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IL CONTRIBUTO DEGLI HACKER by Ryo Saeba
"Introduzione: questo articolo ha lo scopo di dare qualche informazione generale su cosa significa essere hacker, visto che ci sono molte persone che non conoscono quest’argomento o hanno ricevuto delle informazioni sbagliate in merito e che spesso confondono gli hacker con altre persone che non hanno niente a che vedere con loro. Per questo motivo l’articolo sarà il più semplice possibile per permettere a tutti di capire.

C'è molta confusione sull'uso della parola hacker, per colpa soprattutto della disinformazione che molto spesso dà la tv, la stampa e la cinematografia su quest'argomento.
L'hacker, nella maggior parte dei casi, è visto come un criminale, colui che invia virus attraverso internet o in qualsiasi altro modo, cui piace entrare nei computer dei "semplici" navigatori d'internet per interrompergli la connessione, rubare informazioni e file o addirittura per cancellarli e, a volte, per distruggere il sistema stesso. L'hacker si diverte a fare un defacement del primo sito internet che vede (modificare un sito internet a proprio piacimento) approfittando dei numerosi bugs (falle) che trova in esso. Questo è quello che pensa la maggior parte della gente.
Niente di più sbagliato!
Per sapere chi sono veramente gli hacker è meglio analizzare un po' il passato:
hacker è un termine nato negli anni '60 negli Stati Uniti e indicava una persona scaltra che, con una mossa di genio, riesce a risolvere un problema difficile. La predisposizione mentale di un hacker non è confinata solo nel campo informatico.
Ci sono persone che applicano la propria attitudine hacker ad altre cose, come l'elettronica la musica o la meccanica. Gli hacker informatici riconoscono ovunque queste anime affini e le possono anche definire "hacker". Qualcuno sostiene che la natura hacker sia realmente indipendente dal particolare mezzo con il quale l'hacker si esprime. Tuttavia nel resto di quest'articolo, noi focalizzeremo l'attenzione sugli hacker nel campo dell'informatica.
Lo "Jargon file" (archivio del gergo hacker) contiene molte definizioni per spiegare la parola hacker, molte delle quali hanno a che fare con l' attitudine tecnica e il piacere di risolvere problemi e superare i limiti. Alcune delle definizioni sono:
"hacker persona che si diverte ad esplorare i dettagli dei sistemi di programmazione e come espandere le loro capacità, a differenza di molti utenti, che preferiscono imparare solamente il minimo necessario", oppure "hacker, persona che fà hacking seguendo un'etica precisa, una sorta di codice cavalleresco: mai fare danni, mai rubare, mai farsi scoprire, solo una sfida pratica di intelligenza, nessun intento criminale."
Adesso che sappiamo chi sono gli hacker vediamo cosa fanno veramente, i veri hacker non mandano virus, non bucano i siti internet per divertirsi, non nukkano le connessioni (far terminare la connessione ad un utente), anzi gli hacker detestano chi fa queste cose perché rovinano la loro reputazione, per questo hanno deciso di distinguersi da queste persone chiamandole lamer e cracker.
Lamer è un termine dispregiativo del gergo hacker, che è usato per indicare tutte quelle persone che credono di essere dei grandi esperti d'informatica, mentre in realtà sfruttano solo ciò che gli altri hanno già fatto, spesso si danno molte arie e si autodefiniscono hacker. I lamer sono molto odiati dagli hacker che non vogliono avere niente a che fare con loro perché creano molto fastidio agli utenti di internet, provocando danni e spesso sconnettendoli dalla rete per dimostrare a tutti che sono hacker, ma in realtà non lo sono perché hanno solo delle conoscenze di base.
Cracker, ecco il vero pirata informatico, è una persona che avendo la conoscenza tecnica e gli strumenti degli hacker, li usa per rompere le sicurezze di un sistema per furto o vandalismo. Il termine cracker è nato nel 1985 dagli hacker per difendersi dall' uso improprio della parola "hacker" da parte dei giornalisti, di solito i cracker hanno conoscenze mediocri rispetto agli hacker.
I veri hacker per lo più pensano che i cracker siano pigri, irresponsabili e non troppo svegli, e obiettano che essere capaci di violare la sicurezza informatica non ti fa' hacker più di quanto essere in grado di scassinare auto ti faccia diventare ingegnere meccanico. La differenza fondamentale è questa: gli hacker costruiscono le cose, i cracker le rompono.
I veri hacker seguono delle regole, hanno una loro etica, una loro cultura e un proprio atteggiamento, gli hacker risolvono problemi, costruiscono cose, credono nella libertà e nell'aiuto reciproco.
Gli hacker, se entrano nei sistemi informatici (cosa che non si potrebbe fare perché illegale e punita dalla legge), lo fanno solo per cercare di migliorare internet e di renderlo più sicuro, infatti, se riescono ad entrare in un sistema vuol dire che quel sistema non è abbastanza sicuro e invece di distruggerlo, come farebbe un cracker, contattano in qualche modo l'amministratore di quel sistema, l' avvertono di tutte le falle che hanno trovato e possibilmente gli danno dei consigli su come risolvere i suoi problemi di sicurezza.
Dobbiamo dire grazie agli hacker se oggi esiste internet, perché sono stati loro a crearlo; molti di loro si impegnano a creare software open source (gratis, di libera distribuzione, aperto e con il codice sorgente modificabile per poter essere sempre migliorato); grazie agli hacker, che creano software open source molti possono rinunciare a pacchetti software alcune volte molto costosi e utilizzare open source al loro posto senza rinunciare alla qualità perché spesso questo software risulta migliore di quello a pagamento. La maggior parte delle cose che la cultura hacker ha costruito opera in posti assolutamente non in vista, contribuendo a far funzionare aziende, uffici e scuole senza alcun evidente impatto sulla vita dei non hacker. Il web è l'unica, grande eccezione, il gigantesco e splendido "giocattolo" degli hacker che, come anche i politici ammettono, sta cambiando il mondo (Eric S. Raymond).

Ryo Saeba
ryosaeba@hackerjournal.it

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