ad informarmi e se trovo qualcosa te lo portero'... Ringrazia Emi. Per curiosita' quanto e' stata lontano dall'Italia per acquisire tutti questi francesismi? Marco ora ha l'indirizzo di posta elettronica oppure non ancora? Puo' darsi che anche Attilio prenda un modem e si abboni ad una bbs. Del resto se non lo fa ora... mi sembra l'occasione giusta! Che ne pensi? Se trovi qualche indirizzo internet interessante mandamelo... io sono sempre a caccia! Come e' andata la Pasqua? Tutto OK? Sei stato da qualche parte? Qui niente di nuovo. A Pasqua e' venuto su Attilio, mia sorella ed il suo moroso e siamo andati a fare un giro in una cittadina qui vicino Trier (ha dato i natali a Karl Marx). Era molto carina! Peccato che il tempo si e' messo decisamente al brutto e sembra quasi di essere a Novembre. Che tristezza di tempo!!! Piove, fa freddo ed il cielo e' tutto grigio. Speriamo che migliori in futuro! A presto... Ciao Chiara AREE DI DISCUSSIONE (Computer conference, conferenze elettroniche) Dopo lo scambio di messaggi personali tra due utenti di una rete telematica, sono stati sviluppati dei sistemi per realizzare delle discussioni condivise da piu' persone, in maniera che ognuno dei partecipanti ad una "computer conference" legga tutti i messaggi che scrivono gli altri, e che ogni messaggio inserito raggiunga tutti. E' l'equivalente telematico della discussione intorno a un tavolo, in cui ognuno puo' dire qualcosa ad una persona in particolare oppure rivolgersi a tutti. Ad esempio in una area di discussione sulla pace uno dei partecipanti puo' inserire un messaggio del tipo " quali sono le modalita' per poter fare la domanda per il servizio civile ?" questo messaggio, attraverso la rete telematica, raggiungera' i computer delle altre persone che partecipano al dibattito, che lo potranno leggere con comodo in un secondo tempo, e chi lo riterra' opportuno potra' rispondere al messaggio inserendone un altro con le informazioni richieste, che verra' distribuito anch'esso a tutti gli altri, e in maniera particolare a colui il quale aveva formulato l'interrogativo di cui sopra. Gli argomenti di cui si discute sono i piu' vari, e i messaggi vengono raggruppati in base alle tematiche trattate. A seconda della rete telematica considerata le aree di discussione sono realizzate con sistemi differenti e denominate in vario modo: su InterNet prendono il nome di mailing list e newsgroups, mentre sulle reti in "tecnologia FidoNet" vengono chiamate aree echo. La potenza di questi strumenti risiede nel fatto che ognuno puo' partecipare alla discussione rimanendo a casa propria e leggendo gli interventi degli altri in modo differito, in maniera che ognuno possa dare il suo contributo nelle ore del giorno e nel luogo che riterra' piu' opportuni. Questo puo' voler dire, ad esempio, che un gruppo di ricerca puo' essere composto da persone che non devono trovarsi necessariamente nello stesso luogo fisico per condividere i risultati e la progressione del loro lavoro, il che permette anche a universita' di nazioni con condizioni economiche poco favorevoli di partecipare a dibattiti di grande valore accademico, annullando tutti i costi causati dalla necessita' di doversi recare all'estero per un confronto scientifico di alto livello. Un utilizzo massiccio di questi strumenti permetterebbe una vera e propria emorragia di conoscenze verso i paesi con scuole e universita' impoverite culturalmente dalla scarsita' di mezzi. Un'altra grossa potenzialita' delle aree echo e' quella di permettere la creazione di "redazioni virtuali" fatte da persone che in luoghi geografici differenti scambiano messaggi per la realizzazione di un giornale o di un foglio informativo. Inoltre lo strumento delle conferenze elettroniche condivise permette di coordinare associazioni presenti a livello nazionale e mondiale a costi praticamente irrisori, azzerando tutte le spese che si rendono necessarie per i trasporti e l'alloggio quando si realizzano assemblee associative "dal vivo". Tra i partecipanti alla messaggistica condivisa puo' esserci qualcuno che si preoccupa di raccogliere gli interventi piu' interessanti e archiviarli in un file, denominati per l'appunto "best of" (il meglio di ...). Un altro modo per fissare il patrimonio culturale che si crea nelle conferenze elettroniche e' quello dei cosiddetti file FAQ (frequently asked questions). In questi file vengono annotate le domande piu' ricorrenti Spesso le computer conference diventano delle vere e proprie "comunita' virtuali" da cui partono progetti e iniziative di vario tipo, che vanno dal semplice incontro "dal vivo" a progetti piu' ambiziosi. Tanto per fare un esempio, tanti anni fa esisteva (ed esiste tuttora) una conferenza elettronica diffusa su tutti i nodi italiani della rete FidoNet, denominata PEACELINK.ITA, attorno alla quale si sono riuniti numerosi pacifisti telematici, generando l'humus e la tensione propositiva per dar vita a una vera e propria rete telematica nazionale che si occupasse dei temi della solidarieta' e del volontariato. Infatti dalla conferenza PEACELINK.ITA ha preso successivamente vita la rete telematica PeaceLink (diffusa anch'essa in tutta Italia). In questa rete avvengono numerose discussioni telematiche su temi piu' specifici come l'ecologia, l'obiezione di coscienza, la cooperazione internazionale e il consumo etico. In seguito parleremo piu' diffusamente di questa rete, a partire dalla quale continuera' la nostra esplorazione nel mondo della telematica solidale. Nel frattempo proviamo a "sbirciare" all'interno di una conferenza elettronica, per farci un'idea piu' precisa di come possa avvenire il meccanismo della condivisione delle informazioni. La prima cosa da fare e' collegarsi ad una rete telematica per "scaricare" all'interno della memoria del nostro computer i messaggi relativi all'area messaggi che ci interessa. Il collegamento puo' avvenire con varie tecniche, per le quali rimandiamo ai testi piu' specializzati descritti nella bibliografia. Quello che ci interessa in questo momento e' l'effetto di questo collegamento in termini di scambio di informazioni. Una volta realizzato lo scambio dei dati tra il nostro computer e il nodo della rete telematica dal quale riceviamo la messaggistica, un primo livello di selezione ci presenta l'elenco delle aree di discussione, ciascuna caratterizzata da un diverso argomento. Quello che segue e' l'elenco delle aree echo della rete PeaceLink : Aree Messaggi -------------- ABC Telematico di PeaceLink Animalisti Armamenti e Disarmo Forum delle Associazioni Avvenimenti in Diretta In Difesa dei Consumatori Cooperazione Internazionale Diritti Umani Disagio & Handicap Pianeta Donna Droga Ecologia e Ambiente Elisoccorso Lavoro e Sindacati Mafia (Lotta alla) I Siciliani Obiezione di Coscienza Movimenti per la Pace Razzismo Scuola ed Educazione (Educazione alla Pace) Sostanze Tossiche Voce a chi non ha voce Volontariato e Protezione Civile Ex-Jugoslavia FREE SPACE AFRICA Queste sono solo le aree messaggi di una delle tante reti italiane di "telematica di base" (vedremo piu' avanti cosa si intende con questo termine). Provate a moltiplicare il tutto per le decine di reti di questo tipo presenti in Italia e per le centinaia presenti nel mondo, aggiungete le varie centinaia di newsgroups e mailing list presenti su internet, e potrete farvi un'idea della portata del dibattito in forma elettronica che avviene ogni giorno in maniera completamente libera (almeno per il momento) da ogni forma di accentramento e di manipolazione delle informazioni. Una volta deciso l'argomento che a noi interessa, un secondo livello di lettura ci presenta l'elenco dei messaggi di una tra le tante aree a nostra disposizione. Nel nostro "giro turistico" andremo a dare una occhiata all'area COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. Una volta selezionata l'area messaggi, ci viene presentato un elenco sintetico di tutti gli interventi fatti dai vari partecipanti alla discussione. Ecco un esempio : Mittente Destinatario Soggetto -------------------- -------------------- -------------------------------- Ezio Margelli tutti Caffe' Ezio Margelli Tutti Rwanda: a chi interessa? Roberto DelBianco Ezio Margelli Conferenza del Cairo Ezio Margelli Tutti Convegno Mani Tese Roberto DelBianco Tutti Convegno di "Mani Tese" Marino Marinelli All Nicaragua, campi Marino Marinelli All corso politica intern. e coop. Egidio Cipriano All Appunti per un mondo nuovo Egidio Cipriano All Il commercio equo e solidale Egidio Cipriano All Libro sul Tibet Alessandro Marescott Tutti Coca-Unicef Matteo Morozzi Carlo Gubitosa Coca-Unicef Matteo Morozzi Tutti un mese nel Terzo Mondo Matteo Morozzi Tutti consum...attore Ezio Margelli Tutti Mostra: "gli altri siamo noi" Ezio Margelli Tutti ricerca medico cooperante Ezio Margelli tutti iniziative Claudio Di Blasi All breve su cooperazione Matteo Morozzi Tutti/E conferenza Sud-Nord Matteo Morozzi Tutti/E turismo sessuale Alessandro Marescott Tutti Fame, bimbi e liberismo Dopo aver dato un'occhiata alla lista dei messaggi decidiamo di leggerne uno che ci interessa particolarmente ... ecco qui un esempio di un messaggio inserito in una computer conference. Anch'esso, come i normali messaggi privati di posta elettronica, e' composto da un'intestazione e dal corpo del messaggio. Questa volta il messaggio non proviene da InterNet, per cui l'intestazione e' leggermente diversa. Ä Area: Area ECHO PeaceLink: Cooperazione Internazionale ÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ Msg#: 37 Date: 15 Jan 95 11:32:08 From: Giovanni Pugliese Read: Yes Replied: No To: Tutti Mark: Subj: Cercano di azzerare la cooperazione? ÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ Ciao Tutti! L'Italia ha speso per la cooperazione allo sviluppo dall'84 a 92, cinquemila miliardi l'anno. Per il 1995 il governo ha proposto di spendere 800 miliardi per poi passare a 700 con gli emandamenti approvati alla Camera. Le previsioni per il 1996 sono ancora in forte calo con una discesa in tre anni a 500 miliardi. La svolta (dice il governo) e' dovuta al "peso" degli scandali sulle tangenti legate alla cooperazione. Voi cosa ne pensate? Ciao, Giovanni! -!- FleetStreet 0.98wb ! Origin: Taras Communication / PeaceLink +39-99-4746313 (61:391/1) Dopo alcuni giorni qualcuno ha risposto a questo messaggio, effettuando una citazione dal messaggio precedente (in gergo "quoting") , che si puo' riconoscere dal fatto che ogni riga e' preceduta dalle iniziali dell'autore del messaggio a cui si sta replicando. Ä Area: Area ECHO PeaceLink: Cooperazione Internazionale ÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ Msg#: 40 Date: 17 Jan 95 22:35:07 From: Ezio Margelli Read: Yes Replied: No To: Giovanni Pugliese Mark: Subj: Cercano di azzerare la cooperazione? ÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ Ciao Giovanni, come va? In un msg del 15-Jan-95, Giovanni Pugliese scriveva a Tutti a proposito di Cercano di azzerare la cooperazione? GP> La svolta (dice il governo) e' dovuta al "peso" degli GP> scandali sulle tangenti legate alla cooperazione. GP> Voi cosa ne pensate? Purtroppo e' vero..... Il problema scandali e tangenti ha rappresentato l'alibi per i nostri governanti per dare l'ennesimo taglio.... In realta' i primi ad essere colpiti sono proprio quegli organismi (ONG) che hanno dimostrato un modo di cooperare che va al di la' dell'interesse affaristico. Non e' un caso ovviamente.... Io credo comunque che il problema principale non stia nell'entita' dei finanziamenti (anche se ovviamente incide) quanto nell'incapacita' da parte del governo italiano (e non solo per gli ultimi governi) di avere una propria politica di cooperazione. Questa e' la mancanza essenziale, che porta ad uno spreco di fondi generato dall'incapacita' di concentrare l'intervento su quelle aree a maggior rischio. Purtroppo questa e' una mancanza comune anche ad altri Paesi del Nord del mondo. E intanto il Sud... si impoverisce sempre piu'.... Lo dimostra il fatto che ormai si tende in molte zone ad effettuare interventi non tanto di "sviluppo" quanto di emergenza. Ti ringrazio dell'intervento e rilancio la tua domanda agli altri frequentatori dell'area. ÄÄÄ¿ ÀÄÄÄ> Saluti da Ezio Margelli -!- Terminate 1.51 ! Origin: Aicos Point n.1 - Cooperazione e sviluppo (61:399/4.1) La lettura di questi messaggi puo' avvenire "on-line" cioe' mentre si e' collegati alla rete per mezzo del telefono oppure, con un conseguente beneficio per la nostra bolletta, si possono memorizzare in pochi minuti tutti i messaggi delle conferenze che ci interessano all'interno del nostro computer, scollegarsi dalla linea telefonica, leggere i messaggi lasciati dagli altri e scrivere le nostre risposte, che provvederemo a spedire durante il prossimo collegamento. Questo meccanismo e' detto di lettura "off-line" e consente di ricevere e spedire centinaia di messaggi rimanendo attaccati al telefono per pochi minuti, che in urbana equivalgono a qualche scatto. I FILES Ogni nodo di una rete telematica e' di solito anche un archivio di files, cioe' di programmi, testi e informazioni di vario tipo che possono essere trasferiti nella memoria dei computer di chi si collega alla rete. I files che si trovano sulle banche dati telematiche sono tutti liberamente distribuibili, in quanto i "pirati" di software hanno sistemi piu' discreti ed efficienti di far circolare i loro "prodotti". Personalmente in questi anni di presenza in rete non ho ancora avuto il piacere di incontrarne uno. Le reti di telematica "di base" come FidoNet e PeaceLink basano la ricchezza dei loro archivi di files sui contributi degli utenti stessi della rete, mentre su un nodo internet di solito e' possibile unicamente il prelievo dei files, e l'invio e' interdetto. Anche i files possono essere raggruppati in aree a seconda degli argomenti trattati, e possono essere dei testi, dei programmi liberamente distribuibili o delle immagini. Tipicamente il raggruppamento in aree avviene sulle reti di telematica di base, mentre su InterNet gli archivi di files sono leggermente meno strutturati. Ecco, a titolo di esempio, l'elenco delle aree files di un nodo della rete PeaceLink gestito dalla ong AICOS. ÚÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ¿ ³ Area Title Files KBytes ³ ÀÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÙ 1 Files generali 71 2.153 2 Pace 116 1.963 3 Programmi MS-Dos 63 11.037 4 Programmi Windows 15 4.499 5 Programmi di comunicazione 22 5.173 7 Informazioni interni 38 642 8 Informazioni esteri 76 985 9 Educazione alla Mondialita' 49 5.126 10 Cooperazione Internazionale 56 1.185 11 Testi vari 32 3.055 12 America Latina 239 4.309 13 Africa 170 1.548 14 Asia 52 327 15 Riviste 44 2.578 17 ONG 37 368 18 Sviluppo Demografia Popolazione 96 1.201 19 Cataloghi, Libri, Video 19 2.707 20 Diritti Umani 102 1.294 21 Notizie Inter Press Service IPS 12 383 22 Documenti e programmi internet 25 2.612 23 Documenti internet formato HTML 90 1.147 ÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ Total for all file-areas 1.424 54.292 Scendendo ancora piu' in profondita', analizziamo un campione dei file presenti nell'area cooperazione internazionale. Questi archivi sono prelevabili gratuitamente, e di solito contengono al loro interno testi che e' possibile stampare, diffondere, riprodurre e utilizzare liberamente. ÕÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍ͸ ³ (10) Cooperazione Internazionale ³ ÃÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄÄ´ ³ Bytes On-line: 1.214.339 Files On-line: 56 Files Off-line: 0 ³ ÆÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÑÍÍÍÍÍÍÍÑÍÍÍÍÍÍÍÍÍÑÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍ͵ ³ Filename ³ Bytes ³ Date ³ File-description ³ ÔÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÏÍÍÍÍÍÍÍÏÍÍÍÍÍÍÍÍÍÏÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍ; 9502COMM.TXT 8444 28-07-95 [0] Il commercio e i rischi della mondializzazione (Mon.dip.) 9504PISA.TXT 24352 28-07-95 [0] Per far s che il mondo nutra il mondo (Mon.dip..) AIUTI2.ARJ 4170 25-03-93 [0] Chi si arricchisce alle spalle del Terzo Mondo ALBANIA.TXT 4562 25-03-93 [0] Parlamento europeo: accordo di commercio e cooperaz. CEE Albania (Ag.) AXE.TXT 3281 25-03-93 [0] Programma AXE per i bambini di strada in Brasile (Avv. 8/94) B34110.TXT 3822 05-05-95 [0] L'Unione Europea a favore dei migranti e rifugiati CESPI14.ZIP 11702 25-03-93 [0] Testi da archivio Centro studi pol. internaz. (Ag.) COMEQU.TXT 5094 24-07-95 [0] Elenco enti, cooperative e botteghe per comm. equo in Italia COMMEQUO.TXT 2315 12-09-94 [0] Equa tassa per equo prezzo Comm.Equo e solid. (Avv.38/94) COOPONG2.TXT 4073 25-03-93 [0] Contro i tagli alla solidarieta' delle ONG (Avv.48/93) IFAD4.ZIP 16083 25-03-93 [0] Cause dello sfruttamento del terzo mondo (F.Gesualdi) NWSNEST.TXT 10956 12-07-95 [0] La bomba Nestle' ONG1.TXT 10145 25-03-93 [0] Mozione assemblea generale ONG sulla cooperazione allo sviluppo 15/10/93 PECOOPER.TXT 9689 25-03-93 [0] Parlamento europeo: procedura di cooperazione ris. A3-0384/92 (Ag.) Questi servizi (posta elettronica, conferenze elettroniche, invio e prelievo di files) fanno parte di un insieme di servizi base, che possono essere realizzati con qualsiasi tipo di computer e di collegamento, mentre le caratteristiche della rete InterNet hanno reso possibile una serie di servizi aggiuntivi, che vedremo piu' avanti. Questi servizi di alto livello sfruttano il fatto che la caratteristica di InterNet e' quella di utilizzare tra i nodi della rete collegamenti dedicati, cioe' sempre attivi 24 ore su 24. Questo vantaggio si paga con un costo enormemente maggiore delle linee di connessione, e gli standard sviluppati per l'utilizzo dei servizi della rete fanno si' che gli utenti finali siano costretti a possedere computer con caratteristiche tecniche particolari, cosa che non e' richiesta per l'accesso ai servizi delle reti telematiche di base. 2.2 La comunicazione molti-a-molti e il ribaltamento dei flussi informativi Si'. Trasmettere non e' comunicare. Siamo piccoli e pochi a frenare questa contraffazione, questa alluvione. Eppure bisogna contare sulla forza operosa dei piccoli gruppi, ognuno che nasce e' un incremento di valore. Danilo Dolci Nel corso della storia si sono andati via via affermando modelli comunicativi via via diversi, che erano un compromesso tra le esigenze di contatto reciproco delle persone e le possibilita' offerte dalla tecnologia. I racconti e il chiacchiericcio tra la gente di paese sono stati una prima forma di "rete informativa", e ci si sorprende sempre nello scoprire che nei piccoli paesi le informazioni hanno un grado cosi' alto di condivisione e una cosi' rapida capacita' di diffusione. Questo modello di comunicazione da molti verso molti e' stato rapidamente soppiantato, con l'avvento di radio e televisione, da un modello uno-a-molti. Di fatto le trasmissioni televisive hanno giocato e continuano a giocare tuttora un ruolo fondamentale nella diffusione delle informazioni e nel proporre modelli sociali e comportamentali. Adesso ci e' capitata tra le mani una serie di strumenti che ci danno la possibilita' di riaffermare il modello molti-a-molti : sto parlando della condivisione delle informazioni che avviene ogni giorno sulle migliaia di aree di dicsussione presenti sulle reti telematiche di tutto il mondo, con la differenza che questa volta l'ordine di grandezza del dibattito si e' trasferito dalla dimensione del piccolo paese a quella del cosiddetto "villaggio globale". Le caratteristiche che rendono vincente il modello della comunicazione molti-a-molti sono molteplici : le informazioni sono condivise e decentrate, tutti sono contemporaneamente soggetti attivi e passivi della comunicazione, producendo e ricevendo informazioni dagli altri, non esistono centri di comando o di censura, perche' ogni partecipante a una computer conference ha lo stesso diritto di espressione degli altri. E' interessante a questo proposito la critica fatta ai tradizionali mezzi di "comunicazione" di massa fatta da Danilo Dolci, uno dei pionieri italiani nella pratica della nonviolenza e della disobbedienza civile. Nel suo libro intitolato "Dal trasmettere al comunicare" (Ed. Sonda) si distingue tra comunicazione feconda tra due soggetti paritari (si parla di "reciproco adattamento creativo") e trasmissione unidirezionale da una oligarchia di sorgenti a una massa di utenti in grado unicamente di recepire cio' che altri hanno deciso di trasmettere per loro. Non a caso Dolci sostiene che "la comunicazione di massa non esiste", intendendo che quello che oggi ci viene spacciato per comunicazione da stampa e televisione in realta' non e' che una trasmissione senza diritto di replica, senza partecipazione e crescita per chi dovrebbe beneficiare di questi strumenti. Il modello telematico molti-a-molti, senza accentramento gerarchico e controllo censorio, e' uno strumento che rende la trasmissione di dati piu' vicina alla comunicazione di quanto non lo sia mai stata finora, o almeno cosi' la pensano tutte le realta' di volontariato e azione sociale che hanno deciso di mettere un piede nel mondo delle "comunita' virtuali". Un altro importante aspetto da tenere in considerazione e' la possibilita' di ribaltare tutti i tradizionali equilibri di potere all'interno del mondo dell'informazione : finora il controllo sull'informazione e' stato lasciato in mano a poche agenzie di stampa internazionali, situate in grossi centri metropolitani, che dispongono di grosse somme di denaro e che tendono a restringere sempre piu' il flusso di informazioni che ci raggiungono dal sud del mondo. Fortunatamente, grazie alla posta elettronica e alle computer conference ci arrivano notizie da paesi in guerra o in cui il regime politico non permette la libera espressione dei singoli. Grazie a InterNet gli studenti di piazza Tien An Men hanno potuto rompere il loro isolamento con il resto del mondo, e in Russia i collegamenti telematici durante il golpe erano tra le poche fonti di informazione non censurate. La Jugoslavia ha tessuto una fitta serie di contatti, durante periodi molto critici del recente conflitto, sfruttando l'economicita' e la diffusione delle reti di calcolatori. Gli strumenti a nostra disposizione ci permettono, con una spesa molto piu' esigua di quanto non si pensi, di trasformare ogni scrivania in una agenzia di stampa, ogni cittadino in un editore e in un soggetto attivo e critico nei confronti della realta' circostante. Con uno scatto urbano possiamo raggiungere gli angoli piu' sperduti della terra per sapere come stanno realmente le cose, senza che nessuna agenzia di stampa ce lo venga a raccontare a modo suo. Le potenzialita' teconologiche, tuttavia, non bastano. E' necessaria la partecipazione di tutti a questo grande processo di cambiamento. Sud/nord, ricchi/poveri, grandi agenzie di stampa/societa' civile. Chi saranno i protagonisti dell'informazione del prossimo secolo ? 3 LE RETI : INTERNET E I BBS 3.1 Il modem e i programmi di comunicazione Diritto alla comunicazione significa possibilita' di accedere a strumenti per comunicare. Benedetto Vecchi Il MODEM (MOdulatore / DEmodulatore) e' un apparecchio che viene interposto tra il nostro calcolatore e la linea telefonica, e il suo compito e' quello di fare da "interprete" tra il linguaggio del computer e quello del telefono, trasformando le informazioni provenienti dal nostro PC e dirette verso l'esterno in segnali adatti ad essere trasmessi su una linea telefonica. Questa operazione si chiama appunto "modulazione". Il suo inverso, la demodulazione, consiste nel riconvertire i segnali telefonici che arrivano al modem da un computer remoto, in segnali che possono essere letti nella "lingua" digitale del computer. Il meccanismo e' analogo a quello utilizzato dalla televisione : i segnali elettrici che vengono modulati nell'aria raggiungono il televisore attraverso l'antenna, dove vengono demodulati e trasformati in una immagine, in un segnale visivo che il nostro meraviglioso e ineguagliabile computer interno, il cervello, e' in grado di interpretare e di elaborare. Oltre al modem e ad un computer, c'e' bisogno anche di un programma di comunicazione, cioe' di un insieme di istruzioni contenute all'interno del computer, che governano il funzionamento del modem. I programmi di comunicazione hanno la funzione di "autisti" del modem, e sono loro a guidare tutte le funzioni di questo apparecchio : comporre numeri telefonici, stabilire il collegamento con un computer lontano, gestire il trasferimento dei dati, riagganciare. Un nodo di una rete telematica non e' altro che un computer piu' o meno grosso che e' collegato ad un modem, ed e' in grado di scambiare informazioni, "telefonando" ad altri computer che utilizzano altrettanti modem. Le grosse reti telematiche come InterNet dispongono di computer del costo di parecchi milioni di lire, collegati a una o piu' linee telefoniche 24 ore su 24, per mezzo di uno o piu' modem ad alta velocita' di trasmissione dei dati. Parallelamente a questo tipo di reti ne esistono di altre, che fanno uso di mezzi piu' modesti ma ugualmente efficaci. Sono le cosiddette reti di "telematica amatoriale" o di "telematica di base". Queste reti possono essere realizzate anche con computer vecchi, del costo di poche centinaia di migliaia di lire, ed e' questa la loro forza. 3.2 BBS e tecnologie "povere". Telematica Di Base. Quella delle bacheche elettroniche e' una tecnologia democratica e "democratizzante" per eccellenza. Howard Rheingold In questo libro si parlera' molto spesso di BBS, di reti di BBS, di "Tecnologie Povere, di telematica "amatoriale" o "di base" che dir si voglia. Ma cosa si intende esattamente con questi termini? BBS vuol dire Bulletin Board System, che in italiano puo' essere tradotto come "Bacheca Elettronica". Una rete telematica "di base" e' costituita da tanti "nodi" collegati tra loro, che sono appunto i BBS. Un BBS non e' nulla di eccezionale : si tratta di un normalissimo computer, proprio come quelli che siamo abituati a vedere negli uffici o a casa dei nostri amici, collegato ad una linea telefonica per mezzo di un modem. Spesso si immagina un nodo di una rete telematica come un grosso centro informatico pieno di apparecchiature tecniche, rimanendo sorpresi quando si scopre che il nodo centrale di una rete telematica pacifista altro non e' che il normalissimo PC di un metalmeccanico di Taranto, che divide lo spazio del salotto con un bellissimo acquario. Ogni computer che viene utilizzato come BBS e' predisposto per rispondere in maniera automatica alle telefonate in arrivo. Vengono chiamati bacheche elettroniche perche' su ognuno di questi nodi si possono lasciare messaggi sia privati (indirizzati ad una singola persona) che pubblici (leggibili da tutti coloro che si collegano alla rete). Quindi inviare un messaggio pubblico ad un BBS tramite il proprio computer e' l' equivalente telematico dell'affissione di un biglietto ad una bacheca, con la differenza che nel caso del BBS questo messaggio ha come potenziali lettori centinaia di persone. E' il meccanismo delle computer conference di cui si e' parlato precedentemente. Ad ogni nodo della rete si collegano molti utenti depositando i loro messaggi di posta elettronica e i loro interventi relativi alle aree messaggi. Tutte queste informazioni verranno poi fatte circolare su tutta la rete, in maniera che il nodo di Milano contenga sia i messaggi inviati direttamente dagli utenti di Milano che quelli provenienti da Palermo o Bolzano che gli sono stati inoltrati dagli altri nodi. Nella quasi totalita' dei casi i servizi offerti da un BBS sono GRATUITI, esclusi ovviamente i costi telefonici di collegamento. I collegamenti sono di tipo "commutato". Vuol dire che i nodi della rete non sono permanentemente connessi tra loro, ma solo in alcuni momenti della giornata. Di notte, quando telefonare costa poco, i messaggi vengono fatti circolare su tutti i computer collegati alla rete. La tecnica e' quella del "pony express" : ogni nodo telefona e riceve una telefonata da quelli a lui piu' vicini. Questa tecnica e' detta anche di "Store and Forward" (raccogli e inoltra), proprio perche' i messaggi vengono prima ricevuti e immagazzinati, e poi inoltrati nottetempo sugli altri nodi attraverso una o piu' telefonate, gestite in modo completamente automatico dai computer che costituiscono i nodi della rete. Le spese telefoniche di collegamento tra i nodi della rete (ossia i BBS) sono totalmente a carico dei cosiddetti SYSOP (SYStem OPerators, operatori di sistema) che sono coloro che si occupano del funzionamento tecnico e della gestione di ogni singolo BBS. Per questo i BBS, pur offrendo gratuitamente i loro servizi, non disdegnano di certo un piccolo sostegno economico da parte dei loro utenti. Una delle prime reti di telematica di base e' stata la rete FidoNet, nata nel 1984 ad opera di Tom Jennings, un punk anarchico attivista del movimento gay che sosteneva la necessita' di fare in modo che fossero gli utenti stessi delle reti a stabilirne i contenuti. La rete FidoNet e' tuttora diffusa a livello mondiale e conta un gran numero di nodi anche in Africa, America Latina e in altri paesi non coperti da reti costose e ad alta tecnologia come InterNet. Si parla spesso di "reti in tecnologia FidoNet" come sinonimo di reti di "telematica di base". Quest'ultimo termine e' indice del fatto che questo tipo di collegamenti e' nato dal basso, ossia da normali cittadini, che avevano voglia di mettere in contatto tra loro i loro computer. Queste persone si sono rimboccate le maniche, hanno scritto i programmi necessari allo scopo, e li hanno distribuiti gratuitamente. Inoltre, il fatto di dover pagare la bolletta telefonica e' sempre stato tenuto in grande considerazione da chi ha scritto programmi di comunicazione per BBS, realizzati in maniera da permettere il trasferimento di dati e messaggi nella maniera piu' rapida ed efficiente possibile. L'obiettivo della massima economicita' e' stato particolarmente apprezzato dai paesi del sud del mondo, in cui tuttora sono diffusissimi nodi telematici realizzati con tecnologie cosiddette "amatoriali", che sono utilizzate in tutti i casi in cui i costi relativi alla creazione di un nodo InterNet sono al di fuori della portata economica dei soggetti coinvolti. Reti popolari, economiche, su scala mondiale, con un buon grado di efficienza. E' questo l'universo della telematica di base o delle reti di BBS. Ma c'era un altro problema da affrontare : la necessita' di una linea telefonica a cui collegare i computer. Fortunatamente anche questo limite e' stato superato grazie alla tecnologia chiamata Packet Radio, grazie alla quale e' possibile mettere in rete un computer utilizzando collegamenti radio anziche' le normali linee telefoniche. Di fatto questo e' quanto avviene nei paesi in cui le linee telefoniche non sono presenti o sono troppo fatiscenti per essere utilizzate come supporto per collegamenti telematici. Ma l'economicita' non e' l'unica caratteristica della telematica di base, che puo' rivelarsi molto utile anche per chi non ha particolari vincoli di risorse. Il carattere locale dei BBS li rende uno strumento poco costoso e abbastanza semplice da usare per chiamare a raccolta una piccola comunita' di utenti, ad esempio nei piccoli paesi, senza bisogno di passare attraverso i grandi circuiti della telematica internazionale, che rischiano di essere troppo dispersivi e di contenere fin troppe informazioni. IL "trucco" sta allora nello spostare le informazioni il piu' vicino e il piu' in basso possibile, vale a dire da nodi lontani di reti telematiche a costi medio/alti a piccole bbs locali, magari gratuite. Nel fare cio' chi si incarica del recupero dei dati e del loro inserimento all'interno di un bbs opera automaticamente una selezione e un riordino delle informazioni, che cosi' risultano molto piu' fruibili. Un'altro aspetto fondamentale e' che su InterNet la navigazione e' paragonabile a quella solitaria e rischiosa di Ulisse, mentre all'interno dei BBS ogni utente e' un Ismaele, circondato da tanti Queequeg pronti ad aiutarlo. Quello che sto cercando di dire e' che sui BBS non ci sono soltanto informazioni di buona qualita' e una messaggistica in italiano molto piu' estesa di quella presente su InterNet, ma soprattutto ci sono delle _persone_, e ogni BBS trasforma centinaia di persone potenzialmente isolate in una comunita' virtuale di gente che inizia a conoscersi, a organizzarsi, a porsi delle domande e a cercare le soluzioni con l'aiuto degli altri. Questo non e' permesso dalla tanto osannata navigazione ipertestuale del Word Wide Web (un servizio InterNet di cui parleremo piu' avanti). La messaggistica InterNet e' gia' piu' interattiva e collaborativa, ma la differenza e' che su un BBS locale possiamo incontrare il vicino di casa con il quale non eravamo riusciti a scambiare nemmeno una parola in dieci anni di "navigazione" comune nell'ascensore del condominio, scoprire che questa persona nutre interessi e pratica attivita' simili alle nostre, e magari metterci d'accordo per organizzare un'attivita' nel nostro quartiere per la promozione dei prodotti del commercio equo e solidale, utilizzando informazioni prelevate all'interno di un bbs attento alle problematiche Sud/Nord. 3.3 InterNet : strumenti di lavoro. "La piu' grande minaccia per il web e' che una singola compagnia se ne impadronisca e fugga via con esso, assoggettandolo ad uno standard de facto." Robert Caillou (collaboratore al progetto per la nascita del world wide web) Abbiamo parlato in precedenza dei servizi "a valore aggiunto" offerti dalla rete InterNet. Questi servizi sono resi possibili dal fatto che tutte le reti locali che si interconnettono tra loro per formare InterNet dispongono di collegamenti permanenti, il che rende sempre possibile un "percorso" elettronico che collega due computer della rete. Questo pero' si ottiene pagando un prezzo che non e' alla portata di tutti : infatti per la realizzazione di un nodo "full internet" (che offra la totalita' dei servizi InterNet) occorrono computer di fascia medio/alta, e soprattutto un collegamento telefonico permanentemente attivo, il cui canone di affitto e' proibitivo per singoli, piccole associazioni e organizzazioni presenti nei PVS. Ragion per cui la gestione dei nodi InterNet e' stata per anni ad esclusivo appannaggio delle universita' e dei grandi centri di ricerca, per cedere il passo di recente a privati e a grandi imprese che forniscono servizi telematici a pagamento. Proviamo a dare un'occhiata al ventaglio di possibita' offerte da InterNet : abbiamo gia' parlato della posta elettronica, che consente agli utenti di una rete telematica di scambiarsi messaggi privati, e abbiamo visto che ci sono delle "porte" che permettono di far viaggiare un messaggio da una rete all'altra. Si e' parlato anche di discussioni collettive, che su internet avvengono utilizzando gli strumenti delle Newsgroups e delle Mailing List. Sono due sistemi differenti di scambiare messaggi all'interno di un dibattito collettivo. MAILING LIST Le Mailing List, come suggerisce il loro stesso nome, sono delle "liste postali". Tutti i contributi alla discussione vengono inviati ad un "listserver" (servitore di lista) che provvede a spedire una copia degli interventi ricevuti a ciascuno dei partecipanti alla mailing list. Dopo questa distribuzione, ogni iscritto alla lista postale trovera' all'interno della propria casella postale i messaggi inseriti dagli altri. Programmi di gestione della posta elettronica permettono di raggruppare in aree distinte i messaggi relativi a mailing list differenti, ottenendo cosi' l'organizzazione logica per argomenti che e' stata descritta precedentemente parlando delle aree messaggi. Per iscriversi ad una mailing list bisogna mandare un apposito messaggio al listserver, che da quel momento in poi inserira' anche il nostro indirizzo di posta elettronica nell'elenco dei partecipanti alla lista. NEWSGROUPS. A differenza delle mailing list, per quanto riguarda i newsgroups i messaggi relativi alle aree di discussione sono tutti raccolti in un nodo della rete, anziche' essere recapitati direttamente sulla nostra casella postale. Sta a noi, una volta collegati a un nodo InterNet, scaricare nella memoria del nostro calcolatore le informazioni a cui siamo interessati. In tutto il mondo esistono parecchie centinaia di newsgroups, in cui si discute degli argomenti piu' svariati, e ogni nodo di InterNet si occupa dello smistamento dei messaggi una o piu' volte al giorno, in maniera analoga a quanto avviene per i nodi delle reti "in tecnologia FidoNet". Data la mole titanica di informazioni contenuta nei newsgroups, ogni nodo decide di veicolarne solo alcune, per cui prima di collegarci a un fornitore di servizi dobbiamo informarci a quali newsgroups e' "abbonato", e se tra questi ci sono quelle che a noi interessano. I newsgroups nascono come "spazio virtuale" di dibattito scientifico e tecnologico, e questo e'uno dei motivi per cui se si vogliono delle informazioni tecniche su un sistema operativo o sulle caratteristiche di un computer, i newsgroups sono il posto adatto per trovare un aiuto rapido, qualificato e efficace da parte degli altri partecipanti alla discussione. A partire da argomenti prettamente tecnici, il ventaglio degli argomenti trattati e' andato sempre piu' allargandosi, e i newsgroups si sono trasformati di conseguenza in uno dei luoghi elettronici dove e' piu' probabile trovare informazioni aggiornate, precise e competenti su qualsiasi cosa possa interessarci. Gli argomenti sono catalogati per mezzo di nomi con una gerarchia "ad albero" : ad esempio il prefisso soc.culture. sta a indicare una discussione dedicata alla societa' e alla cultura di un determinato paese. Il newsgroup soc.culture.italian indica il "ramo" del raggruppamento soc.culture. dedicato a discussioni sull'Italia. I gruppi misc. (miscellaneous) sono dedicati alle discussioni su argomenti vari, mentre gli alt. (alternative) sono quelli piu' "trasgressivi", e cosi' via, attraverso un ampio campionario di classificazioni. Ad esempio, se qualcuno volesse partecipare a dibattiti per essere informato su quello che accade in America Latina, potrebbe partecipare a qualcuno di questi newsgroups : soc.culture.latin-america soc.culture.mexican soc.culture.caribbean alt.culture.argentina soc.culture.argentina soc.culture.portuguese soc.culture.peru soc.culture.brazil soc.culture.argentina soc.culture.uruguay soc.culture.chile soc.culture.venezuela alt.current-events.haiti soc.culture.mexican.american rec.music.afro-latin soc.culture.puerto-rico soc.culture.ecuador TELNET Il servizio Telnet permette di utilizzare a distanza qualsiasi computer collegato a InterNet, a patto di essere "riconosciuti" con un identificativo di utente e un codice di accesso validi. Questo puo' essere molto utile per sfruttare la potenza di calcolo di grossi calcolatori, anche se sono situati in un altro continente. E' come se fossimo attaccati a un computer lontano con un filo lungo migliaia di chilometri, che in questo caso fa parte dei cavi della rete telefonica. FTP Il servizio InterNet di prelievo e invio files si chiama FTP. L'acronimo FTP sta per File Transfer Protocol (Protocollo di Trasferimento File). Un protocollo e' un insieme di regole che determinano alcune operazioni, in questo caso il protocollo di trasferimento file e' il sistema con cui vengono ricevuti e inviati su InterNet testi, immagini, suoni, programmi e tutto cio' che puo' essere contenuto nella memoria di un computer sotto forma di file. Esistono sulla rete i cosidetti "siti FTP", che sono dei computer aperti a tutti a cui e' possibile collegarsi per prelevare gratuitamente le informazioni che contengono, anche identificandosi come utenti anonimi (in questo caso si parla di anonymous ftp), mentre per inserire dei files bisogna essere riconosciuti dal computer sul quale si vogliono inserire dei files, presentandosi con un identificativo di utente (user id) e con una parola chiave (password) valide. ARCHIE Il servizio Archie e' uno strumento che permette di effettuare delle ricerche su InterNet quando siamo alla caccia di un determinato file, ma non abbiamo idea di quale possa essere il "sito FTP" che contiene le informazioni che ci interessano. La ricerca avviene consultando appositi indici che vengono periodicamente aggiornati. WAIS Sta per Wide Area Information System, ed e' un altro sistema di ricerca dati su InterNet, che estende la sua ricerca anche all'interno dei documenti anziche' limitarsi al loro nome. IRC (InterNet Relay Chat) E' un sistema di discussione "in tempo reale" per mezzo del quale un gruppo di utenti collegato a InterNet puo' "parlare" attraverso la tastiera. Tutte le cose scritte da ogni partecipante vengono visualizzate in contemporanea sugli schermi degli altri partecipanti al "chat" (chiacchierata). Su centinaia di "canali" IRC si svolgono conversazioni "in diretta" su ogni genere di argomenti. MUD Multi User Dungeon (labirinti multi-utente). Sono dei giochi di ruolo interattivi e testuali all'interno dei quali ogni partecipante sceglie un personaggio e lo guida attraverso varie avventure e situazioni. World Wide Web (WWW) Per finire parliamo del rinomato World Wide Web, che e' la "veste" di InterNet con la quale viene conosciuto dalla maggior parte delle persone, al punto che spesso il World Wide Web viene confuso con internet stessa, mentre ne e' solo un sottoinsieme. Il world wide web e' costituito infatti da alcuni nodi di internet che possono entrare in contatto tra loro usando come regola di comunicazione il protocollo HTTP (Hyper Text Transfer Protocol, protocollo di trasferimento di ipertesti). Un ipertesto e' un testo che puo' essere letto in modo non sequenziale, saltando da una parte all'altra dello scritto. E' un meccanismo simile a quello dei "libri game" scritti per i ragazzi. La forma piu' antica e conosciuta di ipertesto e' la nota a pie' di pagina, che altro non e' che un rimando a righe scritte in fondo al foglio. L'effetto di questo rimando e' quello di farci interrompere la lettura sequenziale della nostra pagina per farci leggere la nota, ritornando poi indietro al testo precedente. Il meccanismo di ipertesto adottato sui computer che fanno parte del WWW e' qualcosa di analogo, solo che gli scritti vengono visualizzati sullo schermo del nostro computer, possono contenere immagini, suoni e piccoli filmati e i rimandi (links) portano ad altri testi anziche' a piccole note, e la cosa piu' sorprendente e' che le informazioni a cui possiamo "saltare" seguendo i rimandi di un ipertesto non devono necessariamente essere localizzate su un unico calcolatore, ma possono trovarsi su uno qualsiasi dei computer facenti parte del web, chiamati anche "siti web". In sintesi leggere un ipertesto sul WWW significa effettuare una lettura non sequenziale di informazioni distribuite in tutte le parti del mondo in cui e' presente un "server" www, cioe' un computer raggiungibile via internet che puo' mettere a disposizione gli ipertesti contenuti all'interno della sua memoria e farli arrivare sino a noi utilizzando il protocollo HTTP. I programmi che permettono la lettura degli ipertesti presenti sul web vengono chiamati "browser" (sfogliatori) perche' permettono di sfogliare le pagine ipertestuali presenti sui computer remoti a cui colleghiamo il nostro calcolatore. Nei laboratori del CERN di Ginevra e' stato sviluppato lo standard secondo il quale vengono sviluppati gli ipertesti : si tratta dell' HTML (Hypertext Markup Language, linguaggio per l'etichettatura di ipertesti). Questo linguaggio prevede anche la possibilita' di interagire con il computer lontano a cui siamo collegati, per inserire dei dati, compilare moduli, effettuare acquisti inserendo il nostro numero di carta di credito (anche se c'e' chi non si fida). Una applicazione interattiva tra le piu' utili e' quella dei cosiddetti "motori di ricerca". Questi motori non sono altro che dei grossi indirizzari di pagine Web, e inserendo una o piu' parole chiave possiamo ottenere un elenco di tutte le pagine ipertestuali presenti nell'indirizzario che contengono le parole che a noi interessano. Un indirizzo telematico di una pagina web viene detto anche URL (Uniform Resource Locator). In pratica l' indirizzo di una pagina web non e' altro che un insieme di dati che ci permettono di dire al nostro programma "sfogliatore" di andare su un determinato computer connesso a InterNet e di leggere l'ipertesto indicato all'interno dell'indirizzo stesso. L'unico problema del web e' che leggere ipertesti e' molto facile, mentre inserirli risulta molto piu' difficile, perche' occorre che qualche computer connesso a internet permanentemente ( e costosamente ) ospiti all'interno della sua memoria gli ipertesti con le informazioni che vogliamo inserire. La relativa difficolta' a produrre informazioni sul web, contrapposta alla notevole facilita' di lettura espone al rischio di un utilizzo passivo di questo strumento, che rischia di diventare in questo caso una televisione digitale, solamente un po' piu' interattiva. 4 TELEMATICA : STORIA, GEOGRAFIA, POLITICA. 4.1 Storia contemporanea delle comunicazioni via computer Il territorio di cui ci occupiamo, la frontiera elettronica, ha circa centotrent'anni. Bruce Sterling 1876 - al n. 109 di Court Street a Boston Alexander Bell e Thomas Watson iniziano i loro esperimenti per la trasmissione del suono all'interno di cavi elettrici. 1964 - In piena guerra fredda l'istituto RAND effettua ricerche top secret per mettere gli stati uniti in condizione di affrontare una guerra termonucleare. Un problema cruciale e' quello di disporre di una rete di comunicazioni in grado di sopravvivere ad un eventuale bombardamento. La proposta presentata dalla RAND e' quella di utilizzare una rete decentralizzata, fatta di nodi tutti uguali tra loro, e in cui i messaggi viaggiano spezzettati in tanti "pacchetti", che possono percorrere strade diverse ed essere ricomposti una volta giunti a destinazione. Questa tecnica innovativa di inoltro dei messaggi prende il nome di "packet switching" (commutazione di pacchetto). 1968 - Vengono effettuati i primi test sul packet switching al National Physical Laboratory nel Regno Unito. 1969 - In USA il pentagono affida all' ARPA (Advanced Research Project Agency) il compito di installare il primo nodo di una rete militare basata sul packet switching. Questa rete prendera' il nome di ARPANET e sara' l'embrione della futura InterNet. 1971 - Il numero di nodi di Arpanet arriva a quindici, e continuera' a crescere rapidamente. 1972 - Arpanet e' costituita ormai da 37 nodi, e i suoi utenti iniziano a trasformare questo collegamento militare in un gigantesco ufficio postale per comunicazioni personali. Nascono le prime discussioni collettive su Arpanet, e in particolare vede la luce la prima mailing list dedicata agli amanti della fantascienza (SF-LOVERS). 1973 - nasce in francia il primo personal computer, chiamato Micral, ad opera di Truong Tromng Hi, un francese con radici vietnamite che lavora per la Realisations Etudes Electroniques S.A. 1976 - Stephen Wozniack e Steve Jobs danno vita ai primi modelli di personal computer Apple. 1977 - Su Arpanet viene adottato il protocollo TCP/IP, un sistema di collegamento che da' la possibilta ad Arpanet di scambiare informazioni con altre reti locali diverse tra loro. - I programmatori dei laboratori Bell creano e distribuiscono gratuitamente il programma Unix-To-Unix-Copy (UUCP) che e' tuttora utilizzato nei paesi in via di sviluppo per connessioni semplici ed economiche ad InterNet. 1978 - Ward Christensen e Randy Suess mettono a disposizione gratuita il programma MODEM, nato dall' esigenza di scambiare programmi tra i loro due computer. Ward e Randy creano in quello stesso anno il primo Bulletin Board System, chiamato CBBS. 1979 - Tom Truscott e James Ellis della Duke University e Steve Bellowin dell'University of North Carolina sviluppano negli Stati Uniti la prima versione del sistema di messaggistica Usenet, distribuendo gratuitamente i programmi necessari per partecipare alle discussioni telematiche. Dieci anni dopo milioni di persone sparse in decine di paesi del mondo fanno parte della comunita' elettronica dei newsgroups Usenet. 1981 - Fa capolino sul mercato il primo personal computer della IBM. - La messaggistica Usenet inizia a circolare anche su InterNet. - In Francia viene attivato in via sperimentale il servizio Minitel, che si propone di sostituire gli elenchi telefonici con dei terminali da collegare a banche dati pubbliche, contenenti anche informazioni provenienti dalle testate giornalistiche sponsorizzatrici del progetto. Questo sistema unidirezionale di trasmissione delle informazioni viene immediatamente "piratato" da alcuni utenti esperti che riescono a manipolare le funzioni del Minitel per iniziare a comunicare con altri utenti del sistema. 1982 - Il Farallones Institute, un'organizzazione ecologista della California, crea EcoNet, rete nata per favorire l'azione degli attivisti nel campo della protezione dell'ambiente. 1983 - Negli stati uniti la compagnia telefonica AT&T perde il suo storico monopolio e viene smembrata in seguito ad un atto della commissione federale per le telecomunicazioni. - La componente militare di Arpanet si scorpora dal restante sottobosco di reti interconnesse tra loro, e nasce MILNET, una rete che fa capo al ministero della difesa degli stati uniti. La stessa Arpanet, sebbene in continua crescita, inizia ad essere solo una piccola parte di tutte le reti messe in collegamento dal protocollo TCP/IP. Questo insieme variegato di reti locali (una rete di reti) viene ribattezzato con il nome di INTERNET. 1984 - Il personal computer Apple Macintosh e' il primo a fare uso di "finestre", "cartelle" e "icone" per rappresentare graficamente in maniera intuitiva le informazioni contenute all'interno del calcolatore. Questo tipo di "interfaccia utente" verra' imitato parecchi anni dopo dal sistema operativo Windows della Microsoft. - La NSF (National Science Foundation) degli stati uniti si affaccia sulla scena di InterNet, tramite l'office of advanced scientific computing (ufficio per il calcolo scientifico avanzato). La rete della NSF prende il nome di NSFNet. e in breve tempo diventera' la "dorsale principale" di InterNet negli USA, vale a dire un grande "acquedotto telematico" fatto di collegamenti ad alta capacita' di trasmissione. - Alcune organizzazioni no-profit dell'area di San Francisco creano la rete PeaceNet. - Tom Jennings collega la sua FIDO BBS, nata a San Francisco nel Dicembre dell'anno prima, con la Fido BBS N.2 di Baltimora. Nasce cosi' il primo embrione della rete FidoNet, e i programmi necessari a far funzionare i nodi FidoNet iniziano ad autopropagarsi gratuitamente da un BBS all'altro. 1985 - A Sausalito (California) nasce The WELL . "Whole Heart 'Lectronic Link" e' una BBS a all'interno della quale si muoveranno numerosi attivisti per la difesa dei diritti civili e della liberta' di espressione nel cyberspazio, come Mitch Kapor (Fondatore della Lotus Corporation) e John Perry Barlow (paroliere dei Grateful Dead). - A Londra nasce GreenNet, all'interno della quale non si parla solo di ecologia, ma anche di diritti umani e di cooperazione sud/nord. Proprio da GreenNet partiranno molte iniziative di collegamento in rete dell'africa subsahariana. 1986 - I nodi di FidoNet sono ormai un migliaio, e Jeff Rush realizza Echomail, un programma di posta che permette di organizzare i messaggi di FidoNet in aree di discussione collettiva. - Per mezzo del Minitel, in Francia viene organizzato uno sciopero nazionale degli studenti. 1987 - PeaceNet ed Econet si uniscono per dare vita all'IGC (Institute for Global Communications) - In sudafrica Worknet sfugge alla censura della polizia per offrire un supporto telematico a tutte le forze in lotta contro l'apartheid. 1988 - In Brasile viene assassinato l'ecologista Chico Mendes. Nonostante l'impossibilita' di usare telefoni e telex, la notizia dell'omicidio riesce a raggiungere il mondo intero attraverso la posta elettronica. Le ONG impegnate nella salvaguardia dell'ambiente fanno pressione affinche' vengano identificati i responsabili e inondano di telegrammi e fax di protesta il governo di Brasilia, ancora prima che la stampa diffondesse la notizia della morte di Mendes. La vicenda si conclude con l'arresto e la condanna degli assassini di Chico Mendes. 1989 - Durante la crisi di Piazza TienAnMen, dalle universita' di Taiwan collegate a Usenet gli studenti che avevano parenti in cina iniziano una fitta corrispondenza verso l'estero per informare il mondo sugli avvenimenti in corso. - A Santa Monica (Usa) prende il via Public Electronic Network (PEN), una delle prime reti civiche del mondo ad offrire un servizio pubblico gratuito ad una comunita' locale. 1990 - La comunita' scientifica mondiale inizia a lavorare ad un progetto per la condivisione tramite InterNet di ipertesti accompagnati da immagini, in maniera da poter lavorare e collaborare a distanza scambiandosi materiale sui propri progetti di ricerca. Uno tra i protagonisti e' il centro di ricerca CERN di ginevra, dove Tim Berners-Lee scrive "WorldWideWeb : proposta per un progetto di ipertesto". - Arpanet si scioglie, ma gli standard e le modalita' di comunicazione nate a partire da questa rete iniziano a diffondersi a livello mondiale. Il numero di "Host" (nodi) presenti su InterNet raddoppia ogni anno. InterNet inizia ad arrivare anche nelle scuole e tra la gente comune. - Il consiglio comunale di Santa Monica, su pressione del PEN, stanzia 150.000 dollari destinati a docce e armadietti per i senzatetto. - ConflictNet, una rete dedicata alla risoluzione pacifica dei conflitti e alla mediazione diplomatica, si unisce all'IGC. - Le rockstar Little Steven e Peter Gabriel devolvono il ricavato di due concerti realizzati alla periferia di Tokyo per la realizzazione del gruppo di coordinamento telematico pacifista APC (Association for Progressive Communications) Anche la APC diventa una "rete di reti", alla quale si associeranno nel corso degli anni IGC (USA), GreenNet (Inghilterra), SangoNet (Sudafrica), Wamani (Argentina), GlasNet (Russia), Gluck (Ucraina), Histria (Slovenia), Nicarao (Nicaragua), LaNeta (Messico), Alternex (Brasile), Ecuanex (Ecuador), Reduc (Cile), Chasque (Uruguay), Tinored (Cuba), PeaceLink (Italia). - Un errore di battitura in un programma per la gestione delle centrali telefoniche causa un grave malfunzionamento che paralizza le telefonate interurbane della compagnia telefonica AT&T. I sospetti ricadono sugli "hacker" dell'underground digitale, assidui frequentatori di bbs. Si decide di dare un forte segnale a tutti i "traffichini" del computer. I servizi segreti degli Stati Uniti danno il via all'operazione "SunDevil" con irruzioni a fucili spianati in casa di adolescenti. Vengono sequestrati 23.000 floppy disk, decine di computer e chiuse numerose bbs. Molte delle persone che subiscono sequestri non sono accusate di nessun reato, e il materiale requisito verra' trattenuto per anni, senza essere mai esaminato. Il pretesto utilizzato per questa operazione di repressione e intimidazione nei confronti del popolo dei bbs riguarda l'appropriazione e la divulgazione di un documento tecnico di proprieta' della compagnia telefonica BellSouth, ottenuto in seguito ad una intrusione in un computer. Le accuse cadono quando si scopre che le informazioni "segrete" incriminate, valutate dall'accusa 80.000 dollari, sono disponibili al pubblico su ordinazione postale alla modica cifra di 13 dollari. - In seguito al comportamento dei servizi segreti e delle forze di polizia durante l'operazione SunDevil, John Perry Barlow e Mitch Kapor si incontrano nel ranch di Barlow a Pinedale (Wyoming), e decidono di dare vita a Electronic Frontier Foundation (EFF), una organizzazione no-profit tra le piu' attive in difesa dei diritti telematici e della libera espressione elettronica. - Nello stesso periodo si mobilitano accanto a EFF altre organizzazioni, per mettere dei paletti sui nuovi diritti della "frontiera elettronica". Sono l'American Civil Liberties Union (Unione Americana per le liberta' civili) e il CPSR, Computer Professionals for Social Responsibility (Professionisti Informatici per la responsabilita' sociale). 1991 - Il congresso degli Stati Uniti approva il progetto NREN (National Research and Education Network, rete nazionale per la ricerca e l'istruzione). Il costo del progetto sara'di oltre un miliardo di dollari (!) che serviranno principalmente per il potenziamento della dorsale NSF. - FidoNet conta oltre diecimila nodi, ai quali si collegano migliaia di persone. 1992 - Nasce LaborNet, affiliata ad APC, che si muove nell'ambito sindacale, per il rispetto dei diritti dei lavoratori e il miglioramento delle loro condizioni. - In Italia Giovanni Pugliese, Marino Marinelli e Alessandro Marescotti danno vita a PeaceLink, rete nata come "legame di pace" all'interno del mondo dell'associazionismo. - A Rio De Janeiro la conferenza internazionale "vertice della Terra" coinvolge un grande numero di Organizzazioni Non Governative. Attraverso InterNet vengono diffusi in tutto il mondo i documenti ufficiali della conferenza. 1993 - In Illinois, il National Center for Supercomputing Applications (NCSA) da' vita al programma Mosaic, l'antenato dei programmi per la "navigazione" ipertestuale su InterNet. - La rivista "Boardwatch" stima che negli Stati Uniti vi siano complessivamente 60000 BBS. - La NSF firma contratti da 12 Milioni di dollari con le compagnie Network Solutions, AT&T e General Atomics, che si occuperanno della gestione di alcune importanti funzioni amministrative di InterNet, come la gestione degli indirizzi di rete. 1994 - Anche l'Italia viene travolta da una forte ondata di repressione poliziesca. "Hardware 1", la piu' grossa operazione di polizia informatica della storia, ha come conseguenza la chiusura di molti nodi italiani della rete FidoNet che contengono programmi liberamente distribuibili. Vengono sequestrate decine di computer e incriminati numerosi operatori di sistema (sysop) sulla base del sospetto e dell'ignoranza di cosa avvenga in realta' su una rete telematica. La stessa PeaceLink viene messa in ginocchio, nonostante le sue attivita' di informazione umanitaria siano evidenti a chiunque si avvicini alla rete. Molti procedimenti giudiziari relativi a questa vicenda sono ancora in corso. - Negli Stati Uniti il Vicepresidente Al Gore annuncia il progetto delle "Information SuperHigways" (Autostrade dell'Informazione) 1995 - Il presidente della camera dei deputati del Sudafrica lancia un allarme sulla situazione delle telecomunicazioni in Africa, lamentandosi del fatto che "nella citta' di New York vi sono piu' collegamenti telefonici che in tutta l'Africa subsahariana" e che "La meta' della popolazione mondiale non ha mai fatto una telefonata". - Viene creata WomensNet, per collegare associazioni e movimenti in difesa dei diritti della donna. - La NSF cede a privati (tra cui IBM e MCI) la gestione dei suoi collegamenti internet, la "dorsale" principale degli stati uniti. - Il lancio pubblicitario del sistema operativo Windows 95 richiede un investimento di 150 milioni di dollari. Netscape Communications entra in borsa, con richieste per 100 milioni di azioni. - Al museo Pecci di Prato il mondo della telematica di base si riunisce in un convegno al termine del quale giornalisti, sysop, insegnanti, editori, sociologi approvano una mozione nella quale i firmatari "esprimono preoccupazione segnalando l'esistenza di un pesante clima intorno ai temi della comunicazione elettronica, dal punto di vista legislativo, giudiziario e per quanto riguarda la copertura giornalistica e mediatica degli avvenimenti relativi alla telematica in generale." 1996 - Negli stati uniti Clinton approva il Telecommunications Reform Bill, una legge che deregolamenta il settore delle comunicazioni per permettere lo sviluppo delle "autostrade elettroniche". Cadono le barriere imposte dall'antitrust e nascono nuove alleanze tra giganti dell'informatica, della tv via cavo e dell'intrattenimento televisivo e cinematografico. Viene approvato anche il Communications Decency Act, una legge che apparentemente riguarda la censura di materiale osceno presente su InterNet, ma che da molti viene vista come un cavallo di troia per il controllo e la schedatura delle informazioni scambiate in rete. Inizia una campagna di protesta che si diffonde su tutta la rete, promossa da Electronic Frontier Foundation, CPSR e decine di associazioni (telematiche e non) che operano nel campo dei diritti civili. Nel corso dell'anno il CDA verra' ritenuto anticostituzionale da vari tribunali statunitensi. - Il Ministero degli interni cinese obbliga alla schedatura tutti i cittadini della repubblica popolare che vogliono accedere alla rete internet, e mette a punto dei sistemi per filtrare la posta elettronica e le informazioni che raggiungono la Cina attraverso internet. I contenuti "proibiti" sono naturalmente quelli che arrecano danno al regime. - Nasce in Kenya la rivista AfricaNews, che da una piccola redazione computerizzata diffonde notizie di prima mano dall'Africa, sia su carta che attraverso InterNet, senza passare per la mediazione e il filtro delle grandi agenzie di stampa internazionali. - Le attivita' di repressione e di imbavagliamento della rete continuano in moltissimi stati. In Francia vengono arrestati due fornitori di accessi internet per il semplice fatto di aver veicolato dei newsgroups. Nessuno si rende conto che e' come indagare la Telecom Italia per il contenuto osceno di alcune telefonate fatte da altri. A Singapore e in Indonesia i governi innalzano delle barriere verso le informazioni che arrivano dall'esterno tramite internet. Le associazioni che si battono per la liberta' di espressione in rete seguono con grande apprensione le direttive del G7 per quanto riguarda la telematica. 1997 ... ? 4.2 Geografia : uno sguardo su nuove poverta' Per ironia della sorte, abbiamo bisogno delle reti di computer per riacquistare il senso dello spirito cooperativo andato perduto a causa della rivoluzione tecnologica. Howard Rheingold Spesso l'immagine del villaggio globale e' fuorviante per valutare obiettivamente il modo in cui sono ripartite le risorse di telecomunicazioni tra il sud e il nord del mondo, cosi' come parlare di "mercato globale" ci fa pensare ad un industrioso sistema di scambi internazionali, nascondendo gravissime situazioni di ingiustizia e sfruttamento legate alle politiche delle grandi multinazionali. Nel '95 il 15% della popolazione mondiale possedeva il 75% delle linee telefoniche e oltre il 50% della popolazione mondiale non aveva mai fatto una telefonata. Per questo motivo il problema dello sviluppo delle telecomunicazioni e'tutt'altro che secondario. La geografia della telematica rispecchia fedelmente, purtroppo, la geografia economica. La sproporzione esistente nella distribuzione delle risorse tra paesi ricchi e poveri fa si' che in rete ci siano alcune voci molto forti e potenti, altre piu' deboli e sottili, ma e' proprio a partire dalle ultime propaggini delle reti telematiche che bisogna partire, per raccogliere tutte le voci piccole e sommesse che ci arrivano dal sud del mondo e amplificarle con le nostre risorse. Il rischio che si corre con il passare del tempo e' che alla fine anche per la telematica si assista a fenomeni di colonizzazione culturale tali per cui il modello di telecomunicazioni del nord, basato su tecnologie sofisticate e multimediali si affermi come l'unico possibile e vincente. Per inseguire uno sviluppo insostenibile la spaccatura tra "chi puo'" e "chi non puo'" aumenterebbe ulteriormente, e la dicotomia delle baraccopoli affiancate a grandi zone residenziali, caratteristica delle grandi capitali dei paesi in via di sviluppo, troverebbe il suo corrispettivo anche nel "cyberspazio" delle telecomunicazioni. L'Africa subsahariana e' ancora oggi la zona piu' isolata, con zone rurali nelle quali mediamente si trova un telefono ogni ottocento abitanti. Sempre in Africa i servizi di InterNet raggiungono nella loro totalita' solo una dozzina di stati. In America Latina le cose non vanno molto meglio, e l'asia sembra quasi oscurata, anche grazie allo stretto controllo del regime cinese sulle attivita' (telematiche e non) dei cittadini. Dobbiamo ricordarci di questo ogni volta che facciamo una telefonata per capire il valore (talvolta eccessivo) delle risorse di cui disponiamo. 4.3 Politica nel cyberspazio : la rete siamo noi ... i cambiamenti indotti dagli esperimenti sociali, politici e scientifici che si sviluppano in ambiente telematico potranno avere ripercussioni importanti sul nostro futuro imminente. Howard Rheingold Se lo scontro politico degli anni '90 e' avvenuto sul campo di battaglia della televisione, e' molto probabile che la partita del nuovo millennio si giochi sul terreno della telematica, della tv via cavo, delle reti in fibra ottica e di tutte la nuove lampade di Aladino elettroniche che stanno per affacciarsi sul mercato dei paesi industrializzati. Il potere economico, tangibile e palpabile nella sua concretezza, sta per essere sostituito dal potere elettronico, piu' evanescente e discreto, ma ugualmente capace di affermare concretamente modelli di vita insostenibili. La schedatura di informazioni personali e' una attivita' in piena fioritura, e ogni pagamento tramite carta di credito, ogni sondaggio a cui rispondiamo, ogni biglietto aereo che prenotiamo sono delle ghiotte informazioni che vengono vendute a caro prezzo senza che noi ce ne accorgiamo (nota Carlini). L'augurio e' quello che queste cattive abitudini non si estendano anche alla schedatura delle nostre attivita' telematiche, anche se esiste gia' un triste precedente: infatti la Diakron ha raccolto i dati relativi ai potenziali clienti durante il lancio promozionale di Video On Line (un fornitore italiano di accessi internet). Nonostante aleggino spettri di tecnocrazia e schedatura totale, c'e' ugualmente chi sogna una "democrazia elettronica", con nuove modalita' di partecipazione alla gestione della cosa pubblica e occasioni di coinvolgimento attivo dei cittadini nella vita del paese. Howard Rheingold, un grande esploratore del cyberspazio, nel suo libro "Comunita' Virtuali" si interroga sulla possibilita' di sfruttare concretamente la grande opportunita' che ci offrono lo strumento telematico: "Forse in futuro gli anni Novanta verranno considerati il momento storico in cui la gente e' riuscita, o non e' riuscita, a cogliere la possibilita' di riacquisire il controllo sulle tecnologie comunicative. Armati di conoscenza, guidati da una concezione umana e chiara e dall'impegno al dibattito civile, noi cittadini in questo momento controlliamo le leve principali: quello che succedera' dipende soprattutto da noi." Un buon modo per iniziare e' quello di rendersi conto che la telematica non e' un giochino per fanatici del computer o una pratica misteriosa per iniziati, ma puo' diventare un grande spazio di libera espressione e un ambito privilegiato per l'azione politica e sociale di base, per la firma di petizioni elettroniche, per la documentazione e la denuncia di mancanze da parte dei nostri governanti, per l'informazione di pubblica utilita'. Il modem puo' essere il piccone con cui abbattere il muro di ignoranza e di indifferenza che ci separa dal resto del pianeta, una barriera che nasce dalla politica economica delle multinazionali appoggiate dai nostri governi, dalla politica informativa praticata da stampa e televisione, e infine dalla nostra politica degli acquisti quando andiamo a fare la spesa. Un secondo passo e' quello di acquisire l'alfabetizzazione di base necessaria a capire e a criticare cio' che scrivono i giornali in materia di telecomunicazioni. Pochi giorni fa qualche buontempone ha inserito su un sito Web delle confessioni private di Al Pacino che il diretto interessato si e' affrettato a smentire, e il TG5 ha commentato la notizia dicendo che questo episodio e' una conferma di come InterNet sia una fonte "non affidabile". Quello che non si capisce e' che InterNet non e' una agenzia di stampa o un ufficio informazioni, ma una enorme bacheca planetaria. Pretendere di spacciare come attendibile qualsiasi informazione proveniente da InterNet e' come pretendere affidabilita' dalle chiacchiere che si ascoltano al bar o dalle scritte sui muri. InterNet non e' una biblioteca o una fonte ufficiale di informazioni e programmi per computer, le BBS non sono un covo di pirati informatici o una setta segreta per iniziati. La Rete siamo noi, e per appropriarci sempre piu' della telematica dobbiamo iniziare una invasione pacifica delle piazze e delle strade "virtuali", scendere in campo e ad appropriarci di questa bacheca mondiale prima che le "autostrade elettroniche" vengano sottoposte a severi controlli e restrizioni da parte di una "polizia stradale" che ha come obiettivo quello di irregimentare e commercializzare il libero scambio di informazioni. Se iniziamo a tendere l'orecchio, nella nostra occupazione dei nuovi spazi di espressione telematica inizieremo ad ascoltare voci mai sentite prima, quelle degli emarginati, degli sfruttati, degli ultimi. Non penso solamente agli abitanti del sud del mondo, che finora ci hanno raggiunto solo attraverso la mediazione delle grandi agenzie di stampa, ma penso anche a tutte le persone che hanno scoperto un modo per scavalcare tutte le barriere legate a limiti fisici o a vari tipi di emarginazione. Ciechi che utilizzano speciali tastiere e "schermi" braille, portatori di handicap che diventano geni dell'informatica rispettati e ammirati da chi li scopre attraverso i loro scritti inseriti "in rete", persone sole e timide che trovano nuovi spazi di socializzazione e di incontro, piccoli scrittori che riescono a farsi leggere da centinaia di altre persone a costo nullo, casalinghe e pensionati, questo e' il popolo delle reti, e scoprirlo ogni giorno e' un'avventura meravigliosa. Il mio telegiornale e' fatto da racconti di amici conosciuti in rete e di esperienze di vita reali e bellissime, la mia agenzia di stampa personale sono tutti i pacifisti telematici e gli informatissimi obiettori e volontari che non hanno spazio sui mezzi di comunicazione ufficiale. L'incontro con queste persone fa in modo che non ci importi piu' di avere informazioni dettagliatissime e verificate (ma quelle dei giornali e dei TG lo sono davvero ?) sulla vita di Al Pacino. Quel che importa e' incontrare delle persone vere, con le loro "sparate", le loro inesattezze, le loro storie magnifiche e irripetibili. La Rete siamo noi. E' il momento di darsi da fare. 5 SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE TELECOMUNICAZIONI 5.1 Il valore dell'informazione Quando ero matricola al MIT nel 1961, la memoria dei computer costava circa un dollaro per bit. Oggi 24 milioni di bit costano 60 dollari. Nicholas Negroponte Direttore Media Lab (Massachusetts Institute of Tecnology) L'informazione e' un bene difficilmente quantificabile e valutabile, e i computer sono degli strani prodotti di consumo. Il fatto che le dimensioni dei computer si siano continuamente ridotte non aiuta di certo a capirne il valore, perche' parallelamente la loro potenza e' invece aumentata. Siamo talmente sommersi da giornali, telegiornali, settimanali, riviste, inserti di riviste, allegati agli inserti delle riviste, che non abbiamo piu' la misura del valore delle informazioni. Quando i libri erano scritti a mano, il valore dell'informazione scritta era molto piu' alto, mentre adesso bastano poche centinaia di lire di fotocopie per riprodurre fedelmente un testo. Per le comunicazioni elettroniche e' avvenuto qualcosa di analogo. La potenza di calcolo dei computer e' andata aumentando con un ritmo sempre piu' veloce, con una simmetrica diminuzione dei prezzi. I calcolatori riescono a scambiare tra loro quantita' crescenti di informazione, impiegando un tempo sempre piu' piccolo. Nei computer usati comunemente nelle nostre case possono essere contenute piu' informazioni che all'interno della biblioteca comunale sotto casa nostra, e questo ci sembra perfettamente normale. Se un contadino vede crescere a dismisura i frutti del suo campo usando quantita' sempre minori di concime, capisce al volo che c'e' qualcosa di strano. A noi invece non passa neanche per la testa che il conto da pagare per la nostra "societa' dell'informazione" potrebbe essere stato spedito a casa degli operai asiatici sottopagati che assemblano le parti dei nostri computer, o che la disponibilita' di strumenti sempre piu' potenti e meno costosi non sia altro che un gioco di economie di scala che ha come obiettivo quello di generare una domanda indotta di prodotti informatici. Se improvvisamente la benzina costasse dieci lire al litro, non per questo saremmo moralmente autorizzati a girare in auto 24 ore al giorno, se non altro per il fatto che il petrolio non e' infinito e la terra ci mette milioni di anni a produrne dell'altro. Se il vino venisse distribuito gratis e noi lo utilizzassimo per farci il pediluvio mancheremmo gravemente di rispetto a chi quel vino lo ha coltivato e prodotto con il sudore della fronte. Purtroppo i computer sono ancora per molti versi delle macchine oscure, e non e' facile utilizzarli con equilibrio e rispetto. Quando osserviamo compiaciuti dei piccoli filmati contenuti in un cd-rom, e' importante rendersi conto che 10 secondi di video hanno un contenuto informativo che e' circa 400 volte quello di questo libro. Contemporaneamente ci sono paesi del mondo in cui scambiarsi informazioni e' un grande lusso o addirittura un reato (basti pensare alle varie forme di censura e repressione tipiche dei regimi illibertari) . Bisogna cominciare a dare il giusto peso e il giusto valore alle risorse di telecomunicazioni di cui disponiamo. Con un computer e una linea telefonica si puo' realizzare un nodo di una rete telematica, e le ONG che realizzano progetti di cooperazione nei paesi in via di sviluppo avrebbero un bisogno disperato di coordinarsi e tenersi in contatto tra loro. Questo sta cominciando ad avvenire grazie ad un utilizzo sostenibile di macchine troppo vecchie per gli standard del mercato, ma perfettamente in grado di assecondare le necessita' fondamentali di una rete di calcolatori. Si tratta proprio della "Tecnologia FidoNet" di cui si e' parlato prima raccontando i sistemi con cui e' possibile trasformare i nostri computer vecchi e poco potenti in nodi all'interno di una rete di BBS. 5.2 Le "autostrade elettroniche" e il sud del mondo Lo sviluppo di InterNet non sfugge alle logiche sociali e al divario tra ricchi e poveri, in ternini sia di contenuto che di accesso alle informazioni. (Alain Gresh) Il villaggio globale non puo' essere multimediale. Questa frase contiene in se' tutte le informazioni necessarie per un approccio sostenibile alle telecomunicazioni : vediamo cosa significa. Il concetto di "Villaggio Globale" teorizzato da Marshall Mc Luhan [rif. bibliografico ???], e' la visione di un futuro abbastanza prossimo a noi, in cui la tecnologia avra' annullato ogni limitazione geografica, grazie alle telecomunicazioni e alla televisione, il cui potere e' quello di annullare le distanze trasmettendoci notizie e immagini sotto forma di segnali elettrici che viaggiano alla velocita' della luce. In questa ottica il mondo diventa, appunto, un grande villaggio, in cui tutto cio' che accade e' sotto gli occhi di tutti. La "multimedialita'" e' la capacita' di gestire piu' "media" cioe' piu' mezzi di comunicazione. E' una caratteristica tipica dei fumetti, che utilizzano il mezzo di comunicazione scritto in combinazione con le immagini. Ultimamente questa parola viene associata nell'immaginario collettivo al mondo dei computer, perche' le maggiori possibilita' dei moderni calcolatori permettono al computer di essere adoperato per "applicazioni multimediali interattive" che fanno uso combinato di testi, immagini, pezzi di filmati, musiche e suoni interagendo con gli utilizzatori. Finora l'enorme quantita' di informazioni necessarie a gestire questo tipo di operazioni veniva contenuta in dispositivi ad alta capacita' di memorizzazione dei dati, come i CD-ROM. In futuro questa mole titanica di informazioni verra' fatta transitare attraverso le reti telematiche e venduta come qualunque altro bene di consumo. Con un calcolo approssimativo ho stimato il contenuto informativo di 10 secondi di video a quello di 400 libri come questo. Questo puo' dare un'idea delle risorse necessarie a far viaggiare in rete un film da un'ora e mezza. Moltiplichiamo il tutto per le migliaia di utenti che utilizzerebbero dei servizi multimediali (potenzialmente ognuno potrebbe voler vedere un film diverso) e potremo renderci conto di cosa stanno per diventare le nostre infrastrutture di telecomunicazioni : dei grandi acquedotti ad altissima velocita' di comunicazione, su cui far viaggiare film, partite sportive, tele-shopping, musica e collegamenti ad altri computer. Questi progetti non tengono assolutamente conto della sostenibilita'di queste reti ad alta velocita', ma hanno come unico obiettivo l'apertura di un mercato e l'impiego commerciale di questo nuovo tipo di reti digitali "a larga banda" (ad alta capacita' di trasmissione). Per rimanere nella metafora dell'acquedotto, fino ad ora sono arrivati a casa nostra dei rubinetti con un flusso idrico non eccessivo (i normali fili telefonici dalle capacita' trasmissive limitate). Adesso la tecnologia ci ha messo a disposizione la possibilita' di far arrivare a casa nostra dei tubi dell'acqua enormi, in grado di riempire una piscina in pochi secondi (le reti in fibra ottica ad alta velocita'). Cosa ce ne faremo di tutta quest'acqua ? In fin dei conti anche con i tubi di prima riuscivamo tranquillamente a bere e a lavarci. La risposta sta nelle nuove apparecchiature che invaderanno i nostri mercati, e che richiederanno molta piu' acqua di prima. Questi sono i nuovi elettrodomestici del futuro, che integreranno in un unico apparecchio computer, televisore, videoregistratore e impianto stereo. Questo "bestione" verra' collegato ad una rete digitale ad alta velocita', in maniera da poter ricevere direttamente a casa nostra tutto quel ventaglio di servizi descritti in precedenza. Spero che questo paragone sia servito a smascherare come la multimedialita' aplicata ai collegamenti telematici sia una tecnologia assolutamente non sostenibile, e che far arrivare i grossi tubi dell'acqua a casa nostra significhera' una volta di piu' assetare tutti i paesi in via di sviluppo su cui si scaricheranno gli effetti di questo uso smodato di risorse. Un villaggio multimediale non potra' mai essere globale, perche' la multimedialita' e' un lusso, e a volte uno spreco, che non puo' essere esteso a tutto il mondo. Per fare in modo che il villaggio delle reti telematiche sia davvero "globale" bisogna rendere possibili esperienze di scambio e di aggregazione cooperativa anche con paesi e popoli tenuti ai margini dai grossi circuiti economici. Questo e' esattamente cio' che e' accaduto nel sud del mondo, dove organizzazioni no-profit hanno fatto uso di eco-tecnologie informatiche per la realizzazione di reti sostenibili, efficaci e attente alla sostanza delle informazioni anziche' alla loro forma. 6 AVVERTENZE E CONTROINDICAZIONI 6.1 L'informazione del III millennio Tutti concordano sul fatto che la Rete Convoglia un subisso di informazioni, e che bisogna trovare il modo di incanalarle. Sono disorganizzate, giungono ad un ritmo titanico e accelerato, e la nostra mente si confonde di fronte a tutte le possibilita' a disposizione. Abbiamo bisogno di una sorta di intermediario tra gli uomini e le funzionalita' di rete. (...) Le comunita' virtuali aiutano i loro membri, siano o no operatori nel campo dell'informazione, a far fronte all'eccesso di informazioni. Howard Rheingold In un bellissimo libro intitolato "Il Tao di Winnie Pooh" (Ed. Guanda) l'orsetto Pooh viene utilizzato come metafora dell'"uomo illuminato", di colui che ha saputo raggiungere il "Tao" (la via) grazie alla sua semplicita' e limpidezza. Quando viene fatta notare all'orsetto l'importanza dei giornali e dell' informazione, la sua reazione alla lettura di un quotidiano e' la seguente : "Ah, ecco qui : un incidente d'auto, un omicidio, una sparatoria. Ma tutto questo cosa ci dice in piu' sul mondo che noi non sappiamo gia' ?". Questa risposta e' un'ottima fotografia della situazione attuale dei cosiddetti mezzi di comunicazione di massa : tante immagini, tanto sensazionalismo, tanta violenza visiva e verbale, ma pochissima informazione effettiva. Per i paesi industrializzati il problema dell'informazione del III millennio non sara' tanto la difficolta' a reperire notizie, ma la difficolta' a gestire e a selezionare flussi informativi sempre piu' grandi e disorientanti. Uno dei modi per mettere un bavaglio alle comunicazioni tra computer e', paradossalmente, quello di inondare anche le reti telematiche di una quantita' di informazioni tale da causare un forte senso di disorientamento, diluendo il valore delle notizie veramente utili in un mare sempre piu' difficile da "navigare". Questa possibilita' non e' tanto lontana : oltre alla possibilita' di collegamenti su scala mondiale offerti dalle reti telematiche, pensiamo a tutto il ventaglio di possibilita' che varranno introdotte dalla TV via cavo (la cosiddetta tv dei 500 canali) e dal Video On Demand. Lo scenario che ci viene dipinto dai nuovi profeti delle telecomunicazioni commerciali e' quello di un apparecchio multifunzione con il quale collegarsi a migliaia di computer sparsi in tutto il mondo, fare zapping su centinaia di canali televisivi e poter richiedere in tempo reale un film qualsiasi all'interno di cento anni di storia del cinema. Queste descrizioni possono inizialmente far pensare che gli utenti finali avranno un altissimo numero di opzioni a loro disposizione e che il loro rapporto con le informazioni sara' sempre migliore, ma di fatto questo sovraccarico e questa ridondanza hanno delle fortissime controindicazioni. Se un tempo il controllo sulle masse era esercitato impedendo l'accesso ai livelli alti dell'istruzione e della conoscenza, in un futuro non troppo lontano la massa acritica necessaria al potere per comandare potrebbe essere sostenuta da un falso senso di conoscenza indotto dalla grande quantita' di immagini, suoni colori, testi, video a disposizione delle persone, che pero' rischierebbero di fare della loro vita informativa un enorme zapping dissociato e caotico, privo della direzionalita' necessaria per un impatto efficace e positivo sulla realta' circostante. L'incapacita' di gestire flussi informativi sempre piu' grandi potra' essere una barriera che renderebbe piu' difficile l'associazionismo, l'organizzazione in gruppi, il coagularsi di idee intorno a pochi messaggi densi di significato. Questo "coagulante" e' stato di volta in volta reinterpretato nel corso della storia. Abbiamo assistito a gruppi di persone che si organizzavano intorno ad un foglio informativo, a un giornale o a un volantino. Adesso, per far fronte all'ondata di finta informazione che sta per travolgerci e' necessario appropriarsi di un coagulante telematico in grado di far fruttare al meglio le possibilita' dei nuovi sistemi di comunicazione. La telematica di base e' perfettamente in grado di interpretare questo ruolo, grazie ad alle caratteristiche che la rendono particolare e insostituibile : il carattere locale dei BBS, la loro capacita' di agire da filtro raccogliendo e riorganizzando solo informazioni davvero utili, la possibilita' di organizzare azioni sociali concrete in seguito a dibattiti telematici, l'amicizia e la complicita' attiva e propositiva che si crea tra gli utenti affezionati di un BBS, l'aiuto da parte degli altri per gestire la complessita' e la quantita' spropositata di informazioni che riescono a raggiungerci. 6.2 Cyberspazio : leggere attentamente le avvertenze io non sono insoddisfatto dell'ecosistema in cui vivo. Non credo che la spinta a mettersi in contatto con gli altri venga da questa presunta insoddisfazione. Viene piuttosto da 3.5 trilioni di dollari. E' stato calcolato che il giro d'affari collegato a queste nuove tecnologie raggiunga quella cifra. [Mark Slouka] CYBERSPAZIO : LEGGERE ATTENTAMENTE LE AVVERTENZE. Nessuno ha ancora pensato di allegare ai computer e ai modem un foglietto di controindicazioni, cosi' come avviene per farmaci e prodotti potenzialmente pericolosi (candeggina, materiali infiammabili... ), eppure ora piu'che mai corriamo il rischio di subire passivamente le innovazioni tecnologiche e di lasciarci guidare inconsapevolmente da bisogni indotti dal mercato. Il settore dell'informatica e delle telecomunicazioni e' visto da molti (non a torto) come la gallina dalle uova d'oro del terzo millennio, come un nuovo limone da spremere fino all'ultimo centesimo a colpi di spot e di disinformazione, ragion per cui e' importante stare in guardia ed essere bene informati sui mille nuovi modi di essere abbindolati. Le Nuove Tecnologie Della Comunicazione aprono nuovi orizzonti e possibilita', ma amche quando e' stato scoperto il fuoco chi e' stato troppo entusiasta e poco critico si e' bruciato o ha provocato grossi incendi. Poiche' la maggior parte della stampa e dei mezzi di comunicazione ha deciso di unirsi in un coro di beatificazione di InterNet e di ogni nuovo computer e sistema operativo che si affaccia sul mercato, in queste pagine cercheremo di dire cio' che gli altri hanno piu' o meno volutamente dimenticato. IN AEREO A COMPRARE IL GIORNALE. Nessuna persona dotata di un minimo di buon senso userebbe l'aeroplano per andare sotto casa a prendere il giornale, eppure nel cosiddetto "cyberspazio" molti utilizzano macchine la cui potenza era impensabile anche solo 15 anni fa, sfruttando pochi punti percentuali del loro potenziale. Nel mondo reale, tutti (o quasi) accettano comunemente il fatto che utilizzare piu' risorse di quelle di cui si ha effettivamente bisogno costituisce uno spreco sostenibile solo grazie allo sfruttamento delle popolazioni piu' povere, e di cui pagheranno le conseguenze i nostri figli, che vivranno in un mondo molto piu' sfruttato ed inquinato di quello che avremmo potuto lasciare loro in eredita'. Questa consapevolezza, purtroppo, non e' stata maturata allo stesso modo per quanto riguarda l'utilizzo delle risorse informatiche e telematiche. E' automatico chiedersi "qual e' il mezzo di trasporto piu' adatto alle mie necessita' ?", ma non e' altrettanto automatico che la gente si chieda "qual e' il computer necessario e sufficiente per aiutarmi a fare le cose che mi interessano ?". La domanda chiave sembra essere "qual e' il computer piu' moderno e piu' potente ?" (guarda caso, e' anche il piu' costoso). Questo e' il risultato di una spirale perversa che ha caratterizzato il mercato dell'informatica, alla quale ormai sembra difficile sottrarsi. Le case produttrici di programmi hanno sfornato prodotti che richiedevano capacita' di calcolo sempre maggiori, e le ditte che producono computer hanno pensato bene di assecondarle approntando computer sempre piu' potenti, che permettevano la realizzazione di programmi ancora piu' sofisticati, che avrebbero dato vita ad una nuova generazione di computer, e cosi' via, senza mai fermarsi. A dire il vero alcuni intoppi ci sono stati, ma sono stati amabilmente nascosti sotto il tappeto : ad esempio, dopo la generazione dei 486, c'era una grande attesa per il nuovo microprocessore della Intel, il tanto osannato Pentium, che adesso sembra essere il non plus ultra della categoria. Ebbene, forse a causa di una eccessiva fretta di raggranellare i soldi (tanti) che i primi acquirenti del Pentium erano disposti a sborsare, non si e' fatto caso a un piccolo problema riguardo alle divisioni : sembra, infatti che una normale calcolatrice tascabile da poche migliaia di lire fosse piu' precisa dei primi modelli di pentium nel fare le divisioni. Naturalmente, una volta accortisi della fregatura, gli sfortunati possessori di Pentium hanno preteso la sostituzione del chip con un nuovo modello funzionante, ma inizialmente la Intel ha sostenuto che per pretendere la sostituzione gli acquirenti avrebbero dovuto dimostrare di avere una effettiva necessita' di utilizzare programmi che richiedono calcoli intensivi. Questo atteggiamento ha scatenato una ondata di proteste tale da costringere la Intel a garantire la sostituzione a chiunque avesse un modello difettoso. Per quanto riguarda i sistemi operativi, il discorso e' stato piu' o meno analogo e anche il parto di Windows 95 non e' stato del tutto indolore, contrariamente a quello che si vorrebbe far credere. Parlando in prima persona, io possiedo un 286 con 1 Mega di RAM e il DOS versione 5.00 come sistema operativo. Con questo computer, ritenuto ormai antidiluviano, io scrivo lettere con una buona qualita' di stampa, posso inviare fax tramite un modem ad alta velocita', scrivo e ricevo posta elettronica su internet grazie a reti di telematica amatoriale come FidoNet e PeaceLink, gestisco un archivio per l'associazione presso la quale svolgo la mia attivita' di volontariato e tanto altro ancora, senza mai sentire una grossa mancanza di strumenti di calcolo piu' potenti o di programmi piu' moderni. Se avessi buttato via il mio computer ad ogni nuovo modello apparso sul mercato avrei avuto sicuramente un impatto ambientale e sociale molto piu' grave, oltre ad aver sostenuto un costo economico non indifferente. 6.3 Gli inganni del mercato Sta a noi impossessarci delle reti elettroniche e costringere InterNet a lavorare per noi. Se sapremo lavorare bene, il pubblico sara' inchiodato davanti ai computer, al momento della pubblicita'. Se i professionisti sapranno reagire come hanno fatto in passato questa minaccia cadra' nel nulla per trasformarsi in una formidabile occasione per realizzare nuovi utili. (Edwin Artzt, presidente Procter & Gamble) IL MERCATO GLOBALE. Quello che fino a pochi anni fa veniva definito come il "villaggio globale" delle telecomunicazioni si appresta a diventare il "mercato globale" dove ogni azienda godra' di visibilita' mondiale per i suoi prodotti estendendo sempre piu' il numero dei suoi potenziali acquirenti. InterNet sta diventando sempre meno una opportunita' di comunicazione planetaria per trasformarsi nella piu' grande vetrina del pianeta. Cosi' come le nostre scelte nei consumi, anche le scelte relative all'utilizzo delle risorse telematiche hanno un profondo significato politico: nel momento in cui noi scegliamo di utllizzare internet per andare a fare shopping, per prelevare giochini elettronici o immagini erotiche dobbiamo renderci conto che stiamo compiendo un gesto equivalente a quello di chi mangia a crepapelle prodotti ottenuti sfruttando l'ambiente e i lavoratori, perche' ci stiamo appropriando di una risorsa di comunicazione piu' di quanto di e' strettamente necessario, e allo stesso tempo ci sono popoli e situazioni che non hanno voce per essere ascoltate, e persone con un disperato bisogno di comunicare a cui e' precluso ogni contatto. DA SOLI IN MEZZO AL MONDO. Uno degli enfatici argomenti utilizzati per indurre nella gente il bisogno di acquistare connettivita' internet a pagamento, e' la possibilita' di "comunicare con tutto il mondo". Purtroppo non proprio tutto il mondo e' raggiungibile via internet, in quanto le zone piu' depresse del pianeta sono coperte da reti piu' "povere", o non sono raggiungibili affatto. Inoltre la capacita' potenziale di spedire posta in vari angoli del pianeta non cambia la realta' delle cose, e cioe' che la gente comunica sempre con piu' difficolta' e utilizza sempre meno la posta cartacea tradizionale. Si arriva quindi ad un paradosso : persone che non arrivano a scrivere neanche tre lettere all'anno ai loro amici piu' cari e che non contattano abitualmente persone all'estero spendono centinaia di migliaia di lire per acquistare servizi telematici illudendosi di comunicare con tutto il mondo da quel giorno in avanti. Il risultato e' che la maggior parte delle volte l'utilizzo della rete e' passivo quasi quanto quello della televisione, limitandosi a prelevare giochi, programmi, immagini in maniera passiva, senza che avvenga uno scambio comunicativo bidirezionale. ALTRI EFFETTI COLLATERALI In un ipotetico foglietto di controindicazioni da allegare ad ogni computer farei notare che l'uso prolungato e continuativo del computer puo' generare fenomeni di dipendenza (non esagero) che si manifestano con un aumento esponenziale del tempo trascorso davanti al calcolatore, tendenza all' isolamento e all'asocialita'. Una volta realizzato che per noi stare davanti ad un computer e' un fine da perseguire e non un mezzo per semplificarci la vita, esistono varie terapie di disintossicazione, come ad esempio mettere il computer sotto chiave per un po', uscire, andare in giro in un parco o in un bosco, comunicare con le persone parlandoci direttamente e guardandole negli occhi (e' sempre il modo migliore). 7 IL RUOLO DEI CONSUMATORI 7.1 Cos'e' il consumo etico Il fatto che ciascuno di noi stia dove e' dipende da lui:se abbiamo questo sistema e' perche lo votiamo tutti i giorni in banca e al supermercato. Se prendete l'economia seriamente coniugatela con i vostri valori ,con il Vangelo , se siete credenti. (Padre Alex Zanotelli) Siamo arrivati finalmente nel cuore di questo libro. La telematica e' solo un mezzo, che puo' essere utilizzato per diversi scopi. Il fine che vi proponiamo e' quello di usare le reti di computer come uno strumento di solidarieta' per aumentare la nostra consapevolezza di consumatori e cittadini del mondo, e per gettare un ponte tra noi e i nostri fratelli sfruttati e oppressi a causa dei nostri consumi e del nostro stile di vita insostenibile. Per fare questo e' necessario, tra le altre cose, un atteggiamento critico e attento nei confronti delle persone che finanziamo ogni giorno con i soldi della nostra spesa. Questa attenzione ai nostri acquisti prende il nome di CONSUMO ETICO. Sono illuminanti al riguardo le parole di Francuccio Gesualdi : "Siamo abituati a pensare al potere come a qualcosa che si possiede. In realta' il potere e' qualcosa che si riceve e non da Dio o da altre forze soprannaturali, ma dai sudditi. I generali riescono a condurre le loro guerre non solo perche' hanno al loro seguito un esercito di soldatini obbedienti, ma anche perche' migliaia di operai accettano di costruire armi. I tiranni riescono ad imporre le loro dittature non solo perche' dispongono di poliziotti pronti ad eseguire qualsiasi rappresaglia, ma anche perche' molti preferiscono tacere. Gli avidi creano ingiustizia non solo perche' hanno al loro servizio delle schiere di ragionieri, direttori e capisquadra disposti a fare trionfare il sopruso, ma anche perche' i consumatori comprano tutto senza problemi. Dunque ogni volta che andiamo a fare la spesa dobbiamo ricordarci che attraverso questo gesto semplice ed apparentemente banale che e' il consumo, rischiamo di renderci complici dei peggiori misfatti, non solo per lo sfruttamento e il danno ambientale che puo' essere racchiuso nel prodotto che compriamo, ma anche perche' diamo denaro e consenso che possono essere responsabili di tanti altri abusi umani e sociali. Ma attenzione! E'necessario avere questa consapevolezza non per creare degli sterili sensi di colpa, ma per diventare dei consumatori responsabili che pretendono di usare il consumo come uno strumento per condizionare le imprese. Percio', quando andiamo a fare la spesa ricordiamoci anche che siamo potenti e che le imprese sono in una posizione di profonda dipendenza dal nostro comportamento di consumatori. Noi, infatti, con i nostri acquisti abbiamo la possibilita' di fare salire o scendere i loro profitti. Proprio perche' le imprese hanno tanta paura di noi, esse tentano di dominare la nostra volonta' spendendo miliardi per la pubblicita'. Dunque noi dobbiamo sforzarci per riappropriarci della nostra volonta' decisionale e dobbiamo rivalutare il potere che abbiamo tra le mani. Un potere che preso singolarmente e' certamente piccolo, ma che moltiplicato per milioni di persone puo' mettere in ginocchio le piu' grosse multinazionali e al limite l'intero sistema. Gli strumenti a disposizione del consumatore per condizionare le imprese sono due: il boicottaggio e il consumo critico. Il boicottaggio e' un'azione straordinaria e consiste nell'interruzione organizzata e temporanea dell'acquisto di uno o piu' prodotti per forzare le societa' produttrici ed abbandonare certi comportamenti. Mentre il boicottaggio e' una campagna organizzata con grande clamore di stampa e col coinvolgimento di molte altre forze, comprese quelle politiche, sindacali ed anche ecclesiastiche, il consumo critico e' un'iniziativa piu' silenziosa paragonabile ad un'abitudine di vita. Il consumo critico, infatti, e' un atteggiamento quotidiano che consiste nella scelta meticolosa di tutto cio' che compriamo sulla base di due criteri: la storia del prodotto e la condotta della casa produttrice. Scegliendo cosa comprare e cosa scartare, non solo segnaliamo al sistema i metodi produttivi che approviamo e quelli che condanniamo, ma sosteniamo le forme produttive corrette mentre ostacoliamo le altre. In fin dei conti, il consumo si puo' utilizzare come una forma di voto, che puo' influenzare le scelte economiche molto di piu' del voto elettorale. Dunque non cerchiamo scuse: le multinazionali non sono quei mostri imbattibili che noi immaginiamo, ed il loro comportamento dipende dalle nostre scelte. Alla fine il nostro problema non e' la mancanza di strumenti di intervento. Il nostro vero problema e' come vogliamo utilizzare la nostra vita: se preferiamo viverla da "sovrani" che pretendono di indirizzare il corso della storia per fare trionfare la pace e la giustizia o se preferiamo viverla da "servi" disposti a barattare la nostra dignita' per un piatto di lenticchie." (Francuccio Gesualdi, responsabile del Centro Nuovo Modello di Sviluppo) 7.2 Il commercio equo e solidale I metodi di espropriazione sono i piu' vari non escluso la violenza. In Brasile mezzadri, affittuari e piccoli contadini sono buttati fuori dalle loro terre da squadracce armate assoldate da grandi proprietari terrieri e che non esitano a sparare, a dar fuoco alle case o ad abbatterle con i trattori. (Centro Nuovo Modello di Sviluppo) Perche' la vaniglia viene pagata diecimila lire al chilo ai braccianti ugandesi e rivenduta nei nostri supermercati a un milione al chilo ? Alcune persone si sono poste questa domanda, e hanno scoperto che dietro moltissimi prodotti di uso comune (come il caffe', il te', il tabacco, le spezie, il cacao e la frutta esotica) si nascondono gravi situazioni di sfruttamento dei lavoratori. Salari al limite della sopravvivenza, impiego di bambini nelle piantagioni, sottrazione della terra all'economia di sussistenza, impatto ambientale dannoso, tutto questo e molto altro ancora fa parte del cibo che adoperiamo quotidianamente sulla nostra tavola. Per fare in modo che il ricavato delle vendite dei prodotti arrivi a chi effettivamente li lavora sui campi, sono nate delle strutture di intermediazione economica che vanno a costituire il circuito del "commercio equo e solidale" . Le attivita' di questa catena di vendita sono molteplici : garantire ai contadini e agli operai del sud del mondo un trattamento economico dignitoso, informare gli acquirenti su come vengono ripartiti i soldi tra produttori e intermediari, corredare i prodotti con delle schede esplicative sul paese di provenienza e sulle tecniche di lavorazione utilizzate, per affiancare uno scambio culturale allo scambio economico. Chi ci assicura che queste garanzie vengano effettivamente rispettate ? Per rispondere a questo legittimo interrogativo sono nati dei marchi di qualita' che garantiscono la correttezza e l'eticita' dei prodotti venduti nelle botteghe del commercio equo, che in Italia sono gestite perlopiu' da volontari che mettono a disposizione parte del loro tempo libero. I piu' importanti marchi di qualita' sono Transfair International e Max Havelaar. A questi organismi di controllo si aggiungono le organizzazioni internazionali IFAT (International Federation for Alternative Trade) e EFTA (European Fair Trade Association), che si occupano a livello mondiale e europeo dell'organizzazione e del coordinamento di tutti gli operatori e produttori del commercio equo. Gli associati all'IFAT e all'EFTA si impegnano a operare con i poveri e gli oppressi nel terzo mondo promuovendo la vendita al giusto prezzo di prodotti provenienti dai paesi in via di sviluppo, favorire lo scambio culturale e la controinformazione sull'iniquita' dei sistemi internazionali di mercato, fornire gli strumenti e le esperienze per favorire le iniziative di economia sociale. Efta e' una federazione di organizzazioni per il commercio alternativo (ATO, Alternative Trade Organizations) sparse in tutta Europa. IFAT conta circa 100 membri in rappresentanza di 40 paesi del mondo. Nell'"Agenda" contenuta in fondo al libro sono presenti gli indirizzi (telematici e non) delle varie sedi di Efta e Ifat. 7.3 I marchi di qualita' : Transfair e Max Havelaar TransFair International Fondata nel 1992 per creare un marchio che identificasse i prodotti del mercato equo, cioe' quei prodotti che vengono importati da piccoli gruppi svantaggiati del Sud del mondo ai quali, in cambio, viene garantito un prezzo equo e quindi un reddito dignitoso. TransFair International e' il legame che mancava tra i consumatori attenti alla trasparenza dei loro acquisti e i produttori emarginati del Sud del mondo. TransFair International non commercializza direttamente i prodotti; si limita a stabilire i criteri del mercato equo, a fissare i prezzi da pagare ai produttori, a tenere un registro dei produttori stessi e a concedere il suo marchio a garanzia del rispetto di queste condizioni a partners commerciali (importatori e distributori). I criteri di TransFair I criteri di TransFair si basano sui principi che sono stati stabiliti, negli ultimi 30 anni, dalle organizzazioni di commercio equo e solidale (Alternative Trading Organizations, A.T.O.'s) e si possono riassumere in quattro punti fondamentali: 1/ Definizione di gruppo produttore. Attraverso questo criterio si scelgono gruppi con nessuna possibilita' di accesso al mercato tradizionale e ci si assicura che tutti i membri del gruppo prendano parte alla decisione sul come utilizzare i benefici derivanti dal prezzo pagato dal mercato equo. I produttori che rientrano in questo criterio vengono raccolti in un "registro dei produttori" tenuto da TransFair International. 2/ Definizione di un prezzo minimo che copra non solo i costi di produzione, ma assicuri al gruppo produttore un margine per investimenti di tipo sociale o produttivo. Spesso viene anche aggiunto un bonus per l'incentivazione della coltivazione biologica. 3/ Concessione di prefinanziamento o credito al gruppo produttore in modo che non si trovi in difficolta' prima di aver venduto il suo prodotto. 4/ Concessione di incentivi per promuovere relazioni commerciali sul lungo periodo, in modo che il gruppo produttore possa pianificare con certezza il proprio futuro. I produttori di TransFair I produttori del Sud del mondo sono spesso costretti a vendere i loro prodotti senza neanche coprire i costi di produzione; sono spesso vittime di intermediari che si arricchiscono sulle loro fatiche. TransFair si rivolge a loro, piccole cooperative o associazioni normalmente escluse dal mercato tradizionale, per annullare questa emarginazione ingiusta e restituire al commercio la sua etica: quella cioe' di uno scambio in cui nessuno dei partecipanti venga defraudato. I consumatori di TransFair Sono sempre di piu' di consumatori del Primo mondo che si chiedono cosa o chi c'e' dietro il prodotto che acquistano e molte ricerche di mercato indicano che sta aumentando la quota di coloro che sono disposti anche a spendere qualcosa in piu' per una tazza di te' o di caffe' veramente "buona". TransFair e' il marchio di prodotti di qualita', non di palliativi per la coscienza. TransFair viene incontro all'esigenza del consumatore che vuole avere la possibilita' di trovare i prodotti del mercato equo nel suo punto vendita abituale e non solo nelle ancor poche Botteghe Terzo Mondo. Trans Fair pone un sigillo sulla certezza per il consumatore che vuole la garanzia data da un'autorita' esterna alla realta' commerciale per essere certo che il suo atto di acquisto si traduca in beneficio per il produttore ed il marchio. TransFair Italia e' rappresentante per il nostro paese del marchio TransFair, ed e' quindi l'unico interlocutore per tutti i partners commerciali che vogliano distribuire in Italia prodotti del mercato equo, garantiti dal marchio TransFair.Gestisce e promuove il marchio stesso e ne controlla l'uso corretto da parte dei distributori licenziatari. I partecipanti ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, ACRA - Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina, ACU - Associazione Consumatori Utenti, ANCC - Ass. Nazionale Cooperative di Consumatori, ARCI - Associazione Ricreativa Culturale Italiana, Associazione Botteghe Terzo Mondo, C.A. - Commercio Alternativo, CGM - Cons. Naz. della Cooperazione di Solidarieta' Sociale Gino Matarella, CIPSI - Coordinamento Iniziative Popolari Solidarieta' Internazionale, CTM - Cooperazione Terzo Mondo, CTM MAG - CTM Mutua Autogestita, CISV, FOCSIV - Federazione Organismi Cristiani di Servizio Int. Volontario, Fratelli Dimenticati, MAG VERONA - Mutua Auto Gestita Verona, Mani Tese - Organismo contro la fame e per lo sviluppo dei popoli, Pax Christi, RAM - Roba dell'Altro Mondo. Per informazioni : TransFair International TransFair International Am Ochsenberg 16 73614 Schorndorf Germany Tel. 49-7181-65417 Fax 49-7181-65546 Email: tfi@oln.comlink.apc.org General Secretary: Dr. Martin Kunz TransFair Italy TransFair Italia Vicolo Parrocchia No. 3 4 piso 39100 Bolzano Italy Tel. 39-471-975333 Fax 39-471-977599 Email: c/o a_auer@link-bz.comlink.apc.org Managing Director: Filippo Ramin Max Havelaar Quando si parla di commercio equo e soprattutto quando si parla di caffe', cacao, the e cosi' via, occorre sempre ricordarsi che la prima esperienza fu nel 1988: Max Havelaar in Olanda. Lo stesso anno fu avviata una iniziativa in Inghilterra denominata Caffe' Diretto, che poi e' stata la base di TransFair (nato ufficialmente nel 92). Sintetizziamo quindi i tratti salienti anche di Max Havelaar che, peraltro, sono molto simili a quelli di TransFair. Il nome Max Havelaar e' il titolo di un romanzo scritto nell'800 dall'olandese Eduard Douwes Dekker che ritraeva il sistema coloniale con accenti fortemente critici. I produttori, riuniti in proprie organizzazioni che vengono riconosciute da Max Havelaar, ricevono un sovrapprezzo sui prodotti e devono garantire che il prezzo di vendita copra le spese, che i salariati abbiamo una remunerazione dignitosa, che i produttori organizzati siano realmente contadini e con piccoli appezzamenti, che le coltivazioni rispondano a criteri ecologicamente corretti. Le organizzazioni devono garantire una gestione democratica e corretta dal punto di vista amministrativo e commerciale. Tutti coloro che vogliono fregiare il loro prodotto finale del marchio devono sottoporsi a regole e controlli garantendo soprattutto i produttori senza intermediari con contratti, minimi garantiti e prefinanziamenti. 7.4 La Banca Etica Chi ha mai pensato che i nostri soldi contribuiscono a finanziare aziende di cui magari contestiamo le politiche o ne rifiutiamo il prodotto? (fabbriche di armi, multinazionali che sfruttano i lavoratori, industrie inquinanti o che distruggono le foreste ...). Diverse realta` operanti nel settore non-profit hanno deciso di "staccare la spina", di togliere il loro sostegno a un sistema bancario senza coscienza e trasparenza (cioe` che opera con l'unico, miope, interesse del profitto e in modo che nessuno possa sapere dove vengono investiti i propri risparmi). Questa esperienza ha dato vita, decine di anni fa, al movimento delle MAG (Mutue AutoGestite) ora si e` pensato di fare un ulteriore passo in avanti costituendo una banca, attiva su tutto il territorio nazionale. La Banca Etica raccogliera' in modo trasparente il risparmio,senza finanziatori anonimi, chiedendo ai risparmiatori stessi come e dove investirlo e quanto remunerarlo. Questa banca impieghera' il risparmio senza scopo di lucro, in modo trasparente, per mutua utilita', perseguendo interessi collettivi, cercando di tutelare i piu' deboli, l'ambiente, la qualita' della vita. I risparmiatori avranno la certezza che il denaro da loro depositato verra' impiegato per finanziare esclusivamente iniziative socio-economiche finalizzate alla cooperazione sociale ed internazionale, alla difesa dell'ambiente e della salute , alla crescita culturale della nostra societa'. Per contribuire allo sviluppo della prima banca no-profit italiana, al servizio dell'economia sociale e' possibile sottoscrivere delle quote di capitale della Banca. La quota di capitale sociale sottoscritta e' rimborsabile in qualunque momento dietro semplice richiesta da parte dei risparmiatori. Per informazioni: Cooperativa Verso la Banca Etica piazzetta Forzate' 2\3 - 35137 Padova tel 049/651158 fax 049/8755714 soci fondatori della cooperativa: Acli - Agesci - Arci - Ass. BTM - Ass. Ital. Agricoltura Biologica - CGM - CTM - CTM MAG Padova - Emmaus Italia - Europe Conservation - Fiba-Cisl Brianza - Gruppo Abele - Janus - MAG 2 Finance Mi - MAG 4 Piemonte TO - MAG Verona - MAG Venezia - Mani Tese - Overseas - UISP - Ust - Cisl Brianza 8 VIAGGIO NELLA TELEMATICA SOLIDALE : reti, progetti, iniziative ... 8.1 Premessa Avete tra le mani possibilita' enormi per costruire quel mondo nuovo che si oppone alle logiche imperiali, ma dovete riorganizzarvi in piccoli gruppi dove il primato vada alla parola , alla relazione,all'analisi sociale e all'impegno.E' solo cosi' che potete resistere ad un sistema che ci atomizza e ci spacca: solo la comunita' puo fare resistenza, singolarmente non ce la fate. (Alex Zanotelli) Questo libro non pretende certamente di essere esaustivo: le cose di cui parlare sarebbero tantissime, e la velocita' di cambiamento delle reti e' tale da rendere impossibile la realizzazione di "elenchi telefonici" telematici che non diventino obsoleti dopo poche settimane. I riferimenti contenuti vogliono essere solamente una piccola finestra per affacciarsi sul mondo della telematica solidale e per cominciare a scoprire chi c'e' in Rete. Le persone che incontrerete nelle vostre esplorazioni virtuali sapranno guidarvi molto meglio di me verso le cose a cui siete maggiormente interessati. L'importante e' tenere ben presente che le reti telematiche non sono fatte di informazioni, ma di persone che hanno informazioni e che le condividono volentieri con gli altri. Iniziamo a parlare di una rete telematica italiana nata da un gruppo di persone molto sensibili alle tematiche della Pace, del volontariato, della cooperazione. 8.2 PeaceLink 8.2.1 La storia PeaceLink e' una rete telematica che nasce con l'obiettivo di fornire un supporto telematico a tutto il mosaico di associazioni e gruppi di volontariato che compongono l'arcipelago eco-pacifista. Ecco la storia di questa rete, raccontata da uno dei suoi fondatori : Giovanni Pugliese. COME E' NATA PEACELINK Di Giovanni Pugliese Nel 1992 nasceva Rete PeaceLink, e precisamente il 12 dicembre 1992. Quella sera finalmente il sogno si rivelo' realta' e grazie all'apporto prezioso di mio fratello Livio ed al sostegno morale di Alessandro Marescotti, Rete PeaceLink emise il suo primo vagito. La rete si componeva di due BBS: Taras Communication e Taras III, a cui da li' a poco si sarebbero presto aggiunti il BBS pisano di Francesco Ferrante e quello livornese di Marino Marinelli. Era l'inizio di una lunga avventura..... MA PERCHE' NACQUE RETE PEACELINK? "La vendetta". Questo era il titolo del settimanale Avvenimenti del 2 dicembre 1992. Sottotitolo: "Il golpe dei politici corrotti contro i giudici", nella foto una croce che eliminava i giudici Cordova, Casson e Di Pietro. In quel numero cosi' ancora attuale c'era un servizio di cinque pagine: "Prendi un computer per fare la pace" e nell'occhiello: "le reti telematiche pacifiste". Si leggeva nel sommario: "Un anno fa un gruppo di pacifisti ha deciso di sfruttare questa possibilita' e ha fondato PeaceLink, il nuovo collegamento nazionale sui problemi della pace e dei diritti umani. Oggi questo collegamento di pace e' diventato un'agenzia di informazione in tempo reale dell'arcipelago pacifista." Sempre su quel numero "storico" di Avvenimenti era evidenziato "Sarajevo meno dodici", un articolo che faceva il punto sui preparativi della spedizione che avrebbe portato il 10 dicembre a Sarajevo don Tonino Bello e i 500 della spedizione di solidarieta' promossa dai "Beati i Costruttori di Pace". SOMMERSI DI RICHIESTE Il modo di porgere la notizia dell'esistenza di PeaceLink - occhiello e sommario in particolare - traeva parecchio in inganno e chi leggeva aveva l'impressione che ci fosse in piedi una "rete telematica" mentre il pezzo - curato da Marco D'Auria e da Alessandro Marescotti - si soffermava sull'inaugurazione dell'area nazionale di una conferenza FidoNet chiamata PEACELINK.ITA. Ma la differenza fra una computer conference su FidoNet e una vera e propria rete telematica sembrava cosi' sottile che chi titolo' il pezzo non ando' molto per il sottile. E arrivarono richieste da tutt'Italia di collegamento alla "rete telematica PeaceLink". Intuimmo immediatamente con Alessandro che c'era bisogno di una vera e propria rete telematica, la gente la voleva, la chiedeva.... Leggevamo nelle moltissime lettere che ricevemmo quel desiderio di partecipare, quella voglia di rendersi utile e di comunicare la propria disponibilita' attraverso un "mezzo proprio". Quel "mezzo proprio" poteva e doveva essere Rete PeaceLink. Io, hobbista della telematica e elettricista-metalmeccanico di professione, insieme ad Alessandro, anch'egli con l'hobby della comunicazione in tutte le sue forme e insegnante di lettere nella vita, stavamo per intraprendere una meravigliosa avventura. LA RETE SI FA STRADA Lavorai giorno e notte per mettere a punto quella che da li a poco sarebbe divenuta Rete PeaceLink. Interpellai moltissima gente e cercai di "rubare" loro tutti quei segreti che fanno di un semplice collegamento telematico fra due computer un vero e proprio network efficiente. Tra chi ha saputo consigliarmi al meglio e mi ha dato un grosso aiuto tecnico per la realizzazione di PeaceLink non posso non menzionare il "mitico" Cesare Dieni che ha contribuito a farmi maturare tecnicamente in tecnologia FidoNet con i suoi consigli ed i suoi aiuti. Fu quindi realizzato un abbozzo di Rete PeaceLink con una decina di computer conference e fra queste prese subito il volo quella sulla ex Jugoslavia curata da Marino Marinelli. Giovanni Pugliese Da allora la rete ha fatto molta strada, e pur rimanendo una rete a "tecnologie povere" si e' affacciata su InterNet per diffondere anche su questa rete i messaggi relativi alle aree di discussione e per mettere a disposizione le proprie informazioni attraverso le pagine Web. Oltre a tutti i servizi telematici, PeaceLink appoggia anche campagne umanitarie e progetti concreti: ad esempio un volontario della rete (Enrico Marcandalli) si e' recato in Kenya per trasmettere alla redazione del bollettino AFRICANEWS le conoscenze tecniche necessarie per diffondere questo mensile attraverso il "gateway" tra InterNet e PeaceLink, oltre che con i consueti abbonamenti su carta. Per saperne di piu' su AFRICANEWS lasciamo la parola a uno dei ragazzi che lavorano intorno a questo progetto nella comunita' di Koinonia a Nairobi. 8.3 AfricaNews Africanews di Andrew Owour (Nairobi) I turisti occidentali che visitano Nairobi esprimono sempre la loro meraviglia - oltre che per molte altre cose - per i fili del telefono che spesso sono tesi fra pali e alberi e formano specie di festosi addobbi in tutta la citta'. Certo, questi fili non danno l'impressione di essere molto affidabili. Eppure proprio su uno di questi fili corrono gli articoli e le notizie sull'Africa che una nuova iniziativa editoriale distribuisce per il mondo. E' la linea telefonica 560385. Il filo di questa linea parte dalla centrale telefonica di Jamuhuri, sulla Ngong Road, a 6 chilometri dal centro citta'. E' una zona verde, di case e uffici di livello abbastanza alto, e quasi di fronte alla centrale c'e' la residenza provinciale dei Missionari Comboniani. Staccandosi dalla centrale il filo corre parallelo a Ngong Road, passa di fronte ad un istituto parauniversitario che prepara gli insegnanti di scienze per le scuole superiori, poi attraversa il giardino dell'istituto nazionale di metereologia, e infine si immerge un una zona popolare. File di casette tutte uguali ospitano famiglie di lavoratori e sulla strada, proprio sotto il nostro filo del telefono, c'e' un mercato improvvisato, con donne che preparano sulla carbonella ardente pesce fritto, pannochie di mais abbrustolite, frittelle dolci. Ma il 560385 non e' ancora arrivato a destinazione. Deve scendere una collinetta, attraversare un fiumiciattolo in cui i bambini di strada si lavano, e risalire un pendio che torna a popolarsi di gente. Questa volta non sono piu' case ma baracche di legno e latta. Sono i piu' poveri della citta', coloro che lavorano come guardiani, giardinieri, donne delle pulizie (quando lavorano). Piu' spesso vanno a piedi in citta' ogni mattino, qui siamo gia' a dieci chilometri dal centro, nella speranza di trovare un lavoro a giornata, offrendosi per scaricare un camion o per sostituire un manovale che non si e' presentato al lavoro. Tornano la sera stanchi, e trovano un po' di ristoro e di oblio della pena di vivere con un bicchiere di birra tradizionale, quella che costa poco. Il nostro filo e' quasi arrivato. C'e' una fermata dell'autobus e una cinquantina di case in muratura. Siamo a Riruta Satellite. Finalmente! In una della case ci sono dei bambini di strada che fanno chiasso e due adulti che cercano di capire cosa sta succedendo. Il filo entra da una finestra, e va a inserirsi qui, nel mezzo di questo quartire cosi' Africano che piu' Africano non si puo, in un sistema che lo puo' commutare fra telefono, fax e un un computer collegato in posta elettronica con tutto il mondo. Il filo e' arrivato a Koinonia, e si puo' riposare. Koinonia e' una comunita' di giovani laici professionisti che si vogliono impegnare in una vita cristiana e in un servizio nella societa' intorno a loro. Gestiscono un servizio per bambini di strada, e Africanews. Per capire perche e' nata Africanews basta conoscere la professioni dei membri di Koinonia. Albert e' giornalista, Micheal lavora come documetalista in un centro di documentazione sui problemi sociali in Africa, un altro Michael lavora in un'associazione che si chiama People for Peace (Gente per la Pace) dove e' incaricato in particolare del progetto di educazione alla pace attraverso il teatro, George lavora al computer su programmi di amministrazione e raccolta dati, Clement e' diplomato in Gestione di Progetti di Sviluppo e di fatto gestisce il nostro programma per i bambini di strada, Mark segue il mio stesso corso all'Universita. Con queste professioni, che fortunatamente sono espressione dei nostri interessi personali, il fatto che ci sia venuta l'idea di un bollettino di informazione su giustizia, pace, diritti umani e riconcilaizione in Africa non e' evidentemente sorprendente. Poi alcuni persone delle rete telematice PeaceLink ci hanno dato il loro know-how e, cosa molto piu preziosa, la loro amicizia cosi' che dal primo numero di Africanews siamo presenti in InterNet. Pubblicando Africanews vogliamo aggiungere una voce cristiana e autenticamente africana nel mondo dei media. Crediamo che gli africani tutti aspirino alla giustizia e alla pace. La tragedia del Rwanda che e' scoppiata proprio mentre stavamo elaborando questo progetto (tra l'altro molti dei nostri vicini a Riruta Satellite sono rifugiati rwandesi) ha messo in luce il ruolo negativo che i mass media possono avere. Localmente sono stati usati per fomentare l'odio e incitare al massacro, internazionalmente sono serviti a rinforzare i peggiori pregiudizi contro gli africani, prestando poca o nessuna attenzione al retroterra del conflitto e senza proporre nessuna analisi seria. Noi di Africanews vogliamo fare informazione al servizio della pace e della solidarieta'. E vogliamo provare che e' possibile, anche con un piccolo progetto come il nostro, usare i mass media per servire la crescita delle persone. Faremo tutti gli sforzi possibili per dare un'informazione dalla prospettiva della base, dei poveri, dalla loro quotidiana lotta per la sopravvivnza, per la liberta' la dignita' e la giustizia. Volendo usare una terminologia impegnativa potemmo dire che abbiamo fatta nostra l'opzione preferenziale per i poveri. Naturalmente non potremmo dare notizie da tutta l'Africa se non avessimo una buona rete di corrispondenti. Essi sono in genere giovani giornalisti Africani che abbiamo consociuto in questi anni perche' passavano da Nairobi o perche' abbiamo partecipato insieme a incontri promossi dall'UCAP (Union Catholique Africaine de la Presse). Non crediamo di esagerare se diciamo di rappresentare, o almeno vogliamo rappresentare, l'Africa giovane e desiderosa di cambiare. L'anima di tutto questo e' Kizito. Kizito e' una persona strana, non solo nell'apparenza, con quella barba e quella massa di capelli lunghi e arruffati. E' un prete, ma per qualche misteriosa ragione in Africa dove i titoli e il rispetto per gli anziani sono cosi' importanti, nessuno lo chiama "padre". Tutti, anche l'ultimo arrivato fra i bambini di strada lo chiamano solo cosi', Kizito. Il dono di Kizito e' di entrare in sintonia con la gente. Per lo meno con noi Africani. Tu parli, e lui ti ascolta. Ti guarda. Senti che ti capisce. Poi alla fine ti dice poche parole, e a te viene voglia di lasciarti guidare da lui, di lavorare con lui. Poi magari ti penti, perche' quando si tratta di lavoro e' tremendamente esigente. Io l'ho conosciuto cinque anni fa. Avevo finito la scuola superiore e non riuscivo a trovare nessun lavoro. Avevo fatto due anni di tarmacking [gergo, da tarmac, asfalto, per "camminare sull'asfalto della citta' in cerca di lavoro"]. Kizito ha chiesto a mia zia, che lo conosceva, di trovargli un ragazzo disposto a gestire un banco di vendita della rivista New People durante una mostra che durava tre giorni. Mi sono proposto, mi ha accettato, e quando alla fine della mostra gli ho riportato il materiale mi ha fatto sedere di fianco a lui, ed io ho cominciato a raccontargli tutti i sogni e le frustrazioni che avevo in testa, e nel cuore. Lui mi ha lasciato finire e poi mi ha detto. "Allora domani cominciamo a lavorare insieme. Vieni qui alle otto". Non gli ho neanche chiesto quanto mi avrebbe pagato, ma da allora lavoro con lui. Ho prima gestito la distribuzione della rivista alle edicole della citta', poi Kizito mi ha insegnato a usare una macchina off-set per stampare cose semplici, poi mi ha messo al computer e mi ha insegnato a fare l'impaginazione con programmi sofisticati. Adesso sono membro di Koinonia, sto finendo il primo anno di Scienze Sociali all'Universita Cattolica ed uso tutto il mio tempo libero per Africanews e i bambini di strada. Vorrei rendervi piu' partecipi della nostra vita, ma come si fa? Leggete Africanews per restare in contatto con l' Africa. Sarebbe bello se il filo del 560385 potesse portarvi anche il profumo delle pannocchie abbrustolite, i richiami dei bambini, i canti e il ritmo dei tamburi delle sette religione che si radunano proprio di fianco a casa nostra. Ma fino a che non ci saranno altri sviluppi tecnologici dovete accontentarvi delle parole sullo schermo del vostro computer. Andrea Awour Per maggiori informazioni sul progetto AfricaNews, o per contribuire economicamente all'iniziativa ci si puo' rivolgere a: Associazione Amani - Via Gonin 8 - 20147 Milano conto corrente bancario Nr. 11140/1 - CARIPLO, Agenzia 49 di Via Giambellino 135 Milano questa associazione, sorta ad Aprile e di cui Kizito e' il presidente si fa carico di supportare tutte le iniziative di Kizito e di Koinonia in Italia. 8.4 La cooperativa Pangea La cooperativa Pangea nasce come associazione per la diffusione della cultura del commercio equo e solidale, per cosituirsi successivamente come cooperativa per la vendita diretta dei prodotti del CES. Ogni anno la cooperativa allestisce dei corsi di formazione rivolti a chi opera o vuole operare nell'ambito del commercio equo e del risparmio etico. Pangea ha dato vita, tra le altre iniziative, a una raccolta di informazioni relative al commercio equo e solidale e a una mailing list (FAIRLIST) grazie alla quale persone sparse in tutto il mondo discutono di finanza etica, consumo critico e acquisti e sulle problematiche relative al consumo etico. Questo "spazio virtuale" di discussione e' molto vivace e interessante, e costituisce un ottimo punto di partenza per chiunque voglia iniziare a usare la telematica come uno strumento di giustizia. Uno tra i promotori di questa lista di discussione e' Angelo Caserta (angelo.caserta@iol.it) al quale e' possibile rivolgersi per tutte le informazioni necessarie. Per contattare la cooperativa: Pangea S.c.r.l. Via Reno 2d/2e 00199 - ROMA tel. [39]-6-8416600 fax [39]-6-8416600 e-mail: pangea@iol.it Per partecipare a Fairlist: Fairlist - Mailing List sul commercio equo http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/fairlist/equolist.html Per iscriversi a FAIRLIST basta mandare un messaggio di posta elettronica a listserv@citinv.it inserendo nel corpo del messaggio le parole SUBSCRIBE FAIRLIST. Queste sono le pagine informative curate dalla cooperative: http://www.crs4.it/~gavino/PANGEA/pangea.htm Pangea - informazioni generali http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/be.htm Verso la banca etica http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/ Fair World 8.5 Ctm - Cooperazione Terzo Mondo La Ctm (Cooperazione Terzo Mondo) e' una cooperativa no-profit di Bolzano che si occupa dell'importazione di prodotti provenienti dai paesi in via di sviluppo, contattando gli stessi produttori per la decisione dei prezzi in base ai costi effettivamente sostenuti per la produzione. Si occupa anche della pubblicazione della rivista "L'AltroMercato" sulla quale e' possibile trovare mensilmente ogni genere di informazioni relative al consumo etico e al commercio equo e solidale. I numeri arretrati della rivista sono stati messi a disposizione in rete, assieme ad informazioni sulla cooperativa. CTM - cooperazione terzo mondo Via Macello 18, 39100 Bolzano Tel: 0471/975333 - Fax: 0471/977599 http://ines.gn.apc.org/ctm/ http://ines.gn.apc.org/ctm/altromercato/l'altromercato.html L' altromercato (archivio numeri arretrati) 8.6 Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo nasce ad opera di Francesco Gesualdi, allievo di Don Milani, ed e' probabilmente la realta' culturale italiana che ha maggiormente saputo approfondire le tematiche relative allo sviluppo sostenibile e ai rapporti tra Sud e Nord del mondo. Le riflessioni nate all'interno del CNMS riguardo al consumo critico e al commercio equo e solidale sono state fissate all'interno di vari libri, tra cui ricordiamo "Boycott !" della Macro Edizioni, "Lettera a un consumatore del Nord" e "Guida al consumo critico" editi dalla EMI.Il Coordinamento Sud/Nord per la dignita' del lavoro e' un'iniziativa promossa dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo, in collaborazione con altre associazioni come Il Chicco Di Senape, CTM (Cooperazione Terzo Mondo), Progetto Fionda, Emmaus Italia. Lo scopo di questo coordinamento e' quello di gettare un ponte informativo tra i movimenti di base attivi nel sud del mondo e le loro controparti presenti nei paesi industrializzati. Un'azione sociale incisiva per il miglioramento delle condizioni della parte piu' sfruttata del pianeta necessita di una profonda conoscenza della situazione e dei problemi relativi ai paesi in via di sviluppo. Il coordinamento si propone pertanto di dirigere attraverso informazioni e suggerimenti forniti dai diretti interessati le azioni sociali che i consumatori e i cittadini del nord hanno l'obbligo morale di compiere per solidarieta' nei confronti delle popolazioni che sostengono il nostro tenore di vita grazie al loro sfruttamento. I terreni su cui muoversi sono l'ambito sindacale, in maniera da informare i consumatori del nord su come vengono trattati i lavoratori del sud, l'ambito legislativo, creando gruppi di pressione per la regolamentazione del commercio internazionale, e infine l'ambito del consumo etico, per il quale c'e' una grande necessita' di informazioni di prima mano da chi produce direttamente le materie prime e i prodotti che consumiamo. Su questi terreni il coordinamento Sud/Nord si sta muovendo in vari modi, utilizzando sia mezzi di comunicazione tradizionali che sfruttando le nuove opportunita' offerte dalla telematica. La "presenza telematica" del Centro Nuovo Modello di Sviluppo consiste in un indirizzo di posta elettronica raggiungibile da chiunque abbia un computer e un modem, per mezzo del quale e' possibile inviare informazioni utili per le campagne di boicottaggio o denunce di fatti e situazioni. Alla casella postale elettronica si aggiunge la presenza su World Wide Web di una pagina ipertestuale che funziona da "centro di raccolta dati". Il sito web e' finanziato interamente dal centro nuovo modello di sviluppo, e' accessibile gratuitament ed e' aperto a chiunque si renda disponibile ad arricchire l'archivio informativo con documenti, immagini e altro materiale riguardante le condizioni dei lavoratori del sud del mondo e il nostro rapporto con il loro sfruttamento. Centro Nuovo Modello di Sviluppo Via Della Barra 32 56019 Vecchiano (PI) Tel: 050-826354 Fax: 050-827165 E-Mail InterNet: cnms@spartaco.alfea.it URL Web: http://www.alfea.it/coordns/ http://www.alfea.it/cnms/ital/pres_CNMS.html 8.7 Associazione Mosaico L'associazione Mosaico di Trieste si occupa della diffusione della cultura del commercio equo e solidale utilizzando anche gli strumenti telematici. Mosaico mette a disposizione testi e documenti liberamente distribuibili, tra cui vanno segnalate le sbobinature di alcune conferenze tenute da Padre Alex Zanotelli e da Francesco Gesualdi. L'associazione ha "messo in linea" anche delle ricette da realizzare con i prodotti del ces, e un ricco repertorio di informazioni sulla banca etica. Ecco le pagine curate da Mosaico: http://www.indesia.it/freeweb/solidar/mosaico.htm Informazioni sull'Associazione http://www.indesia.it/freeweb/solidar/guidaal.htm Guida al Consumo Critico - presentazione del libro http://www.indesia.it/freeweb/solidar/inform.htm Informacquisti http://www.indesia.it/freeweb/solidar/equo.htm Commercio Equo e Solidale http://www.indesia.it/freeweb/solidar/banca.htm Banca Etica Per contattare l'associazione : email: accri.ts@intec.it Associazione Mosaico Via Cavana 16/A Trieste Tel. 040/307899 Riferimento telematico: Giorgio Fonda email: gfonda@indesia.it 8.8 APC & GreenNet Allargando l'orizzonte al panorama mondiale della telematica, la realta' di maggior rilievo e' sicuramente APC (Association for Progressive Communication) e' la grande famiglia mondiale che raccoglie numerose reti di telematica alternativa. APC collabora con le Nazioni Unite fornendo un supporto telematico per il coordinamento delle conferenze mondiali su ambiente e sviluppo. Pace, diritti umani, ecologia, collegamenti con il sud del mondo, risoluzione nonviolenta dei conflitti: le tematiche trattate dalle reti che fanno parte di APC sono tra le piu' varie. Meritano una menzione particolare i progetti di telematica sostenibile realizzati da GreenNet (una tra le tante reti che fanno parte APC). GreenNet ha sviluppato numerosi collegamenti a basso costo in Africa, e in particolare nell'area subsahariana, realizzando nodi telematici "in tecnologia FidoNet", che non sono assolutamente adatti per "navigazioni" multimediali, ma sono molto efficaci per un coordinamento efficace delle ONG e per rompere il muro del disinteresse e dell'informazione superficiale che ci ha sempre separati dal sud del mondo, cioe' dall'80% del pianeta che si trova a dover tirare avanti con il 20% delle risorse che rimangono disponibili dopo i nostri consumi. Nell' "agenda telematica" contenuta in questo libro e' presente un quadro generale delle reti APC sparse per il mondo. 8.9 RINAF A pochi metri dalla torre di Pisa, in un edificio apparentemente anonimo, il nostro Paese ha il piacere di ospitare la sede di uno tra i piu' grandi progetti del mondo per lo sviluppo sostenibile di reti telematiche nel sud del pianeta. Si tratta del progetto RINAF (Regional Informatics Network for Africa). RINAF e' una iniziativa dell' UNESCO, che ha inserito questa attivita' all'interno del Programma Intergovernativo per l'Informatica (IIP). Le decisioni operative relative al progetto vengono prese in collaborazione con una controparte locale, il comitato africano, che ha lo scopo di rappresentare una specie di "collante" con le realta' locali sulle quali si interviene, per fare in modo che i protagonisti dello sviluppo siano gli abitanti stessi delle regioni toccate dal Rinaf, per permettere alle persone che lavorano sul posto di essere in grado di operare autonomamente anche dal punto di vista tecnico, e per avere delle informazioni dirette sulla situazione dei paesi coinvolti nel progetto, in maniera che tutti gli interventi siano mirati e contestualizzati alle realta' in cui si opera. L'obiettivo principale e' quello di sviluppare i collegamenti telematici presenti in Africa allo scopo di favorire il dialogo e la comunicazione all'interno della comunita' scientifica africana, in maniera da mettere in contatto anche i paesi piu' poveri con i centri di ricerca piu' avanzati del mondo. Oltre all'apertura all'esterno, vengono incentivati e favoriti i collegamenti Africa/Africa. Con l'utilizzo di mezzi tradizionali di comunicazione si ha il paradosso che una telefonata intercontinentale Africa-Usa puo' arrivare a costare fino a 10 volte l'equivalente collegamento Usa-Africa, a causa della forte disparita' nel sistema di tariffe. Lo stesso handicap a livello di costi si ha per quanto riguarda i collegamenti telefonici Africa-Africa. E' anche per questo motivo che l'introduzione di strumenti telematici puo' migliorare gli scambi e la collaborazione tra le universita' e i centri di ricerca, fornendo strumenti efficaci e poco costosi per tenersi in contatto. Rinaf e' un progetto aperto, che tiene conto delle infrastrutture telematiche gia' presenti sui territori in cui opera. Pertanto in molti casi alcuni nodi Rinaf sono stati realizzati in collaborazione con preesistenti nodi FidoNet o assieme a altri tra i maggiori progetti di sviluppo telematico in Africa, come Rio (Reseaux Informatique de l'Orstom> e Padis (Pan African Development Information System). I problemi incontrati nella realizzazione di questo progetto sono di varia natura. E' impossibile una soluzione preconfezionata "chiavi in mano", pertanto l'installazione di ogni nodo Rinaf richiede una approfondita analisi della realta' in cui si opera, e a volte bisogna tener conto anche di pesanti ostacoli politici, come ad esempio la censura delle informazioni in uscita da uno stato. Ciononostante l'attivita' del Rinaf ha dato finora buoni risultati, soprattutto nei casi in cui le persone interpellate per la realizzazione di un nodo della rete erano fortemente motivate. "Sono le persone a fare la differenza, non le tecnologie". Chi parla e' Abraham Gebrehiwot, che insieme ad Adriana Lazzaroni e' uno dei responsabili del progetto. Oltre alle attivita' di connessione dei paesi africani, Rinaf prevede anche momenti di formazione tecnica del personale che lavora all'interno della rete. Le universita' africane effettuano una selezione delle persone piu' motivate alla partecipazione, le quali grazie a una borsa di studio possono raggiungere l'Italia per acquisire le conoscenze tecniche necessarie all'installazione di un nodo Rinaf. Rinaf e' presente in rete a questi indirizzi: abraham@afro.cnuce.cnr.it (Abraham Gebrehiwot) a.lazzaroni@guest.cnuce.cnr.it (Adriana Lazzaroni) http://www.cnuce.cnr.it/RINAF/ RINAF Istituto Cnuce C.N.R. Via s.Maria 36 56100 Pisa Tel. 050-5933225 Fax. 050-904052 8.10 Conclusioni Questi sono solo alcuni dei tanti progetti che hanno come scopo l'utilizzo delle comunicazioni telematiche per favorire lo scambio di conoscenza e cultura tra il sud e il nord del mondo. Come sempre un buon modo per avvicinarsi a una nuova realta' e' quello di farne esperienza diretta. l'invito che la telematica offre a tutti i gruppi di volontariato, alle comunita' di base e alle organizzazioni non governative e' quello di scoprire "in rete" il mondo della solidarieta' digitale, che utilizza gia' da tempo le reti telematiche come strumenti poco costosi ed efficaci per favorire gli scambi economici favorevoli alla dignita' dell'uomo e non alle leggi del mercato. 9 AGENDA TELEMATICA 9.1 I BBS PeaceLink Questo e' l'elenco dei BBS della rete PeaceLink sparsi per l'Italia. Per collegarsi a uno di questi nodi basta un qualsiasi programma di comunicazione. Magari per i primi collegamenti potete farvi aiutare da un amico un po' piu' esperto di voi, e una volta entrati in rete potrete toccare con mano, quando avrete bisogno di aiuto, la disponibilita' di tutte le persone che si muovono nel mondo della telematica sociale di base. L'utilizzo dei servizi di PeaceLink non e' subordinato a nessun canone di abbonamento, e sono molto apprezzate le iniziative e le proposte da parte dei singoli utenti. Irene bbs [PeaceLink] Livorno Gianluca Pisano 0586-814425 CyberVallet 1 Montevarchi AR Leandro Noferini 055-983056 Essedi BBS Firenze Francesco Simionato 055-354577 Virtual Town Mail Firenze Tommaso Tozzi 055-499720 OpenYour Mind BBS Pisa Giancarlo Genua 050-560530 Abeline Firenze Giovanni Lopes 055-6810603 Abeline 2 Firenze Giovanni Lopes 055-6810079 Virtual Town TV Firenze Tommaso Tozzi 055-485997 Alpenecho Bolzano Anton Auer 0471-934-792 Andromeda Roma Giovanni Greco 06-3207632 Sierra Roma Cesare Tensi 06-39721568 Mimac/2 Revenge Albano Rm Mario Pacchiarotti 06-9344957 Mirage Pomezia Rm Alex Palmese 06-9107872 Malcolm X Roma Emiliano Pecis 06-7808256 Joe Cocker's Riano Rm Marco Naef 06-9081061 Aladin BBS Roma Enrico Caioli 06-7024664 Sierra II Roma Cesare Tensi 06-39739602 Alfa Roma Piermaria Maraziti 06-2294955 Luci della Citta' Roma Flavio Varone 06-5885695 ASCIA NNS Roma Sergio Carlo Maria 06-36303088 Dark Globe Napoli Vittorio Moccia 081-7664158 Napolinforma GRU BBS Napoli Gennaro Zezza 081-7145482 EDITEL bbs#1 Napoli Davide Pagnozzi 081-5465472 EDITEL bbs#2 Napoli Davide Pagnozzi 081-5465476 Paceverde Volla NA Pasquale Arena 081-7745165 Senza Confine Macerata Andrea Sannucci 0733-269021 ARABESqUE Telematica Ancona Antonio Scordati 071-2801324 Digital Tension Osimo Fabrizio Carloni 071-7231157 Banana'S Parma Graziano Silvani 0521-994046 Banana'S II Parma Graziano Silvani 0521-985970 Venus II Bologna Paola Cerioli 051-343658 Hot Spot Piacenza Marco La Ferla 0523-451731 Protezione Civile Parma Parma Andrea Micheli 0521-292451 CuneoTel Cuneo Roberto Starinieri 0171-683373 Hot Spot II Piacenza Marco La Ferla 0523-451733 FantaSoftware HQ Caltanissetta Stefano Crimi' 0934-22360 Nebros BBS Capo D'Orlando Giuseppe Ricciardi 0941-912793 Catania Uno Catania Alberto Marcedone 095-501010 Gocce di Luna Catania Giuseppe Chillemi 095-522454 WolFive BBS Palermo Armando Carta 091-6822024 Aicos BBS Milano Ezio Margelli 02-2610661 EDI BBS Milano Cristiano Mondani 02-39320122 Black Star bbs Vescovato CR Roberto Ventura 0372-818342 EDI BBS 2 Milano Cristiano Mondani 02-39312404 EDI BBS 3 Milano Cristiano Mondani 02-39313669 Bocconi Milano Giovanni Fuganti 02-58365099 Extrema Teramo Samuel Perticara 0861-413362 Mechanists' Nest L'Aquila Marco Cipriani 0862-65218 Metro Olografix City Pescara Tony Mobily 085-4221824 Tortuga Vicenza Giuseppe Carollo 0444-323199 Fido Vicenza Schio Mario Zambon 0445-550079 Genova Link Genova Renzo Gamba 010-8392876 The Dreaming Cossato Bi Christian Angelini 015-94661 Area BBS Torino Marco Del Dottore 011-882734 Giuda BBS Rende Cs Antonio Greco 0984-494738 Byte BBS Catanzaro Lido CZ Generoso Martello 0961-31997 Bitland Prince BBS Castrolibero CS Guglielmo Mengora 0984-851493 PeacePoint Milano Sergio Mauri 02-344074 Universal Mind BBS Porcia PN Alessandro Zamarian 0434-33869 IL VAGABONDO Venezia Francesco Danieli 041-430654 Tra le varie aree di discussione presenti sulla rete PeaceLink, va segnalata la computer conference PCK.PUB.CONSUMATORI , all'interno della quale di discute di diritti dei consumatori e di consumo etico. Questa computer conference, cosi' come tutte le altre della rete, e' raggiungibile anche da InterNet come mailing list. Per l'elenco delle mailing list disponibili inviare un messaggio di posta elettronica a listerv@peacelink.it inserendo nel corpo del messaggio la scritta HELP . Per iscriversi alla mailing list sul consumo etico basta inviare un messaggio a listerv@peacelink.it inserendo nel corpo del messaggio SUBSCRIBE CONSUMA . La rete PeaceLink e' raggiungibile anche attraverso il World Wide Web ai seguenti indirizzi : http://www.freeworld.it/peacelink http://www.wolfnet.it/peacelink http://www.metro.it/peacelink Per ogni informazione o problema di collegamento e' possibile mandare un messaggio a staff@peacelink.it oppure rivolgersi a : Alessandro Marescotti - Portavoce Associazione PeaceLink - Tel. 099/7303686 email a.marescotti@freeworld.it Giovanni Pugliese - Segretario Associazione PeaceLink - Tel. 099/4745147 email g.pugliese@freeworld.it Per sostenere l'associazione: Associazione PeaceLink, via Galuppi, 15 - 74010 Statte (TA) n. conto corrente postale 13403746 9.2 Associazioni in rete Quello che segue e' un elenco, parziale e provvisorio, delle associazioni di volontariato con le quali e' possibile collaborare e entrare in contatto utilizzando la posta elettronica. A.Sconosciuto@cdc.it CARITAS PISA (obiettori) abele@arpnet.it AGENZIA ASPE (disagio, pace, ambiente) abele@inrete.alpcom.it NARCOMAFIE (Sergio Segio) abridge@mbox.vol.it UN PONTE PER... (assoc. di solidarieta' internazionale) adrago@na.infn.it ANTONINO DRAGO (difesa popolare nonviolenta, ricercatore) m.bertotto@amnesty.it AMNESTY INTERNATIONAL anpas@dinonet.it ANPAS - Associazione di volontariato e protezione civile mondovec@dada.it ANPAS (Claudio Mondovecchio) aon@uninetcom.it AON - Associazione Obiettori Nonviolenti aps@arpnet.it Ass.Partecipazione e Sviluppo (ONG) artmes@inroma.roma.it CONTRO L'ESCLUSIONE - Bollettino telematico azionenonviolenta@sis.it AZIONE NONVIOLENTA (rivista, Mao Valpiana) Stefano_BENINI@onde.net AZIONE NONVIOLENTA (Stefano Benini) biosfera@mbox.vol.it SOS Biosfera (Leonardo Spagnoli) boxsepe@abeline.it BOX SEPE (Sviluppo Equo Pace Ecologia) - Firenze ceispe@mbox.vol.it Centro di Solidarieta' - Pescara, Loris D'Emilio cerchio@iperbole.bologna.it Assoc.di solidarieta' e cooperazione 'il Cerchio' cisv@arpnet.it CISV - Volontari per lo sviluppo (ONG) cmd-rtm@xmail.ittc.it Centro missionario diocesano Reggio Emilia cnms@spartaco.alfea.it CNMS - CENTRO NUOVO MODELLO DI SVILUPPO COLACE@ROMA2.INFN.IT IDODARCO (controllo armamenti - segreteria) schaerf@roma2.infn.it ISODARCO (presidenza) comboni@ufba.br MISS.COMBONIANI - BRASILE Comemm@mail.clio.it COMUNITA' EMMANUEL (comunita' recupero, solidarieta') copi@arpnet.it Co.P.I. coord. per l'informazione, Ortu Enrico(To) cpace@arpnet.it CERCHIAMO LA PACE - ASSOC.DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE cpenti@labs.it (Amici dei Popoli, ONG, Carlo Pentimalli, Bologna) CRISCOP@LINK-BZ.comlink.apc.org NOIDONNE d.calati@nemo.it CRES - STRUMENTI (rivista educazione allo sviluppo) daniber@galactica.it AMI (Amici Missioni Indiane, Daniele Bernardi) dettori@ima.ge.cnr.it Centro Ligure documentaz.per la pace (Giuliana Dettori) fcarbon@micronet.it EXODUS (comunita' recupero) foeitaly@gn.apc.org AMICI DELLA TERRA (ecologia) gallo@comune.pistoia.it CASA DELLA POLITICA - Pistoia glmbcc@mbox.vol.it CARITAS MILANO (obiettori, accoglienza immigrati) caritas@mbox.vol.it CARITAS MILANO ("Farsi prossimo", rivista) g.ricciardi@peacelink.it Ass.Donne Siciliane Lotta Contro la Mafia e.margelli@agora.stm.it AICOS (ONG, Ezio Margelli) gp.ita@rmnet.it GREENPEACE h2000fox@ipdunidx.unipd.it H2000 (l'handicap nel 2000), Mancin Roberto ics.apax.lun@agora.stm.it ASSOCIAZIONE PER LA PACE - ROMA m.marinelli@peacelink.it ASSOCIAZIONE PER LA PACE - LIVORNO p.arena@peacelink.it ASSOCIAZIONE PER LA PACE - NAPOLI a.marescotti@freeworld.it ASSOCIAZIONE PER LA PACE - TARANTO idoc@gn.apc.org IDOC - RIVISTA E CENTRO DI DOCUMENTAZIONE NORD-SUD h.hunke@agora.stm.it IDOC - CAMPAGNA NORD-SUD (Heinz Hunke) info@amblav.it ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO info@pcn.net PEACE COMMUNICATION NETWORK h.hunke@agora.stm.it ASS.INSIEME SENZA CONFINI irestoscana@cpr.it OSCAR OSSERVATORIO COMMERCIO ARMI (F.Terreri) libera@nexus.it LIBERA - CONTRO LE MAFIE linamari@ds.cised.unina.it AGESCI NAPOLI (Raffaele Fiume) lorisr@galactica.it CON I CAMPESINOS fabiom@iol.ie CON I CAMPESINOS orlando.riccardi@iol.it CON I CAMPESINOS manitese@planet.it MANI TESE mameli@crs4.it SOLIDARITY IN ITALY - TELEMATICA E SOLIDARIETA' (A.Mameli) marco@iternet.it ARCI (Marco Colombelli) arci.lapis@agora.stm.it ARCI - Impresa solidale, lotta all'esclusione mbaldi@easynet.it WWF VERONA mc3478@mclink.it Ente Nazionale Protez.Animali - Torino (Marina Berati) MD0898@MCLink.IT ASS.LA FARFALLA meridian@iqsnet.it MOSAICO DI PACE (mensile Pax Christi) multimedia@mclink.it L'UNITA' mc2689@mclink.it L'UNITA' (Antonella Marrone) mobilita@ds.unina.it Forum Antirazzista Campania nigrizia@mbox.vol.it NIGRIZIA paolo@educom.it L.A.C. Lega Abolizione Caccia, Paolo Bonanomi pdd@isinet.it Il Paese delle Donne, Cristina Papa romero@arpnet.it COMITATO OSCAR ROMERO (Torino) renzo.ferretti@re.nettuno.it ASS.NEFESH saavedra@lngs.infn.it MAIS - ONG Sermig@AlMa.It SERMIG - GRUPPO DI MISSIONARIATO servas@freenet.hut.fi SERVAS d.passalacqua@agora.stm.it SERVAS (Daniele Passalacqua) servimm@comune.bologna.it Comune di Bologna - Servizi per l'Immigrazione teepee@system.abacom.it RETE FORMAZIONE NONVIOLENZA (Tissino) o.turquet@agora.stm.it UMANISTI (Oliver Turquet - agenzia BUONE NUOVE) USPID@mi.infn.it USPID (SCIENZIATI PER IL DISARMO) valterp@iol.it ACLI NAAA Nucleo Assistenza Adozioni e Affido vinsoft@mbox.vol.it Lega vita e salute (Vincenzo Annunziata) vis.am.iro@sdb.org VIS - ONG vita@citinv.it VITA (settimanale) w.peruzzi@agora.stm.it GUERRE&PACE (mensile) mir@peacelink.it MIR (Movim.Internazionale Riconciliazione) zamponi@boph01.spbo.unibo.it (CENTRO CABRAL, campagna antimine, Bologna) zeni@cs.unitn.it (Nicola Zeni di POSTER, giornale degli obiettori, Trento) 9.3 Boicottaggi Ecco dei riferimenti utili per scoprire cosa c'e' dietro i prodotti che consumiamo. http://www.igc.apc.org/ran/what_you/boycott.html Lista di boicottaggi http://sunsite.unc.edu/freeburma/boycott.html Boicottaggio Pepsi http://www.ran.org/ran/ran_campaigns/mitsubishi/ Boicottaggio Mitsubishi http://www.webcom.com/~iwcwww/whale_adoption/boycott.html Boicottaggio turistico contro la caccia alle balene in Norvegia http://www.waste.org/~soar/action.html Boicottaggi animalisti Boicottaggio Nestle' / Baby Milk Action (Cambridge, Inghilterra) e-mail: babymilkacti@gn.apc.org http://www.freeworld.it/peacelink/nestle.html Dossier completo sulla Nestle' http://www.freeworld.it/peacelink/shellnig.html Nigeria: le responsabilita' di Shell, Agip e Elf nell'assassinio di Ken-Saro-Wiva. 9.4 Consumo Critico - Commercio Equo Ecco dove e' possibile informarsi sul commercio equo e sul consumo etico: POSTA ELETTRONICA Fair TradeMark Canada (TransFair Canada, Bob Thomson) bthomson@web.apc.org (Nota : Bob Thomson e' la persona che mi ha fornito molti riferimenti telematici presenti in questa parte del testo. E' una persona molto disponibile e competente.) TransFair International (Martin Kunz) tfi@oln.comlink.apc.org TransFair Austria (Helmut Adam) tfa@blackbox.ping.at TransFair Germany transfair@link-k.gun.de Max Havelaar Netherlands icreg@euronet.nl Max Havelaar Denmark havelaar@dti.dk Max Havelaar Switzerland maxhavelaarstiftung@access.ch Fairtrade Foundation (Phil Wells) fairtrade@gn.apc.org International Coffee Register icreg@euronet.nl European Fair Trade Association (EFTA) efta@antenna.nl Fair Trade Organisatie (Netherlands) fairtrade@antenna.nl EZA eza3weltd@magnet.at Traidcraft Exchange tcexchange@gn.apc.org Traidcraft plc traidcraft@gn.apc.org CTM a_vaccaro@link-B2.comlink.apc.org Oxfam UKI Trading oxbridge@gn.apc.org Alternative Handel, Norway a-trade.oslo@euronetis.no Oxfam-Belgique oxfam-belgium@mcr1.geo.apc.org IFAT Secretariat (Paul Leatherman) ifat@success.net Fairtrade Federation (Mimi Stephens) mstephens@vax.clarku.edu Craft Centre (Nina Smith) craftsdc@tmn.com Reginaldo Hasslet-Marroquin guatenvivo@igc.apc.org Bridgehead oxfamgft@hookup.net Equal Exchange (USA - coffee) eqex@igc.apc.org SERRV (USA) (Bob Chase) 102661.344@compuserve.com Self Help Crafts USA (Paul Myers) cla@mcc.org Self Help Crafts Canada (Doug Dirks) selfhelp@sentex.net Pueblo to People USA ptop@igc.apc.org Link Up (Dan Salcedo) linkup@igc.apc.org Body Shop (Jacqui MacDonald) jacqui_macdonald@bodyshop.co.uk TWIN London UK twin@gn.apc.org Richard Adams (New Consumer) 70374.2433@compuserve.com Equal Exchange (Andy Good, Scotland) campaign@gn.apc.org New Economics Foundation neweconomics@gn.apc.org Community Aid Abroad Australia dhammer@adam.com.au MCCH Equador Patricia Camacho mcch@ecx.ec Union de Ejidos de la Selva uncafesur@laneta.apc.org Asian labour update amrc@hk.super.net Center for education and communication cec@unv.ernet.in Cut brazil cutnac@ax.apc.org documentation for action groups in Asia daga@craver.air.org declaration de Berne decladeberne@gn.apc.org human right watch-USA hrwtchnyc@igc.apc.org human right watch Europa hrwatcheu@igc.apc.org human right watch UK hrwatchuk@igc.apc.org rainforest action network ran-info@igc.apc.org http://www.ran.org/ran/ twin twin@gn.apc.org WORLD WIDE WEB http://www.crs4.it/HTML/Solidarity.html Solidarity in Italy http://www.alfea.it/coordns/ Il coordinamento Sud/nord per la dignita' del lavro http://www.alfea.it/cnms/ital/pres_CNMS.html Centro Nuovo Modello di Sviluppo http://ines.gn.apc.org/ctm/ CTM - Cooperazione Terzo Mondo http://ines.gn.apc.org/ctm/altromercato/l'altromercato.html L' altromercato (archivio numeri arretrati) http://obelix.polito.it/departments/diite/servizi/forum/home_for.htm Forum sui paesi in via di sviluppo http://www.citinv.it/associazioni/MANITESE/index.html Mani Tese http://www.cnuce.cnr.it/RINAF/ RINAF http://www.freeworld.it/peacelink/ PeaceLink Home Page http://italia.freeworld.it/peacelink/sudmond.html Sud del Mondo Fairlist - Mailing List sul commercio equo http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/fairlist/equolist.html http://www.crs4.it/~gavino/PANGEA/pangea.htm Pangea - informazioni generali http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/be.htm Verso la banca etica http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/ Fair World http://www.indesia.it/freeweb/solidar/mosaico.htm Informazioni sull'Associazione Mosaico http://www.indesia.it/freeweb/solidar/guidaal.htm Guida al Consumo Critico - presentazione del libro http://www.indesia.it/freeweb/solidar/inform.htm Informacquisti http://www.indesia.it/freeweb/solidar/equo.htm Guida al Commercio Equo e Solidale http://www.indesia.it/freeweb/solidar/banca.htm Banca Etica http://www.citinv.it/pubblicazioni/ilchiccodisenape Il chicco di senape Beppe Grillo - controinformazione sui consumi http://www.mpnet.it/Beppe_grillo/index.html e-mail: beppe.grillo@mpnet.it ALTRI SITI INTERESSANTI : http://www.poptel.org.uk/aries ARIES - Economia sociale Europea (GB) http://www.betterworld.com/BW Betterworld E-Zine - Rivista elettronica "Online" (Usa) http://ottawa.microworks.ca/bridgehead/ Oxfam Canada http://www.ethics.ubc.ca/papers/business.html Lista di risorse sul commercio etico (Usa) http//www.web.apc.org/ethmoney Investimenti etici in Canada http://csf.colorado.edu Comunicazioni per un Futuro Sostenibile - (Usa) http://www.envirolink.org/EcoLink EcoLink - Rivista elettronica "Online" - (Usa) http://condor.depaul.edu/ethics/beat.html Largo archivio di documenti (Usa) http://www.moneyworld.co.uk/faqs/ethfaq3.htm Guida all'investimento etico. - (UK) http://www.depaul.edu/ethics Istituto per affari ed etica professionale dell'Universita' De Paul http://www.human.com/inc InterNet Non-Profit Centre - (US) http://www.antenna.apc.org/fairtrade/ http://www.fairtrade.org/fairtrade Fair Trade On Line http://www.polaris.net/~chp/cultures/cuf1.htm Alternative merchandise http://www.bath.ac.uk/Centres/Ethical/FTF/home.html Fairtrade Mark http://www.bath.ac.uk/Centres/Ethical/ The Ethical Business homepage http://www.glastonbury.org/glastonbury/oxfam/oxfront.html Oxfam http://www.bath.ac.uk/Centres/Ethical/ Ethical Business (UK) http://www.envirolink.org/pbn The Progressive Business Network (USA) http://www.together.org/srb/ Socially Responsible Business Forum (USA) gopher://gopher.igc.apc.org/1 Institute for Global Communications http://iisd1.iisd.ca/ International Institute for Sustainable Development gopher://garnet.berkeley.edu:1250/1 Economic Democracy Information Network http://sosig.esrc.bris.ac.uk/NewEconomics/newecon.html New Economics Foundation http://www.nijenrode.nl/research/eibe.html Centre for Business Ethics and the Environment (NL) http://www.bath.ac.uk/Centres/Ethical/german.html Socially/Environmentally Responsible Organizations in German-Speaking Countries gopher://gopher.undp.org/1 United Nations Development Programme gopher://csf.colorado.edu Sustainable development gopher://gopher.undp.org/11/ecosocdocs/csd/unced UNCED Documents/Agenda 21 gopher://gopher.fao.org:2070/1 U.N. Food and Agriculture Organization (FAO) gopher.ace.esuda.gov NAFTA documents gopher://ftp.u.washington.edu NGO contacts by country gopher.ftpt.br Brazilian Biodiversity Database http://condor.depaul.edu/ethics Ethical Business (USA) http://www.bath.ac.uk/Centres/Ethical/OOTW/ Out Of This World Business Cooperative(UK) 9.5 APC COUNTRY(IES) APC Member Network --------------------- ------------------------ Brazil, South America ALTERNEX IBASE Rua Vicente de Souza 29 22251-070 Rio de Janiero Brazil Tel: +55 (21) 286-0348 Fax: +55 (21) 286-0541 E-mail: suporte@ax.apc.org Uruguay, Paraguay CHASQUE Casilla Correo 1539 Montevideo 11000 Uruguay Tel: +598 (2) 496-192 Fax: +598 (2) 419-222 E-mail: apoyo@chasque.apc.org Germany, Austria, Zagreb, COMLINK e.v. Beograd, Turkey, No. Italy Emil-Meyer-Str. 20 D-30165 Hannover Germany Tel +49 (511) 350-1573 E-mail: support@oln.comlink.apc.org Ecuador ECUANEX 12 de Octubre 622, Of. 504 Casilla 17-12-566 Quito Ecuador Tel: +593 (2) 528-716 Fax: +593 (2) 505-073 E-mail: intercom@ecuanex.apc.org Russia, Commonwealth of http://www.glasnet.ru/brochure.html GLASNET Independent State's countries ulitsa Sadovaya-Chernograizskaya, dom 4, Komnata 16, Third Floor 107078 Moscow Russia Tel: +7 (095) 207-0704 E-mail: support@glas.apc.org Ukraine GLUK -- GlasNet-Ukraine 14b Metrologicheskaya str. Kiev, 252143 Ukraine Tel: +7 (044) 266 9481 Fax: +7 (044) 266 9475 Email: support@gluk.apc.org Great Britan, Europe, GREENNET Africa, Asia, Middle East 23 Bevenden Street London N1 6BH England Tel: +44 (71) 608-3040 Fax: +44 (71) 253-0801 E-mail: support@gn.apc.org Netherlands ANTENNA Box 1513 NL-6501 Nijmegen Netherlands Tel: +31 (80) 235-372 Fax: +31 (80) 236-798 Email: support@antenna.nl Slovenija HISTRIA Ziherlova 43 61 Ljubljana Slovenija Tel: +38 (61) 211-553 Fax: +38 (61) 152-107 Email: support@histria.apc.org USA, China, Japan IGC - EcoNet/PeaceNet/Conflict/LaborNet 18 De Boom Street San Francisco, CA 94107 USA Tel: +1 (415) 442-0220 Fax: +1 (415) 546-1794 E-mail: support@igc.apc.org Mexico LANETA Tlalpan 1025, col. portales Mexico, df. Mexico Tel: +52 (5) 277-4791 Fax: +52 (5) 277-4791 Email: soporte@laneta.apc.org Central America, Nicaragua, NICARAO Panama CRIES Apartado 3516 Iglesia Carmen 1 cuadra al lago Managua Nicaragua Tel: +505 (2) 621 312 Fax: +505 (2) 621 244 E-mail: ayuda@nicarao.apc.org The Nordic, Baltic NORDNET Huvudskaersvaegen 13, nb S-12154 Johanneshov Sweden Tel: +46 (8) 6000-331 Fax: +46 (8) 6000-443 E-mail: support@nn.apc.org Australia, Pacific Islands, http://peg.apc.org/ PEGASUS Southeast Asia PO Box 284 Broadway 4006 Queensland Australia Tel: +61 (7) 257-1111 Fax: +61 (7) 257-1087 E-mail: support@peg.apc.org Southern Africa SANGONET 13th floor Longsbank Building 187 Bree Street Johannesberg 2000 South Africa Tel: +27 (11) 838-6944 Fax: +27 (11) 838-6310 E-mail: support@wn.apc.org Argentina WAMANI CCI Talachuano 325-3F 1013 Buenos Aires Argentina Tel: +54 (1) 35 6842 E-mail: apoyo@wamani.apc.org Canada, Cuba WEB NirvCentre 401 Richmond Street West Suite 104 Toronto, Ontario M5V 3A8 Canada Tel: +1 (416) 596-0212 Fax: +1 (416) 596-1374 E-mail: support@web.apc.org 9.6 Efta-Ifat EFTA - the European Fair Trade Association European Fair Trade Association (EFTA) Witmakersstraat 10, 6211 JB Maastricht, The Netherlands Tel. 31-43-325-6917 Fax 31-43-325-8433 General Secretary: Marlike Kocken Email: efta@antenna.nl URL: http://antenna.nl:80/fairtrade/fair71.html IFAT (Intern. Federation of Alternative Trade) EFTA (European Fair Trade Association) Austria EZA Dritte Welt, Plainbachstr. 8, A-5101 Bergheim phone: (+43) 662 52178, fax: (+43) 662 52586 Email: eza3welt@magnet.at http://alpin.or.at/eza/ EZA's WWW Site Belgium Magasins du Monde - Oxfam, 7a, Rue E. Michiels, B-1180 Bruxelles phone: (+32) 2 3320110, fax: (+32) 2 3321888 Oxfam Wereldwinkels, Nieuwland 35-37, B-9000 Gent phone: (+32) 92 230161, fax: (+32) 92 250478 France Federation Artisans du Monde, 17 Place de l'Argonne, F-75019 Paris phone: (+33) 1-40351722, fax (+33) 1-42096666 Solidar'Monde, 86, rue Berthie Albrecht, F-94400 Vitry s/Seine phone: (+33) 1 45736543, fax: (+33) 1 45736542 Germany GEPA, Talstrasse 20, D-58332 Schwelm phone: (+49) 2336 91820, fax (+49) 2336 10966 Italy C.T.M., Via Macello 18, I-39100 Bolzano phone: (+39) 471 975333, fax: (+39) 471 977599 Email: c/o a_vaccaro@link-B2.comlink.apc.org See also the Italian fair trade home page http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/homefair.htm The Netherlands Fair Trade Organisatie, P.O. Box 115, NL-4100 AC Culemborg phone: (+31) 345 545151, fax: (+31) 345 521423 Email: post@fairtrade.antenna.nl Norway Alternativ Handel, P.O. Box 2802, Toyen, N-0608 Oslo 6 phone: (+47) 22 685900, fax: (+47) 22 685950 Email: ellen_dahl@euronetis.no Switzerland O.S.3, Byfangstr. 19, Postfach 69, CH-2552 Orpund phone: (+41) 32 553155, fax: (+41) 32 553159 Vereinigung Dritte Welt L„den, Postfach 104, CH-5015 Nd. Erlinsbach phone & fax: (+41) 64-343078 Spain Intermon, Marques de Dos Aguas 5, 46002 Valencia phone: (+34) 6 3524193 fax 3525772 IDEAS, Llano de las Maravillas s/n, 11130 Chiclana phone: (+34) 56 230380 fax 230380 United Kingdom Oxfam Trading, Murdock Rd, Bicester, Oxon OX6 7RF phone: (+44) 1869 245011, fax: (+44) 1869 247987 Email: oxbridge@gn.apc.org Traidcraft Plc, Kingsway, Gateshead, Tyne & Wear, NE11ONE phone: (+44) 191 4910591, fax: (+44) 191 4822690 Email: traidcraft@gn.apc.org or: traidcraft@globalnet.co.uk http://www.globalnet.co.uk/~traidcraft Traidcraft WWW Site IFAT (the International Federation for Alternative Trade) International Federation for Alternative Trade (IFAT) P.O. Box 500, Akron PA 17501, USA Tel. 1-717-733-3006 Fax 1-717-733-0294 Email: ifat@success.net Administrator: Paul Leatherman Information services: Cindy Smoker http://antenna.nl:80/fairtrade/fair4.html 9.7 ??? commercio equo http://www.citinv.it/iniziative /info/equo/comequo.htm finanza etica http://www.citinv.it/iniziative /info/equo/magit.htm Commercio Equo e Solidale - Finanza etica Web - http://www.citinv.it/comm-equo.html Fairlist - Mailing List sul commercio equo Web - http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/fairlist/equolist.html http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/homefair.htm Fair World - commercio etico in Italia e nel mondo - http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/fairlist/fairlist.htm Fairlist - mailing list sul commercio equo - http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/homefair.htm Italian Fair Trade WWW Site http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/be.htm Verso la banca etica http://www.citinv.it/iniziative/info/equo/ Fair World 10 BIBLIOGRAFIA Frank Stajano, "Manuale Modem". Il "Manuale Modem" non e' un testo su carta, ma e' un eccezionale documento elettronico reperibile gratuitamente sulla maggior parte dei BBS sparsi per l'Italia. E' stato scritto da un utente di BBS come manuale per gli altri utenti, e si e' via via arricchito di particolari sempre piu' dettagliati. Risulta utilissimo anche per gli utenti piu' esperti. Giorgio Banaudi, "La Bibbia Del Modem", Muzzio Editore 1994. E' un compendio tecnico veramente esaustivo su tutto quello che puo' essere necessario per far funzionare un modem. Questo libro permette anche a chi ha una conoscenza minima di informatica di utilizzare con efficacia il modem per collegarsi a qualsiasi tipo di rete telematica. Marco D'Auria, "Dizionario InterNet", Editori Riuniti 1996. Spesso il "gergo" telematico puo' risultare criptico e misterioso. Questo libro riesce a svelare i misteri nascosti dietro alle sigle e ai modi di dire piu' strani utilizzati nel mondo delle reti telematiche C. Gubitosa, E. Marcandalli, A. Marescotti, "Telematica Per la Pace", Apogeo 1996. E' un ampio volume in cui vengono raccolte e raccontate "storie telematiche" di volontariato e impegno civile. Si rivolge a un pubblico di non esperti, affiancando a racconti e descrizioni i rudimenti tecnici basilari per il collegamento telematico. Gli autori prospettano soluzioni tecniche e culturali alternative alle mode che ruotano intorno a InterNet. Molto utili le cartine telematiche del mondo, le ampie pagine gialle e i testi contenuti nel dischetto allegato. Franco Carlini, "Chips & Salsa - storie e culture del mondo digitale", Manifestolibri 1995. Un ottimo testo per avvicinarsi all'informatica partendo da zero, dove la divulgazione scientifica sull'utilizzo dei computer si intreccia con la riflessione politica sulle controindicazioni del telelavoro, passando per l'intelligenza artificiale e il diritto alla riservatezza dei dati personalil. AA.VV., "Nubi all'orizzonte - Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio. Iniziativa nazionale in difesa della telematica amatoriale", Castelvecchi 1996. E' un libro da leggere assolutamente per conoscere a fondo la realta' della telematica di base in Italia. Si tratta degli interventi effettuati nel corso del convegno che ha raccolto a Prato nel febbraio '95 tutti i protagonisti della libera comunicazione elettronica. Howard Rheingold, "Comunita' Virtuali" (The Virtual Community), Sperling 1994. Una "visita guidata" appassionante e coinvolgente all'interno delle reti telematiche sparse per il mondo, per scoprire come le nuove tecnologie stiano completamente stravolgendo il panorama dell'informazione, offrendo al tempo stesso nuove modalita' per entrare in contatto con altre persone e per azioni concrete di impegno civile. I racconti delle vicende del "Well", bollettino elettronico della california post-hippy, includono storie toccanti di rapporti umani transcontinentali molto profondi (nati grazie a contatti telematici). Bruce Sterling, "Giro di vite contro gli Hacker" (The Hacker Crackdown), Shake 1996. E' un avvincente romanzo scritto da uno dei padri della letteratura cyberpunk, in cui si racconta la storia delle telecomunicazioni, mettendo a nudo il grande potere in mano alle grandi compagnie telefoniche degli Stati Uniti. Si parla anche di come gli interessi delle telecom statunitensi siano stati alla base dell'"operazione SunDevil", nel corso della quale i servizi segreti e la polizia sono stati sguinzagliati alla caccia dei "maghi" dell'informatica che all'inizio degli anni '90 rischiavano di intaccare la loro immagine di tecnocratica inaccessibilita'. Sterling riesce abilmente a fondere in un unico libro la divulgazione scientifica, il romanzo giallo, il documento storico e il manifesto politico. Per un maggiore approfondimento, si possono consultare i seguenti articoli apparsi sull'edizione italiana di "Le Monde Diplomatique" a cura del Manifesto : P.Renaud - A. Torres, "InterNet, un'opportunita' per il Sud" (febbraio '96) I.Ramonet, "Media in pericolo" (febbraio '96) C.A.Alfonso, "Al servizio della societa' civile" (luglio '94) R.Bissio, "Cyberspazio e democrazia" (luglio '94) D.Schiller, "I mercanti del ciberspazio" (maggio '96) R.Stigliano "Che cos'e' una democrazia elettronica" (maggio '96) B.Cassen "Il predominio dell'inglese non e' una fatalita'" (maggio '96) R.Petrella "Pericoli di una tecno-utopia" (maggio '96) R.Falk "Verso un nuovo dominio politico mondiale" (maggio '96) J.Guisnel "Serve anche a fare la guerra" (maggio '96) A.Gresh "E i cittadini del sud ?" (maggio '96) 11 DIZIONARIO AFRIKANET E' un progetto per costruire una rete di computer tra i paesi africani e le grandi reti telematiche internazionali come InterNet. AFRINET ( African Research Information Network) Questa iniziativa si avvale di varie tecniche di comunicazione (Videotext, posta elettronica, conferenze elettroniche) per creare una rete di ricerca sociale, scientifica e educativa. Per informazioni: Beryl Bellman (Communications Studies, University of L.A.); E-mail:BELLMAN@BESTLA.CALSTATELA.EDU Alex Tindimubona (African Academy of Sciences, Nairobi). Art St. George E-mail: stgeorge@bootes.unm.edu ATO Alternative Trade Organizations (Organizzazioni per il commercio Alternativo). Queste organizzazioni sono i principali protagonisti negli scambi economici che danno vita alla catena di distribuzione del commercio equo e solidale, grazie alla quale e' possibile evitare lo sfruttamento dei braccianti e degli agricoltori causato dall'intermediazione economica delle grandi multinazionali. BAUD E' l'unita' di misura che indica il numero di unita' elementari di informazione che possono essere trasferite in un secondo. Viene usato anche come sinonimo di BPS (Bit Per Secondo). BBS Bulletin Board System (Sistema a Bacheca). E' un computer al quale e' possibile collegarsi per scambio di posta elettronica e per partecipare a scambi di messaggi all'interno di gruppi di discussione. Un BBS di solito non richiede quote di abbonamento per il suo utilizzo ed e' collegato ad altri BBS per formare vere e proprie reti telematiche. BIT E' l'unita' elementare di conteggio del sistema binario, che prevede solo due simboli (0 e 1) anziche' i dieci simboli del sistema decimale. BYTE E' una aggregazione di otto bit che puo' assumere valori compresi tra 0 e 255. BROWSER (Sfogliatore). Programma per la visualizzazione di ipertesti. CD-ROM Compact Disk - Read Only Memory. (Disco Compatto - Memoria a Sola Lettura). E'un disco ottico per immagazzinare dati e informazioni leggibili da un computer. I cd-rom sono caratterizzati da una alta velocita' di lettura dei dati e da una grande capienza. CHAT (chiacchierata) E' un collegamento simultaneo tra utenti di una rete telematica che permette di visualizzare sugli schermi dei partecipanti alla discussione le parole scritte sulla tastiera da tutti gli altri. COMPRESSIONE E' una tecnica che permette di immagazzinare una data quantita' di informazione occupando il minor spazio possibile. Ad esempio, la sequenza di lettere hhhhaeaeaeaeaeBBB puo' essere compressa rappresentandola come h4ae5B3. In questo caso i numeri indicano quante volte si ripetono le lettere. I programmi di compressione utilizzano tecniche matematiche e statistiche un po' piu' sofisticate, ma il principio e' il medesimo. COMPUTER CONFERENCE (Area Messaggi, Conferenza Elettronica) E' una discussione telematica collettiva per mezzo della quale gli interventi di ognuno dei partecipanti vengono inviati a tutti gli altri. Possono essere realizzate con varie modalita'. CRITTOGRAFIA E' una tecnica di codifica delle informazioni che permette di oscurare il contenuto di testi a chi non sia in possesso della giusta "chiave" di decifrazione. Molto utile per garantire la riservatezza del contenuto di messaggi di posta elettronica privata. CYBERSPAZIO E' il non-luogo fisico al quale si associa tutto cio' che accade all'interno di un sistema di comunicazione. Ad esempio una telefonata puo' essere pensata come un avvenimento che si svolge nel cyberspazio, non potendo determinare a casa di quale dei due interlocutori ha avuto luogo la conversazione. EARN (European Academic & Research Network) Collega computer presenti in varie localita' dell'Europa, del medio oriente e dell'Africa. A questo progetto partecipano varie istituzioni, tra cui numerose universita' e centri di ricerca sparsi per i paesi coinvolti nel progetto. ECHOMAIL (Aree Echo, Aree Messaggi) E' il sistema di scambio dei messaggi all'interno delle reti di telematica di base (in tecnologia FidoNet). Attraverso le aree echomail avviene la gestione di gruppi di discussione composti da piu' persone. EFF (Electronic Frontier Foundation) Movimento per la difesa dei diritti civili e della liberta' di espressione all'interno delle reti telematiche. E-MAIL (Electronic-Mail, posta elettronica) Scambio di posta personale tra due persone attraverso lo scambio di testi inoltrati attraverso collegamenti tra computer. FACCINA Simboli grafici ottenuti con segni alfabetici, numerici e di punteggiatura. Vengono utilizzati per cercare di esprimere gli stati d'animo o il tono di un messaggio. Si leggono ruotando la testa a sinistra di 90 gradi. Eccone alcuni esempi : :-) felice :-( triste ;-) ammiccante :-\ imbronciato FAQ Frequently Asked Questions (Domande poste Frequentemente). sono degli archivi che costituiscono la memoria storica delle discussioni che avvengono all'interno dei gruppi di discussione telematica. Ad esempio, in un'area messaggi relativa al commercio equo e al consumo critico, la domanda "Perche' non vanno comprati i prodotti Nestle'?" farebbe certamente parte di un file di FAQ. FIDONET La rete di telematica di base piu' antica e diffusa. Conta parecchi nodi in paesi le cui infrastrutture di telecomunicazione non permettono il collegamento a InterNet. FILE Insieme di informazioni che possono essere contenute all'interno di un computer, su un dischetto magnetico o su qualsiasi altro tipo di supporto. GHASTINET (Ghana National Scientific and Technological Information Network) Ghastinet nasce per fornire a tutto il Ghana la possibilita' di diffondere e reperire informazioni relative alla ricerca scientifica. Info: John Villars, Mohammed A. Mahamadu, Council for Scientific and Industrial Research, BOX M32, Accra, Ghana Tel: 233-21-773-529 E-mail: ghastinet@gn.apc.org HACKER Appassionato di computer mosso da una grande sete di conoscenze tecniche e dalla voglia di diffondere le proprie scoperte. Spesso questo termine viene usato impropriamente come sinonimo di pirata infromatico, dimenticando che i primi personal computer sono stati realizzati da veri e propri hackers con i pezzi di scarto dei grandi computer delle aziende. HARDWARE E' l' insieme dei circuiti elettronici che costituiscono un computer. HEALTHNET Progetto per lo studio di metodi alternativi di trasmissione dei dati. HealthNet 'e guidato da SatelLife, una ONG di Boston. HTML Hyper Text Markup Language. E' un insieme di regole standard per la scrittura degli ipertesti. HTTP Hyper Text Transfer Protocol. Modalita' per trasferire attraverso InterNet un ipertesto scritto nel linguaggio HTML. IPERTESTO Testo a lettura non sequenziale, al cui interno possono essere presenti immagini, suoni o puntatori (links) che rimandano ad altri ipertesti o ad un'altra parte dello stesso ipertesto. MAILBOX Casella postale elettronica nella quale vengono contenuti i messaggi di corrispondenza personale. MICROPROCESSORE Circuito elettronico che costituisce il "cuore" di un computer. MODEM MOdulatore DEModulatore. Apparecchio per collegare tra loro due o piu' computer utilizzando la normale rete telefonica. NETSCAPE Browser molto diffuso per la visualizzazione di ipertesti. NGONET AFRICA Rete al servizio di tutte le ONG africane, alle quali offre un supporto efficace per il coordinamento e lo scambio di risorse. ONG (Organizzazione Non Governativa) Le Ong sono tra i maggiori protagonisti nel panorama della cooperazione internazionale. Si tratta di gruppi di persone a cui viene riconosciuta competenza e autorevolezza all'interno di un progetto di cooperazione. In virtu' di questo, alle Ong vengono affidate risorse umane ed economiche per realizzazioni concrete nei paesi in via di sviluppo. PADIS La Commissione Economica Per l'Africa delle Nazioni Unite (UNECA) ha dato vita al Pan African Development Information System (sistema di sviluppo informativo africano, PADIS). PadisNet e' un collegamento che mette in contatto tra loro diversi progetti di sviluppo, per uno scambio di informazioni e esperienze. Per informazioni : Lishan Adam, Ron Barak, PADIS Addis Ababa, Ethiopia. E-mail: padis@f1.n751.z5.fidonet.org FidoNet: 5:751/1 PASSWORD Parola chiave che viene richiesta per l'identificazione di un utente di una rete telematica. PC Personal Computer. L'aggettivo personal e' nato dalla necessita' di identificare il computer domestico come "personale" in contrapposizione alle grandi aziende nelle quali un grosso computer veniva condiviso da decine di utenti. PVS Paesi in Via di Sviluppo. QUOTARE Rispondere a un messaggio di posta elettronica citando (dall'inglese "to quote") parti di un altro messaggio ricevuto precedentemente. SCANNER Dispositivo in grado di "catturare" delle immagini da libri, foto o disegni e trasformarle in informazioni (file) leggibili da un computer. SHAREWARE I programmi "shareware" sono programmi per i quali e' possibile usufruire di un periodo di prova gratuito, scaduto il quale si decidera' se pagare o meno la quota di registrazione che da' diritto all'utilizzo perenne del programma. SISTEMA OPERATIVO E' il programma che si incarica di gestire le risorse presenti nel computer (memoria, video, stampante, dischi magnetici e ottici ecc.) SITO Un "Sito internet" e' un computer collegato alla rete internet in grado di offrire alcuni servizi. Ad esempio, se il computer in questione offer il servizio di trasferimento file (FTP) si parlera' di "sito ftp", mentre se il computer mette a disposizione i servizi world wide web per il trasferimento di ipertesti si parlera' di "sito web" e cosi' via. SOFTWARE Insieme di programmi e istruzioni, codificabili in vario modo, il cui scopo e' quello di governare il funzionamento dell'hardware in maniera da rendere possibile l'esecuzione di operazioni come l'inserimento di testi, il collegamento ad altri computer, la gestione di informazioni e la loro stampa. SYSOP (SYstem OPerator) E' l'operatore di sistema che si occupa del funzionamento di un BBS, gestisce le informazioni al suo interno, paga le spese telefoniche per l'inoltro dei messaggi relativi alle aree di di discussione, istruisce i nuovi utenti poco esperti. TV VIA CAVO Sistema di diffusione delle immagini televisive che fa uso di cavi anziche' utilizzare una trasmissione radio via etere. UNIX Sistema operativo utilizzato sui grossi computer dei centri di calcolo universitari. E' l'ambiente di lavoro privilegiato dei computer collegati a InterNet. URL (Uniform Rescource Locator, localizzatore uniforme di risorse). Una URL e' un indirizzo telematico composto di lettere e numeri, al quale corrisponde un ipertesto contenuto all'interno di un computer. Si tratta delle famose "Pagine Web". Ad ogni pagina web e' associato il suo URL, che rende possibile l' identificazione e la lettura delle pagine in maniera uniforme da parte di tutti gli utenti della rete. UUCP (Unix to Unix Copy Protocol) Programma di trasferimento della posta elettronica utilizzato per collegamenti InterNet a basso costo. VIDEO ON DEMAND Sistema di "video a richiesta" tramite il quale e' possibile far arrivare a pagamento sul nostro televisore un film a nostra scelta, utilizzando un collegamento in fibra VIRUS Programma progettato per causare malfunzionamenti nei computer, diffondendosi da un calcolatore ad un altro. WORKNET Rete sudafricana che offre gratuitamente caselle di posta elettronica e servizi di alfabetizzazione e assistenza a ONG e altri organismi. Per informazioni : Simone Shall, Worknet, 86 High Street, Berea, Johannesburg, RSA. E-mail: worknet@worknet.alt.za FidoNet: 5:7101/26 ZIPPARE E' sinonimo di "comprimere". Il termine deriva da un programma di compressione molto diffuso, chiamato PKZIP. 12 RINGRAZIAMENTI L'amicizia e' la forza piu'grande conosciuta nell'universo. Questo libro e' una specie di "buco della serratura" per sbirciare nel mondo della telematica solidale. Vivere questo mondo dall'interno, in prima persona, mi ha dato la possibilita' di conoscere delle persone eccezionali, che sono coautori insieme a me di questo libro, e che ringrazio con tutto il cuore. Sandro Marescotti, Enrico Marcandalli, Gianni Pugliese, Stefano Chiccarelli, Loris D'Emilio, Abraham Gebrehiwot, Adriana Lazzaroni, Marino Marinelli, Ugo Cozza, Elisabetta Paje', Michele Papagna, Federico Ceratti, Alex Zanotelli, Kizito Sesana e tutta la comunita' di Koinonia, Francesco Gesualdi, Angelo Caserta, Bob Thomson, i sysop della rete PeaceLink, Stefano Lista, Gino Lucrezi, gli amici di via Poggi, gli scout, gli amici del G.I.S.P., i compagni di casa ... ognuno di loro mi ha regalato un pezzettino delle cose di cui ho parlato e dei sentimenti che ho cercato di esprimere. Spero che questo libro possa fornire al maggior numero possibile di persone degli strumenti utili a stabilire delle relazioni umane vere e costruttive, come quelle che ho la fortuna di vivere grazie all'incontro con questi amici. LICENZA DI UTILIZZO E DISTRIBUZIONE DEL TESTO Oltre Internet - La Telematica Equa e Solidale Copyright (c) 1996 Carlo Gubitosa LICENZA DI UTILIZZO E DISTRIBUZIONE DEL TESTO - I diritti di proprieta' intellettuale di questo libro appartengono al suo autore, e in nessun caso quest'opera e' da intendersi di pubblico dominio. - Questo testo e' libero, cosi' come le informazioni in esso contenute: e' data facolta' a chiunque di distribuirlo, di commercializzarlo, di riprodurlo con qualsiasi mezzo meccanico e/o elettronico, di realizzare, riprodurre e distribuire versioni tradotte o derivate ponendo come unica clausola il rispetto dei termini contenuti in questa licenza di utilizzo. - Il testo e' stato realizzato cosi' come lo si legge, e non si risponde di qualsiasi uso improprio o illecito delle informazioni e dei testi in esso contenuti. - Qualsiasi riproduzione integrale del testo deve avvenire senza modifiche o aggiunte, e deve riportare integralmente, senza modifiche o aggiunte, la presente licenza di utilizzo. - Qualsiasi riproduzione parziale di testi del libro deve avvenire senza modifiche, ed e' possibile omettere la presente licenza di utilizzo nella riproduzione parziale solo a condizione che venga opportunamente citato l'autore e le fonti dei testi riprodotti. - Tutte le traduzioni o i lavori derivati da questo testo devono essere resi liberi nei termini specificati da questa licenza di utilizzo, devono contenere al loro interno la presente licenza di utilizzo, in versione integrale e senza modifiche, e devono essere approvati dall'autore con comunicazione scritta prima della loro distribuzione, cosi' come devono essere approvate dall'autore eventuali traduzioni della presente licenza di utilizzo. - E' data facolta' di commercializzare delle riproduzioni di questo testo, di sue traduzioni o di sue versioni derivate a condizione che vengano rispettati i termini della presente licenza di utilizzo e vengano riconosciuti agli autori diritti intellettuali ed economici in modo proporzionale ai vantaggi intellettuali ed economici conseguiti dalla distribuzione e commercializzazione del libro, di sue traduzioni, o di sue versioni derivate. - Si vieta espressamente qualsiasi tipo di modifica che non sia stato precedentemente concordato con autorizzazione scritta dell'autore del testo. 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